Non avrebbe mai immaginato che la prima cosa di cui ti viene voglia dopo aver ucciso qualcuno, è un caffè.
La strada scura e quasi deserta gli si srotolava davanti incutendogli timore e impedendogli di pensare lucidamente.
Entrò quasi senza pensarci in una sottospecie di bar piccolo e sporco, poco meno che una bettola, e si sedette al bancone.
Ultimo sgabello a sinistra.
“Un caffè” chiese svogliatamente.
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"Credo che il mondo sia vuoto, capisci? Che tutti stiano male ma nessuno soffra davvero, e sento come se tu capisca la mia sofferenza. In te, Harold, vedo tutto il mondo che fuori non c'è"
"Louis" sussurrò l'altro, per poi alzare gli occhi verdi e puntarli nei suoi.
Bruciano, pensò il castano.
Harry si avvicinò a lui lentamente, e gli poggiò le labbra bollenti sul collo, tanto che l'altro rabbrividì.
"Anch'io" disse.
"Cosa uccellino?"
"Anch'io a volte sto così male che non riesco a respirare"
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Uccidere ti rende sempre un assassino? Vendere il tuo corpo ti rende sempre un peccatore?
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-Liberamente ispirata a "Delitto e castigo" di Dostoevskij.-

"Me ne offriresti una?"
Il castano sussultò.
"Cristo, Harry.
Mi hai spaventato"
Gliene allungò comunque una.
"Eri qui per me?" chiese il riccio.
"No" mentì.
"Va bene"
"Ci si vede Harold"
"Louis"
Il castano si voltò di nuovo, piegando leggermente la testa di lato.
"Come mi hai chiamato?"
"Harold. Non è il tuo nome?"
Il riccio sorrise leggermente, e annuì.
"Erano anni che nessuno mi chiamava così"
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"Io non so nulla di te, Harry"
Si voltò, e iniziò a camminare.
"Sbaglio a vestirmi"
Lo disse con lo stesso tono che avrebbe usato per confessare il segreto di una vita.
Probabilmente perché per lui era davvero così.
"Cosa?" chiese il castano, girandosi confuso verso di lui.
"Io sbaglio a vestirmi" ripeté il riccio, spostando il peso del corpo dalle punte ai talloni.
"Anche ora, ho sbagliato. Questa giacca di jeans è troppo leggera per questo periodo, e sto morendo di freddo, stessa cosa per i pantaloni strappati. Non so perché, ma sbaglio sempre"
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O quella in cui Louis non coordina pensieri e sentimenti, ed Harry vuole essere una storia. Il primo impara a spegnersi, il secondo ad accendersi.
(E Zayn urla, e Niall ride, ma questo è un altro discorso).

È il 1948
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È difficile ricordare l'inizio delle cose, perché, spesso, sembra che non inizino neanche.
Succedono.
Il che è diverso.
Se uno ci pensa, però, se ci riflette, c'è sempre, e per forza, un momento in cui le cose iniziano.
"Salve, sono Anne Cox. La nuova governante"
Era quello, doveva essere quello, l'inizio.
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"Mi scusi, monsieur" disse il ragazzo.
E, cristo.
"Il n'est pas important"
(Non importa)
Gli aveva risposto in francese, senza neanche accorgersene.
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"Sei sempre insopportabile" sorrise Louis.
"E tu sei sempre un cretino"
"Perfetto"
"Ora però baciami"
"Sì"
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((Larry))
Un amore che non inizia, succede e basta.

"Ma dove cazzo lo tiene il cellulare quel figlio di puttana?"
Zayn e la sua finezza.
"Ti ho sentito"
"Cazzo Lou!"
E lì credette di essersi rotto un timpano.
"La pianti di urlare?"
"Ti sto chiamando da un'ora"
"Scusa. Bar. Concerto dei Sonic Youth."
"Ma chi cazzo li ascolta ancora i Sonic Youth?"
Louis voleva bene a Zayn, però davvero, non era in grado di formulare più di due frasi senza parolacce.
"Io. Ora, cortesemente, cosa dovevi dirmi?"
"Cosa dovevo dir.. Ah si. È tornato."
Bastarono quelle due parole a far arrestare il castano nel bel mezzo della strada che stava attraversando.
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"Harry, ma tu ci credi?"
"A cosa?"
"Che siamo qui"
"Sì"
Sospiri.
"E come fai ad essere così tranquillo?"
"Mi lascio andare. Tanto ero comunque triste a casa"
Al contrasto tra la voce profonda del riccio, e quelle parole così innocenti, Louis si stese accanto a lui, e lo guardò a lungo.
"Posso abbracciarti Harry?"
"Non lo so"
Questo faceva male.
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((Larry))((Bromance Zouis obv))
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Sono presenti degli elementi fantasy.

