Sono alla ricerca di qualcosa che non può essere trovato.

《 Ti odio troppo. 》
《 Ti odio anche io. 》

Li senti gli anni che passano?

Ti amo di nascosto, fra le pieghe della vita.

Stretti l’un l’altra in questo saldo abbraccio, i nostri corpi si incastrano fra loro come i più perfetti fra gli ingranaggi.

La riconciliazione fu dolcemente silenziosa; sentii semplicemente bussare alla mia porta d’ingresso, ed andando ad aprire trovai dietro questa una delle sorprese più belle al mondo. La vidi lì, infreddolita, e mi sembrò la prima fra gli indifesi, fra i traditi e i delusi.

Sussurro che
il regalo più bello
fra tanti sei tu.

« Boris, tutto questo è impossibile. »
« Lo so, ma non ti piaceva trasgredire le regole? »
« Ora non più, sta andando troppo oltre, non riesco più a distinguere il sogno dalla realtà. »
« Sto rischiando la vita per te, ti prego, lasciati amare. »
« Boris, tu non sei reale per la mia gente. Tu non dovresti esistere. »
« April, tu credi negli umani? »

La lussuria ed il peccato vanno sempre a braccetto: è più che naturale. E’ quando lei lo guarda con gli occhi di chi ha trovato il mondo e lui la guarda come una delle tante, che si fa complicata la cosa.

Dell’anima il decesso,
la morte della mente,
il silenzio ha possesso,
di ogni cosa esistente.
Però un dolce riposo vorrei,
servendomi di quest’anestesia.
Terminando gli anni miei,
mi resta solo scegliere l’eutanasia.

Non si preoccupò nemmeno di sciacquarsi il viso rigato dal trucco che continuava a colare: che importanza avrebbe avuto? Si limitò semplicemente a legarsi i capelli in una disordinata coda, e allacciò ai piedi le prime scarpe da ginnastica capitate sottomano. Farsi bella le avrebbe soltanto fatto perdere minuti preziosi: un secondo sarebbe potuto significare la vita.

Ho sempre avuto paura dell’infinito, ma ora l’unica cosa che vorrei è rimanere ferma qui, non muovermi più e stringerti a vita in una fastidiosa e statica realtà.

“tac tac tac.”
Ed era subito grande gioia, una fonte inesauribile d’amore, accorrevo alla porta e l’aprivo ancor prima che lei suonasse o potesse anche solo pensare di infilare la chiave nella serratura.

( !!! vi presento il mio primo esperimento: una piccola one shot scritta senza verbi, participio escluso. !!! )
Un timido saluto fra i due, lei, con la sua vocina delicata e tenue, lui, con una voce profonda e ferma. Quel timbro singolare, insieme alla vocina dolce della piccola donna: la melodia perfetta.

Questa è una lettera ad un amore mai nato e perduto troppo in fretta, quell’amore che per tanto tempo ha trovato dimora nel mio cuore ora vuoto e freddo come il ghiaccio. Quell’amore che tutti vorremmo, ma del quale troppo tardi ci accorgiamo.