Uno sfogo nei confronti di una città - e un'intera situazione - che ha distrutto il mio entusiasmo.

Un trittico sulla diversità e sulla guerra contro il diverso. Si sa, ciò che non si conosce spaventa, anche se non si ha un motivo per essere spaventati.

Vedere un paesaggio particolarmente bello spesso provoca sensazioni fortissime. Quando cammino per i sentieri in montagna o sulle colline, circondato dagli alberi e dai raggi di luce filtrati dalle foglie, spesso vorrei perdermi in quello che i miei occhi vedono e farne parte per sempre.

Tutti muoiono, ma non tutti hanno davvero vissuto. Qualcuno si è limitato a sopravvivere al tempo attendendo con terrore l'ora della propria dipartita.

Un piccolo fiorellino lontano, che ha incrociato la mia strada di passaggio, senza lasciarmi che un ricordo e una speranza prima di appassire.

Tutto lo schifo derivato dalla consapevolezza che un'amicizia è decisamente più difficile da gestire che non un amore, e che esso è dannatamente più banale, e la frustrazione di non essere in grado di mantenerla.

August non è più un bambino. Ora sa badare a se stesso quanto basta per andare e tornare dalla fiera, senza cadere in tentazione.
Rose è solo una ragazzina dalla prodigiosa capacità di osservazione, anche se a volte sembra che veda un po' troppo in là...
I folletti. Creature antiche, frutto dell'incrocio tra gli spiriti del bosco, i Silvani, e le Anguane, ninfe dell'acqua e degli alberi. Creature capricciose e umorali, capaci di grande generosità come di scherzi molto pericolosi. Meglio non offendere un folletto.

Prima o poi tutto diventa uniforme e sbiadito, come un paesaggio innevato in cui le forme sono ormai indistinguibili.

Accarezzando una statua del Palladio. Ascoltando i turisti parlare in giapponese. Scoprendo un vecchio bigliettino nella tasca di una giacca appena tirata fuori dall'armadio. Tre pensieri distinti tagliuzzati e incollati l'un l'altro in versi.

Quello che potrebbe passare per la testa a una persona dopo una giornata piovosa e complicata, con i sensi impastati dal sonno e dalla stanchezza non è mai troppo luccicante. Poche righe di ombra e inquietudini varie e ben assortite, nella forma più simile a una poesia che un testo in prosa possa avere.

"È che non riesco a continuare a vivere in mezzo a gente che abbraccia e coltiva l'apatia come se questa fosse una.. una virtù. [...] L'apatia è una soluzione, insomma è più facile stordirsi con qualche droga piuttosto che dover affrontare la vita; è più facile rubare quello che si vuole piuttosto che guadagnarselo. È più facile picchiare un figlio che educarlo. Diamine! L'amore costa, costa impegno, lavoro.."
-Se7en