Touya has been whimpering for so long he’s lost track of time. Keigo is on top of him, stunning in the halo casted by Night City’s neons shimmering through the windows, lightened up by the ruby shadows of his AR wings. Small drops of sweat slowly roll on his heated skin, a soft, scarlet hue spread on his body, his EMP threading tracing a path down his chest and arms, his cock throbbing and bouncing in sync with his hips’ movements, enhanced by his Sandevistan.

The files and pens that were once on his desk were scattered all around, reports from his most recent missions all mixed up as the table shook under Dabi’s deep thrusts, his talons gripping the wooden surface like a lifeline, teeth gritted as he tried to stifle his moans, biting his arms not to make a sound.
He really really shouldn’t be doing this, not here at least, in his fucking office, with the Commission President in the other room talking to freaking Endeavor of all people. And yet, somehow, the mere idea made him even more aroused. A hidden, twisted part of him ached to be found with none other than Dabi.

“Psst, hey”
He was praying to whatever God whose land they were flying through right now to make him at least faint when a voice called him, a hushed tone from his left. Across the narrow aisle of the plane he saw a young man, reading glasses pushed on top of his ash blonde bird-like nest of hair, and a pair of honestly stunning almond honey-hazel eyes. Touya lifted a brow, hoping Blondie wouldn’t mock him for his bad luck, and for once it seemed someone heard his pleading.
“I’m sorry, I noticed you don’t seem very comfortable over there” he began, almost embarrassed. “But the seat next to me is empty, if you want to-”
“Deal. Scoot over” Touya immediately said. If the universe had decided to concede him this salvation, he wouldn’t ignore it.

“I'm so so sorry about what happened" Keigo continued, and his voice sounded even shakier now. Instantly Touya loosened the embrace to look at him, and his heart broke in a million pieces at the sight of Keigo’s contrite eyes, holding back whatever question he had when he noticed he wanted to add something else, waiting for him to speak in that low, lulling voice of his, so hushed for only them to hear.
"I don’t know anything anymore, and I have no damn clue of what we're gonna do from now on,” his breathing was heavy, and yet his eyes were so fiery, his voice getting firmer as he stared straight through him, so much certainty in his gaze it almost cut his breath. “But if there’s one thing I’m sure about, it’s that I want to be with you. I want you, Touya. I want you so fucking bad-"

Hawks looked so defeated, small and young then, his raptor eyes focused solely on the multitude of shapes that were growing to surround him. There were stars, birds, hats, snowflakes, flowers all around, and Dabi couldn’t help a little, invisible smile pull at his lips at the view, his body warming up in front of such an intimate scene.
"How many have you made?" the arsonist asked, his voice a whisper in the quiet living room.
"I don’t know. I've never counted them" he confessed, his tone a mumble, almost cracking after staying silent for so long. "Why?"
"I thought you knew about that saying... that if you make a thousand cranes you can ask for a wish."

He stared right into the hero’s eyes, every trace of tenderness vanished. He needed to know. He needed to know if he could count on him, if he could trust him with the secret he’d been hiding for a decade, if he’d be by his side until the end, when he’d burn up in flames with his joke of a father. If he’d stay with him even later, should he ever survive. If he’d choose him and whatever little time they still had to share together over his mission and everything he’d ever been before.

[ENGLISH]
Dabi was infuriating, to say the least. Hawks had never met a more irritating, exasperating person in his life, and he has dealt with plenty of annoying people - starting from his handlers.
Fuming, his teeth gritted, he fought against his hero uniform, almost ripping his jacket off, his headset thrown with all his might against the wall of his empty, impersonal living room, his wings furling and unfurling with unprecedented fury as he strode towards the bathroom.
He needed a cold shower, immediately. A chilly shower even.

Hawks catches a bad fever, Dabi takes care of him.
That's it. That's the fic.
[ENGLISH]

Due anni. Erano due anni da che lui ed i suoi fratelli si erano esibiti insieme sul palco, circondati dagli entusiasti ed urlanti fan, che saltavano agitando i loro lightstick gialli nell'arena, guidati dal coinvolgente ritmo delle loro voci.
Sì, era da secoli che non si esibivano, ma ora erano tornati.
♔ BIGBANG is BACK! ♔
#‎VIP고객감동9주년‬ ‪#‎BIGBAN9‬ ‪#‎9THANNIVERSARY‬

In un AU, Mello e Near non si conoscono e non esiste Kira. Una festa smuoverà la situazione, ma riuscirà Mello a ricordare ciò che è successo con Near dopo la sbornia?
[MxN]

