"Sporcarmi
col nero che hai dentro
la pelle bianca
e lasciarti dipingere su di me
col blu e col giallo"
Amare qualcuno non fa sempre male, a volte ti fa sentire il cuore leggero abbastanza da tirarti verso l'alto e farti fluttuare sospeso. A volte ti fa immaginare il futuro tutto giallo, luminoso, perfino la morte assume un sapore dolce se si è passata una vita intera con la persona che si ama.
Amare qualcuno a volte fa male, lo sappiamo tutti, ed è per questo, spesso, che scriviamo. Quindi grazie, per le volte che mi è stato spezzato il cuore, perché chissà se scriverei altrimenti. Quando sei felice vivi, quando non lo sei più scrivi.

"Tu, adesso, senti tristezza. Dolore. Non ucciderli, al pari della gioia che hai provato."
[Call Me By Your Name]
Seguito di E Noi Lontani.

"Gli amori impossibili non finiscono mai, sono quelli che durano per sempre"
[Mine Vaganti]

Per adesso, questa è una poesia sola. In realtà, ci sono diverse poesie brevi che mi diletto molto a scrivere. Motivo per cui è alquanto difficile dare un'introduzione sensata a questa storia. Quindi racconterò perché l'ho scritta. Questa poesia è per Andrea. Avevo appena cominciato ad uscirci quando l'ho scritta, e già avevo capito troppe cose di lui. So solo che quando l'ho visto davvero per la prima volta sembrava un angelo - i capelli biondi, gli occhi ghiaccio, ghiaccio davvero, le labbra grandi e morbide, pallido, alto, e soprattutto, vestito di bianco. Completamente. E lì ho capito che dovevo scavare tanto sotto quella corazza se volevo capirlo davvero. E l'ho fatto. E sto ancora scavando. E scaverò ancora. Fino a ritrovarmi in una fossa abbastanza grande per entrambi. E allora ci seppellirò.

«E poi ti faccio una pompa»
Rido un po’ nervosamente. Lei non sembra molto turbata, quasi parlasse del tempo.
«Un sogno strano», commento.
«Già», aggiunge lei.
«Magari succederà»
Grace mi guarda fisso negl’occhi. Sembra mi stia scrutando l’anima. «Mi stai chiedendo di farti una pompa?»
Sudo freddo. Come si risponde a domande del genere? Perché non penso mai prima di aprire bocca?
«No. Cioè, non lo so. Vuoi farmi una pompa?»
Ci sono storie che conosce solo la notte, e questa è una di quelle. Nello scrosciare dell'acqua contro gli scogli, nel placido brillare della luna piena. Nell'amore e nell'odio che lega due fratelli indissolubilmente, col sangue. Per sempre.
Nato come un libro, Il Ragazzo con i Guanti di Schiuma è il progetto più elaborato che io sia mai riuscita a produrre. C'è la mia passione e l'amore per la scrittura, e spero che a te, te che hai letto fino qui e stai per avventurarti in questo delirio, arrivi tutto. Dunque buona lettura. E grazie.

Il dolore di un'anima in fin di vita, in un corpo che non ha la forza di morire. L'amore vero, struggente, e quello che resta quando questo non c'è più.
"Sento le tue unghie
Graffiarmi il cuore"
Non era pensata per essere pubblicata, è stata una valvola di sfogo in un momento cupo. Ma rileggendola, a distanza di anni, mi sono resa conto della poesia racchiusa in questa storia. E per rispetto verso me stessa, ho deciso di postarla. Non mi aspetto che possa essere capita in tutto e per tutto, mancano dei dettagli fondamentali, ma spero che il messaggio arrivi, nudo e crudo.

L'ennesima "poesia veloce". Di quelle che scrivo in fretta e furia per incanalare le sensazioni appena provate in qualcosa di appena più concreto, ma che alla fine non lo è mai. Sto scrivendo una roba fantasy che non mi degno nemmeno di definire fanfiction, e che spero prenda vita, prima o poi. E' una poesia banale. Sono sempre banali, quelle così. E illogica, probabilmente. Spero che qualcuno la legga comunque.

Eva balla, ma non crede in Dio.
Non ho molto da dire a riguardo, senza pretese, come sempre.

poeti falliti che scrivono ancora, se capita.
"Scrivevo poesie
ch’ero solo una bambina
e avevo già imparato a sillabare
e a parlare di cose dei grandi come i grandi"

"Quando avevo sei anni ero terrorizzato dal buio.
Undici anni dopo, è ancora così."
E' soltanto una piccola storia scritta per la scuola, un tema sulle discriminazioni. Sulla crudeltà di questo mondo, dove nonostante ci sia sempre qualcuno pronto a dichiarare un abominio l'omosessualità, le anime pure che sperano in un futuro migliore esistono ancora. E sono davvero le uniche che brilleranno, domani.

Non c'è granché da dire, se qualcuno ha già letto questa storia è perché l'avevo già pubblicata con un mio vecchio account. E' strana, secondo quel che elaboro di solito e scritta un mucchio di tempo fa. Io avrei altre fiction da aggiornare, ma lo studio, la danza, la vita in generale mi buttano a terra. Quindi sono quì, a pubblicare una storia vecchia, e malinconica. E che non riesco a definire.
"I sorrisi sono dipinti. Sai che non sorriderebbero mai davvero."
Ah, l'ho scritta ascoltando "Sogno ad occhi aperti", di Giovanni Sollima.

Scritta in un momento di noia, come sempre. Parla di un hula-hop, una parete bianco scuro, un paio di ginocchia, una ballerina e un mare affamato.

284 parole che parlano di una comunissima ragazza con i capelli castani e gli occhi altrettanto castani.

Le mele verdi cadono dagli alberi. E viceversa.
E' parte de Il ragazzo con i guanti di schiuma

"Dawson, in un pomeriggio d'autunno. Dawson e la curiosità di una casa di pietra."
Scritta per un concorso scolastico. Senza pretese.
E' parte de Il ragazzo con i guanti di schiuma