« Dio, come le piaceva il proprio lavoro. Fare cose simili la rallegravano per tutto il giorno. Certo, non proprio come quando finiva con lo sparare a qualcuno, ma infilare il naso in affari che non la riguardavano la faceva proprio rilassare.»
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La malavita a New York non è un mistero per nessuno, che sia stata poi importata da immigrati, su quello non c'è proprio dubbio. E' infatti un'irlandese a fare da protagonista in questa storia, una giovane donna giunta a capo di un organizzazione attraverso un matrimonio "fortunato" e un decesso ancora più "fortuito". Costretta a destreggiarsi fra intrighi di potere e rivalità con associazioni nemiche, si accorgerà presto che anche gli amici più fidati possono spesso rivelarsi gli alleati peggiori e che, il "nemico", le è più vicino di quanto non sembri. In una Grande Mela avvolta nel peccato e nella dissoluzione, amore, vizio, odio e morte non faranno altro che succedersi e, a volte, sorprendentemente, anche mischiarsi. Maeve, che per mascherare la propria parte oscura finge di essere una semplice critica e storica d'arte, finirà per capirlo perfettamente.
( Il primo capitolo naturalmente è solo introduttivo!