"Senti hippy di merda siediti per piacere"
"E perchè? Sentiamo" rispose Harry parecchio alterato.
E lì Louis, neanche lui capì perchè, decise di dire la verità
"Perchè sei l'unica persona con un po' di umanità che vedo da un sacco di tempo"
Il riccio si flettè sulle ginocchia poggiandoci i gomiti sopra
"Strano" rispose "Tu invece non lo sei" e si rialzò voltandosi di nuovo per andare via.
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O quella in cui Louis si tinge i capelli di rosso. Harry ha sempre fiori nei capelli. E Zayn non riesce a formulare più di due frasi senza parolacce.
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((Just Larry))

"Lou, che ci fai qui?"
Il castano si guardò intorno per un po'.
"Va tutto bene Louis?"
"Io" prese fiato "Io ho gli incubi, sono notti che non dormo, ho paura, posso restare qui con te? Solo stanotte"
Il riccio lo guardò per un po', i suoi occhi si posavano su tutto, ma quando incontrarono quelli di Louis, non poté far altro che piegare la testa di lato e annuire
"Sì, entra"
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Louis ed Harry, rimasti soli da piccoli, vivono in un convento con altri orfani come loro.
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O quella in cui la libertà non può essere un'opinione, e Louis sarà sempre il più grande.

La prima volta che lo vide fu una sera in cui gli apparve in vesti scure, velato come una luna pudica che si nasconde dietro al raso delle nubi.
Il suo sangue ghiacciato fremette un momento, e un brivido gli percorse le vene dei polsi.
Fu un attimo, i loro occhi si incrociarono, poi svanì.
Ed il sole sorse.
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Una storia senza inizio e senza fine.

E ad Harry Styles non piaceva davvero tutto quello schifo, non gli piacevano neache i jeans larghissimi che portavano tutti quanti.
Ma gli piacevano i Nirvana, gli piaceva la rivoluzione.
Harry Styles era rivoluzione.
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Harry, Louis e i Nirvana.
((Larry))

"Louis ma tu mi ami tanto?"
"Fanculo" (...)
"Eh? Perchè?"
"Perchè io ti amo con ogni fottuta fibra di me stesso, ma tu sei troppo stupido per accorgertene"
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Harry è tanto insicuro, Louis forse ancor di più. Il primo scrive un po', il secondo disegna tanto.
((Larry))

Se c'era una cosa che Louis sapeva fare era scopare, lui scopava tutto, senza rimpianti, senza coscienza, senza giustificazioni. I ragazzi ovvio. Le ragazze gli facevano abbastanza schifo. Un mucchio di anime erano da lui possedute per qualche ora in una buia notte londinese, dopo una serata in uno squallido locale, e poi venivano abbandonate ai piedi del letto, trafitte dai suoi occhi glaciali, perché Louis un'altra cosa sapeva fare perfettamente, frantumare cuori con la forza di uno sguardo, non sapeva cosa fossero le giustificazioni, secondo lui non servivano a nulla, non ne doveva a nessuno, lui metteva le cose in chiaro dall'inizio, era solo una scopata, e se qualcuno pretendeva di più, se qualcuno poi si aspettava una parola dolce, un bacio, o una carezza, peggio per lui.

Louis ha una storia difficile da raccontare. Harry invece è in apparenza appagato e felice, e ride troppo. A Louis sta sulle palle Harry, davvero. Però ha gli occhi verdi, e a Louis sono sempre piaciuti gli occhi verdi. Quando era in grado di ammettere che gli piacesse qualcosa, s'intende.
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O quella in cui Louis non regge più. Harry ride male. E Zayn (accennato) è un figlio di puttana.