[Sequel di "The Legacy of Uchiha Clan"]
Itachi attraversava la via principale del quartiere Uchiha, ricordandola deserta, sporca di sangue e fetente di cadaveri. Era notte, come quella volta. Alzando lo sguardo vide il pilastro dal quale aveva seguito il fratellino. Poteva essere lui, in quel momento.
Ma adesso l’otouto era con Sakura e Naruto in una delle ville, non c’erano più i nastri del tachirikinshi giallo sgargiante ad ogni entrata, non c’era più odore di morte, non sentiva il terrore, il dolore provato una dozzina di anni prima.
Ora aveva di nuovo una famiglia. Una compagna che lo faceva sentire vivo, un figlio che gli dava la forza di combattere, un fratello che non lo odiava più, ma che era orgoglioso di lui.
[ItaEli]

Sas’ke […] era il solo ad avere un’espressione corrucciata in volto, con la tracolla sulla spalla. Tutta colpa di quel dannato fratello maggiore che si ritrovava.
“Santo”, lo chiamavano… tzé, ma dove?! “Facciamo famiglia, otouto, non stiamo mai insieme!”.
Idiota lui che aveva creduto sarebbero stati soli, senza cognate o nipoti tra i piedi.
Alla fine, rifletté il minore, era tutta colpa della ragazza.
[…] «Ohi, Sas’ke!» esclamò una voce allegra e gioviale, seguita dal sonoro rumore di una manata. L’Uchiha si girò, simile ad uno zombie, verso il ragazzo dietro di lui, digrignando i denti e sbuffando dalle narici come un toro.
«Naruto…» quasi una domanda, intrisa di furore. «Cosa diavolo ci fai qui?».
[…] «Beh, Elisa-chan aveva invitato me e Sakura-chan, e abbiamo pensato che sarebbe stato divertente passare il pomeriggio insieme!» spiegò mentre l’Uchiha elaborava quelle informazioni.
«S-Sakura?» ne chiese conferma, con una quasi indistinguibile nota di panico nella voce.
«Uhn!»
“Ti prego, tutto ma non…”
«Sas’ke-kuun~ ».
“Ti odio”.

E’ possibile passare tre mesi in Corea del Sud e riuscire ad incontrare il proprio bias?
Dalla fic:
[…]
Il resto della frase le morì in gola. Il cuore prese a martellarle furiosamente in testa e probabilmente aveva anche smesso di respirare. I suoi occhi, sgranati, erano fissi su una chioma che non sarebbe riuscita nemmeno impegandosi a confondere con un’altra.
“È lui… oddio è lui…” fece in tempo a pensare, prima che il cervello le andasse in blackout.
Il ragazzo stava accarezzando il cane che reggeva tra le braccia, cercando di farlo chetare visto che continuava a scodinzolare come un forsennato.
Poi sollevò lo sguardo, aprendosi in un sorriso luminoso ed imbarazzato.
«Mian-hamnida» disse, e lo stomaco di Elisa fece una capriola.
“La sua voce…”
Lo ascoltò incantata continuare a parlare in coreano, senza capire una parola, ma non le importava.
Quando però lo sentì domandare “Arasseoyo?”, riuscì a rispondere, con un filo di voce e la bocca secca: «Anio».
[…]
Con quel poco di raziocinio che le rimaneva riuscì a captare qualcosa riguardo al fatto che Gaho avesse cominciato a tirare il guinzaglio verso l’albergo e che non era riuscito a riagguantarlo.
«I’m sorry he disturbed you».

[Ogni Cosa è Illuminata]
Un attivo brusco ed eccitato, un passivo voglioso e della vernice bianca.
Dalla fic: “Un paio di giorni prima avevano deciso di riverniciare la sala, visto che le pareti dopo qualche anno cominciavano a scurirsi. Era già stato quasi tutto ridipinto, ma alcuni punti necessitavano ancora una seconda passata”

Matt si sposa, invitando amici e compagnia bella al suo matrimonio e li lascia per una settimana a Miami... Peccato che per Mihael questa non sarà una vacanza come tutte le altre e si troverà coinvolto in un segreto a lui sconosciuto.
DALLA STORIA:
"«Il mare ha una potenza che pochi conoscono: è crudele e bellissimo, sì… tanto affascinante, totalmente privo di sentimenti…».
«Cosa?», chiesi disorientato.
«Non trovi anche tu?». Non mi lasciò il tempo di rispondere. «I suoi spiriti mi chiamano, la notte».
"Delira”, pensai, mentre tornava a guardarmi.
«Sai, Mihael, che hai il nome di un angelo?», mi interrogò, serio.
Scossi la testa. Non mi ero mai interessato a certi argomenti e dopotutto non capivo cosa potesse significare.
«E allora?».
Strinse gli occhi.
«Questa notte vieni con me»."