Poteva sembrare strano, eppure anche un uomo come Gin aveva trovato la metà complementare della sua faccia. Essendo un sadico, ciò che mancava nella sua vita era una propria masochista. Quello che, viceversa, aveva reso completa una masochista era stato il suo sadico, il suo Gin. I loro rispettivi traumi li rendevano inseparabili, indispensabili uno per l’altra, oltre il tempo, oltre lo spazio, oltre le sfide.

Convivere insieme anche per una coppia normale non è una impresa facile: fare andare d’accordo pensieri diversi, gusti, esigenze, orari: un gran manicomio.
Ma cosa accade se a dover vivere sotto lo stesso tetto sono uno spietato assassino ed una giovane partner? La convivenza diviene ancora più dura e si è costretti a stipulare dei forti compromessi.

Doveva essere una delle tante missioni sporche e anonime dell’Organizzazione, tuttavia proprio durante quest’ultima Cherry, che oramai credeva di aver abbandonato il suo passato e di essere diventata come il suo protettore Gin, senza scrupoli e spietata, farà un incontro fatale che la riporterà indietro nel tempo e che la getterà in un mare di ripensamenti, di dubbi e alla riscoperta dell’umanità che ancora conservava dentro di sé. Dopo quel momento più nulla sarà come prima.

“Questa scena mostrava esattamente le nostre personalità: lei debole, tremante difronte alla violenza e bisognosa della mia protezione, mentre io saldo, fermo e robusto abbastanza sia per proteggerla sotto le mie braccia, ma anche per punirla quando necessario.”

Vermouth e Shiho non erano le uniche due donne ad essere state vicine ed intime al temibile Gin. Qualcun’altra nel mentre si era follemente invaghita di quel criminale. Qualcuna che gli è ben più legata di come Harley lo è con il suo Joker.

Gin non era solamente un personaggio esterno da lei. Cherry, o meglio Titti, lo aveva così tanto desiderato, amato e temuto che lo aveva interiorizzato nel suo corpo. Ora aveva capito: Gin era la sua l’ombra, proprio come Hyde era l’ombra di Jekyll. La situazione era irreparabile e nessuna psicoterapia, forse, sarebbe riuscita a salvarla e liberarla, perché oramai quel suo amore nei suoi confronti, era troppo profondo: lei non era più in grado di vivere senza la sua forza.

Abbandonare l’identità di Cherry, uscire da quel dannato bozzolo, completare la metamorfosi, liberarsi del lupo, di Gin. Non sarebbe forse la cosa migliore da fare? Ma se invece quell’involucro rappresentasse, contrariamente a tutte le aspettative, in qualche modo una sorta di protezione dal mondo?