[“Quindi dovrò restare a Pharos tutta la vita?”
Il vecchio sorrise, alzando gli occhi a Zeus Soter. ] [cit.]
Partecipante al Drabble Challenge di Ria-chan

“Madre e maestra di ogni tortura.
Accoglieva nel suo ventre il sangue impuro del mondo.” [cit.]

[Non era un’esemplare di femmina né particolarmente lascivo né seduttore.
Ma quando migliaia di soldati si muovevano all’unisono ad un solo gesto del suo polso, non c’era niente al mondo che meglio accendesse l’ardore nel suo petto.] [cit.] [Atena/Ares]

"Si spacca il cielo all’orizzonte novello." [cit.]
Appena tre versi ripescati da un solitario documento dimenticato nel mio computer.

Quando si trascorre tutta la vita in balia del fluire del mondo, anche una sola decisione acquista un enorme valore.
La differenza la fa la consapevolezza di desiderare ciò che si è deciso di fare.
Storia partecipante al contest “Immagina una drabble…” di Ria-chan e classificata Quinta.
 

"Era un figlio ingrato e un ragazzo problematico.
Così si divertivano ad apostrofarlo genitori e professori. Un modo tanto gentile, quanto disgustoso per sottolineare quanto inutile e dannoso fosse per la società.
Suo padre lo sapeva, lo aveva sempre saputo.
Per questo gli aveva dato quel nome: Yue.
Il nome di un bimbo che non sarebbe dovuto nascere, il nome da incidere su una lapide bianca." [cit.]

"Uccidimi e risorgerò.
Spezzami le ali e temprerai il mio spirito." [cit.]

[Sporco pagliaccio, prostituta del mondo intero, placa il tuo desiderio prendendoti gioco di questa candida rosa.
“Lussuria! -urlò la flebile voce della splendida creaturina- promettetemi che, quando quel giorno arriverà, verrete a cercarmi.”
Al clown venne spontaneo regalare uno dei pochi sorrisi sinceri che si fosse mai concesso a quella creatura dell’apparenza così fragile, ma dall’animo più saldo di un monolite. Colei che aveva saputo strappare con delicatezza la stupida maschera che in quei secoli si era auto imposto.
“Glielo prometto Speranza. Parola di pagliaccio.” ]

"Era lì, tutto davanti a lei.
Sotto il suo sguardo si biforcava il mare nero di onde, e la terra si gettava a precipizio in un baratro di morte.
La sua morte." [cit.]
questa piccola shot è un omaggio a quella meravigliosa storia (Kaibutsu no Chi) che mi ha fatto appassionare ancora di più a questo fandom! Auguroni Eien-sama!! :)

“Basta una parola, un verso, un sussurro e quello che scrivo dalla pagina magicamente prende vita.
Sono uno scrittore, e vi potrà sembrare scontato.
Ma io plano su mondi infiniti e dagli aspetti più svariati cavalcando le nere ali di un corvo. Amo questo mio folle mondo come un cieco spasima per vedere la luce del sole.
Nel mio universo non si cammina a testa in giù, e non si praticano magie multicolori danzando ai piedi di incantati arcobaleni.
Nel mio universo si vive, e lo si fa tutti assieme.
Siamo una grande famiglia d’inchiostro.” (cit.)

"Dolce è il sangue. [...] Rosso di rosa tra spini."
[Ophelia]

"Il sinistro sibilo dell’aria sferzata dalla sua spada fulminea non era che un lontano rimbombo di un tempo che fu."
[Irene]

“Padre, pensate che così vada bene?” chiese con sorriso d’alabastro il bimbo, saltandogli alle ginocchia.
Lo sguardo di fuoco del Serapho si posò sulla nuova creazione che il figlio aveva tanto insistito per poter creare.
-Piccolo omaggio Natalizio per eien-sama!^^

"Pensa a me che ti ho amata,
realizzando solo adesso
quanto sciocca sia la vita di un'eterna bambolina." (Fiordaliso)

“Soltanto la sua fiera presenza statuaria infondeva nel cuore di Thaet una sicurezza innata che la portava a nutrire una flebile speranza di salvezza.
“Grazie.” Bisbigliò a denti stretti abbassando la testa.
“Dovere” rispose Vhes, concedendosi un sorriso rilassato alla vista dell’impaccio della minore.
Così, mentre il sole calava lento dietro le nubi antracite. In quel disperso angolo di infernale paradiso, si rovesciava copiosa una tempesta depuratrice di mali. L’acqua corrente lavava via il sangue dalle anime e la polvere dai ricordi. Ma, allo stesso tempo, custodiva i segreti nei cuori di ogni dimora.”
Le tre Erinni: tre sorelle che non potrebbero essere più differenti. Vhes la forte, Thaet la subdola ed Inarwe la fragile. Ed è proprio quando la minore si trova ad affrontare la realtà che le si para di fronte il più insidioso dei nemici: la paura di affondare sé stessi.