Shirayuki Takeda sapeva sempre quando salvarlo, ed era l'unica che potesse tener testa, battere o anche solo sedare la miccia corta quale era Bakugou Katsuki. Fin da che aveva memoria, Deku poteva affermare con certezza che loro tre erano sempre stati insieme, e che le cose, erano sempre state così, tra loro. Yuki, per due come Kacchan e Deku, era necessaria. Il peso che faceva equilibrare la bilancia senza il margine di errore, lo scudo che proteggeva Deku dall'aggressività di Bakugou, e Bakugou dalla sua stessa rabbia. Probabilmente, era l'unica che Katsuki ascoltasse veramente, e che rispettasse, sebbene per la maggior parte del tempo i due lo passassero a insultarsi e picchiarsi. Era l'unica che, in qualche modo, riuscisse a dimensionarlo dal suo stesso ego.
[...]
-E questo chi l'ha detto?- latrò il bambino biondo, avvicinandosi a lei fino ad arrivarle a pochi centimetri dal naso.
-Non eri tu che volevi diventare come All Might?- gli chiese alzando un sopracciglio delicato, inclinando appena il viso per guardarlo meglio.
-Non diventerò come All Might, io diventerò più forte di lui.

-Verrò linciata seduta stante, Silente.-
Mathilde Merope Riddle fissava il Preside di Hogwarts senza preoccuparsi granché della sottile differenza di età e professione che divideva i due, sorvolando completamente la sua carica di professore. Tamburellava nervosamente due dita sulla scrivania, sbuffando il fumo della sigaretta in faccia all'uomo.
-Ma lei ha la minima idea di cosa potrebbe significare lasciarmi senza nessun controllo in questa scuola?- continuò, la voce venata di esasperazione, trattenendosi dallo spegnergli la sigaretta babbana in fronte. -La figlia di Voldemort ad Hogwarts, per di più nella stessa scuola del ragazzo che mio padre vuole uccidere. Sarà come buttarmi in una fossa di leoni, mi uccideranno nel sonno la prima notte, indipendentemente da quale casata io finisca!- l'ultima frase quasi l'urlò, per poi limitarsi a fare un lungo tiro di fumo, chiudendo gli occhi.
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Cosa succederebbe se il Lord Oscuro avesse una figlia ben poco devota, tanto da doverle dare la caccia?
E se questa piccola peste conquistasse il cuore di ghiaccio del Principe Serpeverde e quello coraggioso del Re Grifondoro, una volta ad Hogwarts?
E se un'oscura maledizione gravasse sulla sua testa e su tutto il Mondo Magico?
La morte solo la salverà?

Dal prologo
"Sophie si guardò i piedi nudi che dondolavano dal ramo più alto dell'albero e rifletté sul motivo per cui si arrampicava lassù. I suoi genitori glielo avevano proibito, ovviamente, ma non era per spirito di contraddizione che lei lo faceva. Né era spinta dal gusto della sfida: quello si era placato l'anno prima, quando aveva raggiunto la cima dell'albero e si era ritrovata di fronte soltanto il cielo. Si arrampicava così in alto perché là sotto, tra quei palazzi, non riusciva a respirare. Non si preoccupava di cadere; una cosa simile non poteva succedere in quell'universo privo di gravità.
[…]
Nel tragitto che portava verso casa, non troppo distante da quel piccolo appezzamento di terra incolta, Sophie intonò una canzone che era solita cantare sua nonna, la voce bassa e delicata come il volo di una farfalla. Non sapeva però, che poco distante da casa sua, affacciato alla finestra, un bambino dagli occhi di ghiaccio la fissava incantato."

Prendiamo una biondina tutto pepe dallo sguardo di ghiaccio, una vagonata di poteri che non sa gestire. Un cadavere. Una super cattiva molto super ma poco cattiva. Un multi-miliardario con armature fighe, un americano centenario, un Asgardiano muscoloso, una rossa micidiale, un tizio con una bella mira, un gigante di ghiaccio quasi buono. Un palestrato verde e un uomo con una benda su un occhio. Poi aggiungiamo un pizzico di magia, una spolverata di amore, una punta di rabbia, abbondiamo di determinazione e di sudore. Un goccio di dolore e un cucchiaio di sorrisi.
Gli Avengers sono cambiati, e i loro nemici sono più forti.
Ce la faranno una ragazzina magica e un gigante di ghiaccio, contro ogni previsione, a salvare il mondo?

Una piccola one-shot pregna di malinconia con uno sfondo soffuso di romanticismo, che mi sono trovata così, per puro caso, tra le dita.
Perché Lisa non piange.

Una cosa è certa.
Rebecca odia profondamente il mare.
Tutto quel sole, la salsedine, la sabbia nei posti più impensabili..
Ma quando, per qualche sadico scherzo del destino, si ritroverà a seguire il fratello nel tour mondiale di windsurf per un'intera estate..
Ce la farà la nostra giovane e facilmente urtabile eroina a convivere tre mesi con sette surfisti iperattivi?
E se tra loro ci fosse un certo tedesco dagli occhi tempesta e dal sorriso malefico che cercherà di farla impazzire?
Rebecca troverà pan per i suoi denti?