"Mai avrei creduto, invece, di vedere con i miei occhi la morte prendere forma. Di poterla sentire e toccare. La morte che terrorizza anche il più crudele e vile degli uomini. Lei.
Non è niente, non è nessuno. È morte. Lei è Wanheda. Colei che comanda la morte. Colei che ha la forza di distruggere ogni cosa e ogni persona, colei che vede i morti".
Clarke e Lexa sono due anime diverse ma, forse, destinate ad un futuro condiviso. Dove odio, vendetta,lealtà, fiducia, coraggio, amicizia e amore si incontrano e si scontrano.

..ancora non si conoscevano..il destino le avrebbe fatte incontrare

Questa storia parla di due ragazze, Lexa, che non ha superato la morte dei suoi genitori, ma nel momento in cui stava per riuscirci, un dolore ancora più forte le sconvolge la vita…
Clarke, che invece non ha mai vissuto veramente, stando attenta a non sbagliare mai per non deludere i propri genitori, specialmente dopo la morte del padre.
Riusciranno insieme queste ragazze ad imparare a vivere mettendo da parte il dolore e ad aiutarsi a vicenda?

"La vita non è facile, nulla in realtà è stato mai facile per me. Passo i miei giorni col tormento, con il rimorso, pieno di dolore, costantemente pervaso dalla paura... Amare o essere amato....questo è ciò che ho sempre voluto, ma per tante ragioni mi è stato sempre privato questo affetto ... questo è ciò che cerco, da sempre."

[Ambientata tra la fine della seconda stagione e l'inizio della terza]
"Ciò che avevo fatto a Mount Weather mi aveva spezzato, e le cicatrici avrebbero segnato la mia anima per molto tempo ancora, probabilmente per tutta la vita. Ma le labbra di Lexa erano morbide e calde, così tanto che mi sembrava di sentire la corazza di ghiaccio che avvolgeva il mio cuore sciogliersi progressivamente. Avevo così tanto bisogno di quel contatto che lo avrei cercato anche se ciò avesse significato compiere, per la prima volta dopo lungo tempo, un atto d’amore nei confronti di me stessa [...]"
"Chissà, Clarke. Forse ti ho respinto come si respinge una malattia, cercando di guarire da te, quando invece eri la mia sola e unica cura. Forse dovrei rendermi conto che puoi essere per me una forza, non solo una debolezza. Forse dovrei imparare a vivere da te, che prendi tutte queste emozioni di petto e le trasformi in voglia di vivere [...]"