Forse non era abbastanza coraggiosa come aveva sempre pensato, forse non era nemmeno più sicura di riuscire a fare quello che aveva sognato per tutta la vita.
Forse stava davvero desiderando che le loro strade non si fossero mai incrociate per non doversi ora separare in un bivio che sembrava incredibilmente freddo e buio nonostante l'aria tiepida di una notte di Settembre ricordava ad entrambi che non sarebbero potuti restare per sempre bloccati in quell'istante di tempo, che tutto avrebbe ricominciato a scorrere anche dopo che sarebbe salita su quel treno, che avrebbe voltato le spalle a quella che fino ad allora era stata la sua vita, la sua comfort zone.
Sarebbe tornata, ne era certa, ma non sapeva chi sarebbe stata: sarebbe cambiata, sarebbe cresciuta, le cose sarebbero state diverse e per la prima vera volta avrebbe dovuto veramente chiudere un capitolo della sua vita per aprire una pagina nuova, completamente bianca.

L'incapacità di distinguere il giusto da ciò che è sbagliato, ciò che è amore da ciò che è morte, l'odore del sangue e del ferro, dell'inconfondibile polvere da sparo, il caldo bollente del rivolo di sangue che sgorga dalle ferite aperte e il freddo glaciale della steppa siberiana.
Il bianco della neve, il nero dei suoi capelli.
Il celeste dei suoi occhi, gelato come l'acqua ghiacciata dei laghi e il rosso fuoco delle ciocche che le cadevano sulla fronte, le labbra screpolate, gli ansimi di paura ed erotismo.
Il confine indelineabile tra eros e thanatos, le sue mani sulla propria pelle, i silenzi e le bugie: fragili e taglienti come un castello di carte.
Sognava di svegliarsi una mattina e scoprire che la sua intera vita era stata solo un brutto incubo, aprire gli occhi e vederlo addormentato al suo fianco, sentire il calore del suo braccio attorno a se e il gelo di quello di vibranio che le circondava la vita, che per quanto fosse freddo e morto niente avrebbe potuto scaldarle di più il cuore.
Sognava di svegliarsi una mattina e scoprire che anche a due mostri come loro spettava una qualche sorta di redenzione.

L'amore non è sempre un sentimento roseo e piacevole. L'amore fa male, l'amore corre lungo le ferrovie e scrive messaggi al cellulare.
Amore è incontrare per caso qualcuno che credevi di aver dimenticato e, sempre per caso, sentire un tuffo al cuore tanto forte che sembra scoppiare.
Amore è quando ti tremano le mani e anche quando non riesci a smettere di piangere.
L'amore è urlare di rabbia e sbattere le porte, è egoismo, è paura, è dolore. E' anche andare via senza dire niente e poi guardare il cielo perchè alla fine, ovunque siate, quello è sempre lo stesso.
[ Raccolta di brevi drabble sull'amore spesso ispirate a poesie, canzoni e frasi.
L'altro lato dell'amore, quello più umano e meno platonico. ]

Era difficile essere contemporaneamente tutto quello che più si ama e più si odia.
Avrebbero voluto entrambi farla finita: uno stava annegando nel suo narcisistico riflesso, l'altro stava soffocando nelle sue paranoie, nei suoi psicofarmaci, nei suoi improvvisi attacchi di panico.
Soli, disperati, spaventati da qualsiasi cosa che mettesse in luce le loro ombre.
Lui odiava il Sole per illuminare qualsiasi parte buia, odiava la Luna per donargli riflessi e le Stelle lo facevano sentire fastidiosamente insignificante.
Però il mare, d'inverno e in tempesta, aveva lo stesso colore dei suoi occhi.

Dopo la Civil War il Capitano Rogers ha preso la sua decisione ed è andato via, lasciando il suo inseparabile scudo in quella che era ormai solito chiamare casa.
Tony Stark è deluso, amareggiato, si sente incredibilmente abbandonato e non riesce a capacitarsi che quello che credeva un essere puro come Steve gli avesse inflitto tutto quel male.
Non riesce più a dormire, non mangia più, fa fatica anche a respirare.
Dall'altra parte del mondo per Cap è impossibile togliersi dalla testa il modo in cui Tony gli parlava, il suo portamento affascinante, l'espressione serena che aveva mentre dormiva.
Pensava di poterlo capire, di riuscirlo a comprendere ma in realtà aveva fallito ed era scappato, come un codardo.

[Ispirato al film/musical La La Land, riflessioni e pensieri sull'amore. Nasce come originale quindi può essere letta come tale!]
Il vero amore esiste ma gli uomini non possono sopportare un sentimento così forte. L'amore è tutt'altro che felicità, è un'euforica malinconia, un pianoforte che suona in lontananza e un tramonto di un giorno d'estate. Qualcosa che non si può pretendere per l'eternità e non si può immortalare nemmeno in una foto.
Forse è solo il ricordo di uno sguardo.

