Immagina un mondo che sia oltre quella città grigia e scura, dove non ci sia il caos dei clacson né quello delle sirene d’allarme.
Le piace pensare di vivere in una piccola stanza bianca vicino ad un mare tempestoso, oppure su una collina dove il fiume straripa per la troppa pioggia.
Il sole, probabilmente, non ha nemmeno idea di che colore sia.

Hanno poche cose in comune ed una di queste è proprio quella di stare a fissare il cielo.
Lea adora tremendamente il tramonto, mentre lui preferisce senz’altro quando tutto si tinge di blu: non è esattamente lo stesso, ma l’idea che qualcosa che gli piace si avvicini tanto ai gusti di Lea lo rende davvero felice.
Isa/Lea
[A Niah]

Il ragazzo gli accarezza il collo delicatamente, ricordandogli il tocco traditore della morte.
Cosa senti?

Sora non è affatto bravo in tutto, anzi. Se possibile è una schiappa in ogni cosa che tenta di fare, visto che non ha abilità particolari, a parte quella di rompere le scatole. Ma se c’è una cosa che quel ragazzo ha, a differenza sua, è senz’altro la determinazione: perché Sora non è capace nemmeno di piegare le magliette ma, a costo di metterci ore, proverà e riproverà a farlo finché non sarà soddisfatto del risultato.
E gli ricordava tanto quei bambini cocciuti che, caduta dopo caduta, riescono finalmente a portare la bici senza rotelle.

Imprecò contro cose a caso, forse persino sul gatto, visto che lo guardava indispettito con quegli occhietti chiari. Era diventato una vacca, forse avrebbe dovuto fargli fare più esercizio, o forse non avrebbe dovuto permettere ad Axel di fargli mangiare schifezze.
Sospirò, cercando di capirci qualcosa nei sistemi fratti.
La seconda superiore era uno strazio, un supplizio!

«…E, in conclusione, le classi spettrali sono sette – O, B, A, F, G, K, M – e il Sole si trova nella G, ovvero è tra i cinquemila e i seimila gradi centigradi» fece Roxas e Riku gli mandò un occhiata traversa: come cazzo faceva a ricordare la roba di prima superiore?!
Il professore intanto sorrideva entusiasta, rivolgendogli un “sei un po’ scarso” abbastanza divertito
«Ok, Sullivan, se mi dici questa sali a nove: perché le lettere sono ordinate in quel modo?»
«Uhm… perché sono le iniziali delle parole che compongono la frase “Oh, be a fine girl, kiss me”» disse dopo un attimo e Riku trattenne l’impulso urlargli contro che era un saputello del cazzo, che era un gran bastardo e che se non la smetteva di mandargli occhiatine soddisfatte se lo sarebbe scopato nello sgabuzzino che c’era in palestra, appena ne avrebbe avuta l’occasione.

NeSion
Può avere un odore, il Natale?
Non ne ha davvero idea, ma è impossibile per lui spiegare che tipo di odore sia, forse perché è fine a se stesso.
Come puoi spiegare com’è un profumo di rose, se non dicendo che odora delle rose stesse?

«Ehi, baby, io non dico mai bugie», probabilmente non si toglierà mai più dalla testa quel “se tu non fossi così tremendamente eccitante” che gli ha appena detto Axel «E poi sei tu che hai chiesto, stellina»

Axel non aveva avuto paura molte volte durante la sua vita.
La prima, e quella la ricordava benissimo, era stata quando ad otto anni era in auto con suo padre, ed avevano fatto un incidente. Non era stato niente di grave, ma la paura gli era rimasta.
La seconda era stata quando aveva temuto la reazione dei suoi quando avevano scoperto che era gay.
Infine, poteva dire che lo sguardo strano di Roxas e quel principio di erezione che sentiva sotto l’asciugamano lo spaventassero alquanto, perché lo sguardo tra il malizioso ed il sadico che aveva quell’esserino era qualcosa che gli metteva i brividi e, consapevole di essere eccitato, aveva paura di essere un fottutissimo masochista.
Sequel "Di lavanderie, manga e colpi di fulmine".
[ a Baka_Kappa, ancora D: ]

Perché in quel momento, mentre sua madre si divertiva da morire a mostrare al suo ragazzo foto e filmini di quando era bambino, Sora avrebbe semplicemente voluto dar fuoco a tutte quelle testimonianze della sua versione più imbarazzante.
[ad Hayley Black]

Ho sempre pensato che nel momento in cui vai a letto con una persona, puoi finalmente affermare di amarla con tutto te stesso, a seconda delle emozioni che vengono scaturite.
Uno dovrebbe capirlo, se è solo sesso oppure no, del resto.
Eppure mi ricredo, rendendomi conto che effettivamente non ho mai capito nulla.
È il bacio, l’elemento più significativo.
“L’apostrofo rosa tra le parole t’amo”.
[AkuRoku]

Arrossisce, Naminé, e l’altra rimane in silenzio, sporgendosi a baciarle una guancia
« Sono bellissima » sussurra ammaliata, portando fugacemente una ciocca rossa dietro l’orecchio
« Lo so ».

Sora ride della sua espressione pensierosa e gli bacia la bocca socchiusa, imprimendo nella propria memoria il sapore frizzante che deve avere la sorpresa.
[Ad Hayley Black.]

Lui dorme, il viso rivolto verso il centro della stanza, le spalle messe scomodamente contro il braccio del divano malmesso, un libro aperto tra le mani, ormai abbandonate sulle coperte; in quella posizione, sembra quasi che abbia fissato le fiamme fino ad addormentarsi.
Nezumi si perde a fissare le linee delicate del viso, rimarcate dal gioco di ombre, come fossero uno schizzo di matita, un opera d’arte meravigliosa ancora nel momento più delicato del lavoro.

Nezumi/Shion
È un attimo: un petalo del ciliegio in fiore danza, scendendo a toccare le gote rosee di Sion, scivolando giù dalla guancia, come una lacrima non trattenuta. È così etereo, probabilmente quegli spicchi di muta bellezza dovrebbero davvero essere le sue lacrime.