Filo spinato. C'è del filo spinato tutt'intorno a queste mura. Filo spinato e teschi. Dio santo che scena orribile: c'è una mano scheletrica che penzola lungo l'orlo della parete qui davanti a me. Sembra quasi voglia invitarti a scavalcare, ma allo stesso tempo dirti di non farlo. Ma la cosa che più mi asfissia è questo sole. Riflette le ombre delle mura che mi circondano allungandole in maniera inquietante verso i miei piedi, e la mia ombra affoga nelle ombre di quelle mura. Fuori sento voci, urla, gente che passa e macchine che corrono. Riesco persino a sentire il clacson di una bicicletta... sai, quella dei bambini, che sembra più una campanella che un clacson. Sono solo qui dentro e lo spazio è talmente angusto da provocarmi claustrofobia. Addirittura vedo il cielo da qui se alzo lo sguardo ma è nuvoloso e fa freddo, visto che sono spoglio di ogni indumento. Già, sono nudo. Insomma, la mia condizione non è delle migliori. Ma vuoi sapere il fatto buffo qual è? E' che sono libero.