Storie di come il sesso muove il mondo.
Perché fermarci al romantico e utopico concetto dell'amore quando nel sesso possiamo trovare molto di più?
Storie di ordinario sesso, mosso da amore, da rabbia, gelosia, alcol o semplicemente noia. Storie di ragazze, di donne, di uomini, di ragazzi. Storie vere, storie inventate. Luoghi, situazioni, sentimenti e tutto ciò che porta al sesso: al carnale desiderio di possedere qualcuno.
Del resto, si può vivere senza?

Innumerevoli drabble, in ogni una personaggi diversi e prompt diversi.

Questa storia partecipa alla sfida "Una Sfida, diversi autori" del gruppo di Facebook "EFP Famiglia: recensioni, consigli e discussioni."
Del gruppo 9,11,15.
Mario e Marco sono fortunati; hanno trovato l'amore, la fortuna e guadagnano facendo quello che amano di più: giocano a calcio.
Lo ying e lo yang, così simili ma cosi tremendamente diversi.
Marco l'ha capito quanto è stato baciato dalla dea bendata e dalla vita non chiede niente se non lo shampoo alla camomilla per schiarire ancora di più i suoi capelli già color del grano ma Mario non riesce a vedere quello che già ha, è sempre alla ricerca di qualcosa di più e la sua ambizione lo rende, a volte, incredibilmente cieco.
(In principio la storia non prevedeva un proseguio ma dopo svariati mesi e un valore emotivo immenso per me ho pubblicato un secondo capitolo, l'ultimo, perché tutti abbiamo bisogno di un piccolo barlume di lieto fine nella nostra vita)

"Una volta ero cieco ma ho scoperto i poter vedere,
a volte mi chiedo se la meta sia davvero raggiungibile e altre mi interrogo sul perchè la strada sia così dura
ma forse il destino non mi riserva nient'altro che ciò,
forse il disegno di Dio è proprio questo:
siamo tutti nati per morire"
Matt Murdock/Elektra Natchios
Questa os partecipa alla sfida "A box full of prompt" indetta dal gruppo Facebook "EFP famiglia: recensioni, consigli e discussioni" basata sul prompt di Always_Always ovvero "Cause you and I, we're born to die".

È proprio un peccato che tu non ricordi, non è così, Elliot?
Forse non dovremmo parlare di lui, chissà dove sia in questo momento...sei sicuro di non saperlo?
Dev'essere triste non ricordare l'esperienza più bella della tua vita, ti sarebbe piaciuto.
Ti saresti divertito, no Elliot?
La sua voce invece la ricordi bene, oh sì che la ricordi.
Chissà quante lingue sa parlare e chissà quante cose sa fare con quella lingua.
Ah, quanto sarebbe bello se potessi ricordare, Elliot.

Edoardo è un avvocato affermato. È ricco, prestante, sicuro di se nel suo completo costoso, nel nodo stretto della cravatta, nei sedili in pelle della sua auto sportiva e nella sua bella donna.
La sua donna, Viola, è un'amabile persona senza rancori e senza odio.
Lui si chiede come faccia ad essere così e la risposta sta proprio nel fatto di essere così diversi.
Edoardo fa sempre tardi.
Viola sarà sempre lì ad aspettarlo, forse.

Tony Stark era vissuto nel mito del Super Soldato da quando era piccolo, da quando suo padre Howard Stark non aveva fatto altro che cercare il Capitano Rogers, l'unica messa in pratica del siero del superuomo.
E Steve Rogers, tornando dopo settanta anni, si ritrova davanti ancora una volta uno Stark, somigliante ad Howard fisicamente e negli atteggiamenti tanto da pensare che forse quella volta la strada che aveva preso portava più ad un destino che ad una destinazione.

Avere diciott'anni e bruciarsi in una stanza da adolescente, circondati da coltri di fumo argentate che annebbiano anche i pensieri più tristi.
Due ragazzi e nessun motivo per sorridere, troppo fa il cuore affinché la mente possa riposarsi.
Il segreto è vivere il silenzio, non pensare a lei, lui, l'altra, la vita, l'odio e l'amore; pensare alle sue labbra sottili, al petto livido, alle loro mani intrecciate e ai seni schiacciati contro il suo petto con i cuori che quasi si sincronizzano.
Vivi il silenzio delle lacrime.

Almeno un volta nella vita tutti sono stati innamoratI.
Essere innamorato comporta anche essere deluso è illuso. Eppure se ne esce fuori; con l'alcol, la droga o la poesia.
Le si prova un po' tutte.

Le luci della centrale elettrica nella notte sono come il sorriso che non si riesce a dimenticare, come why'd you only call me when you're high? nelle cuffie dopo una canna, come le corde del basso consumate dalle proprie dita.
Come settembre, la pioggia, la routine.
Come le ragazze con le occhiaie, che non si sa a cosa pensano.
Ti penso, ma tu mi pensi? A cosa pensi, per non dormire?