La convivenza non è mai stata cosa semplice per Yuri.
[...]Panni sporchi abbandonati sul pavimento, i piatti del giorno prima lasciati a marcire sul lavello della cucina... E, cosa più catastrofica, il letto sfatto.

"Ed ora, a distanza di anni, capisco che la S P A Z Z A T U R A eri tu, Kei. Tu così superficiale e ottuso... Fai schifo Hiwatari. Vergognati!"

"Ricordo ancora il giorno in cui ti conobbi. Era un giorno freddo e grigio. Non sembravi intenzionato a conoscermi, te ne restavi lì; fermo, con la schiena appoggiata al tronco dell'albero. A che cosa pensavi?
No, non sembravi per niente intenzionato a parlarmi, eppure mi fissavi con certi occhi... Sembravi quasi volessi mangiarmi.
Il tuo sguardo si soffermava su luoghi ben precisi del mio corpo. Ambiguo. Ecco cos'eri."
Ispirata a una storia vera. In questa fic vi saranno partecipi anche dei miei amici: PICH_91, __FUXiA_LADY__, GBR_IVAN90_ e Lirinuccia.
Spero che la storia sia di vostro gradimento! Bacioni ^^

"Non mi ferisce
Vuoi provare come ci si sente?
Vuoi sapere che non mi ferisce?
Vuoi sapere qualcosa del patto che sto facendo? Quello che riguarda me e te".
E se solo potessi,
farei un patto con Dio,
E farei in modo che lui invertisse i nostri ruoli,
risalendo per quella strada,
risalendo quella collina,
risalendo quell'edificio
se solo potessi..."
Parla di Yuri che mette fine alla storia che aveva con Boris, per colpa di Vorkof, che gli ha tolto la possibilità di amare attraverso uno dei suoi soliti e spregievoli esperimenti.
Spero che vi piaccia, buona lettura!

Fic di prova.
"Ti ho sempre invidiato Lupo delle fredde steppe che popolano la Russia.
Ti ho sempre odiato, tu che mi hai portato via la gloria.
Tu hai rovinato tutto."
Non mi aspetto che commentiate questa schifezza... In ogni caso, vi auguro buona lettura.

Dedicata a PichShrooms_BOOM
"Il sangue scivolava lento, il respiro si faceva sempre più debole. Le lacrime rigavano vergognosamente il mio viso. Gli occhi indiscreti dei soccorritori e la tua continua voglia di vivere. “Io voglio vivere” urlavi tra un gemito di dolore. Piangevo, ti vedevo lì, sul punto di morire, e vedevo me, incapace di salvarti. La colpa era mia."