Ma la verità è che osservavo la sua semplicità, la sua insicurezza, quell'aura di problemi che l'avvolgeva e che la faceva sentir male.
La capivo, perché ero come lei.
Poi ho sentito il potere scorrermi nelle vene e non m'importava più nulla, perché ora non ero più il ragazzino sottomesso ed indifeso. Ora anche io venivo notato.
E talvolta desideravo che anche lei potesse sentirsi così.
[Isaac/Erica] - ennesima, direi; ma va bene così.

Erica circondò il bacino di Isaac con le gambe, il suo collo con le braccia, accarezzò i suoi capelli con le mani ed unì la lingua con quella del compagno. Si staccò solo quando le mani di lui le presero i fianchi.
Ridacchiò, divertita, chiudendo gli occhi. « Questo Derek non me l'aveva detto. »
Isaac mugugnò, alzando il sopracciglio, confuso, verso la ragazza.
[Isaac/Erica] || Purtroppo non sfocia nel poVn vero.

« Andiamo via, non voglio morire. » gli aveva detto, stringendo saldamente la sua mano ed iniziando a correre.
Pairing: Boyd/Erica - libera interpretazione || perfettamente 110 parole.

Ho desiderato sempre la gloria.
Mi sono allenato solo per questo momento.
Ma questo è il mio destino.
L'ho scritta di getto e neanche si capisce, quindi tocca a voi giudicare. Sembra quasi non abbia un pairing.

Quattro flashfic per esprimere una Courtney infranta e che, come una fenice, si rialza dalle proprie ceneri. Ma non riesce a rispondersi sul perché Duncan l'abbia fatto. Così, la forte Courtney cerca di chiudere i propri desideri in un cassetto, ancora una volta.
-
Allora dammi un buon motivo per cui dovrei perdonarti.
Allora dammi solo una ragione, per spiegarmi perché l'hai fatto.
Tutto ciò che mi serve è una ragione per credere.
Ho raccolto le mie lacrime ed ora combatto per andare avanti, trovo una ragione a tutto quello che faccio.

Cato Brimstone, Distretto 2.
Sapevo che mi avrebbero etichettato ancor prima di salire su quel palco. In fondo, l'avevano sempre fatto.
Ero semplicemente quello di bell'aspetto che si era allenato per tutta la vita. Tutti volevano che fossi così, i miei mentori per primi, visto che non facevano altro che costruirmi quella maschera addosso. E quando mi accorsi di cosa stavo diventando, era già troppo tardi.
Ecco perché mi è piaciuta subito.
Semplicemente Glato, perché nessuno sa apprezzarla, per far vedere i personaggi sotto altri aspetti e perché io sono quella bella, figa ed intelligente che scrive meglio di tutti voi messi assieme. #umiltà

« Natasha, Burton è stato compromesso. »
Gli avevano detto che amare era un atto di coraggioso egoismo. Ma in quel momento non vedeva né egoismo, né coraggio. L'amore era una cosa diversa. In quel momento preciso, amore era avere le vertigini quando non sei tu a sporgerti.
Ed era esattamente così che si sentiva.
L'ennesima (?) Clint/Natasha, ma ci piace così.

La verità è che era stato tutto un terribile incidente.
O quasi, per lo meno.
Cos'è che ha spinto Thresh ad uccidere Clove? Tutti sappiamo la risposta: la rabbia.

Io, Cierilin Cognomeingleseanchesesonoitaliana, col mio fantaboloso nome da truzza - o almeno così mi dice il mio orsacchiotto gigante di nome Ted che parla, mangia e rutta - non sono mai stata una bella ragazza. Bassa due metri e quaranta, grassa diciotto chili di corpo e cinquanta a testa per le mie minuscole tette, slanciata ed atletica e di questo sono sicura perché l'anno scorso mi hanno dato il primo premio per bodybuilding.
E questo è l'inizio di un'orribile flashfic fatta solamente per ridere un po'. Non prendetevela, su.

Michelle non aveva mai capito come Tony avesse potuto volerla tradire con Maxxie.
Maxxie non aveva mai capito perché Tony si ostinasse a stare con Michelle.
[Crack! - Michelle/Maxxie][Interpretazione libera del pairing.][Accenni Tony/Michelle e Tony/Maxxie]

« Questo è amore, Agente Romanoff? »
« L'amore è per i bambini. Io sono in debito con lui. »
Piccola flashfic introspettiva che tratta dei pensieri e dei sentimenti di Natasha su Clint.
[centric!Natasha | Natasha/Clint]

Se sei un Favorito o meno, se ti sei offerto o la Mietitura ti ha portato via tutto ciò che amavi, non fa differenza negli Hunger Games, perché chiunque tu sia ti renderai presto conto che sei solo merce di Capitol City, che ti priveranno anche dell'ultima briciola di amore che ti rimane in corpo, spezzeranno l'unico filo che ti lega a ciò a cui tieni. E non potrai farci niente, se non morire.

Di solito i Favoriti sono persone spietate e pronte a tutto pur di vincere, strafottenti ed assetate di sangue, alcuni più violenti di altri. Ma esistono anche persone così gelide che pare che neanche i diamanti possano scalfirli; e questo è il caso di Elle Evans ed Ian Stoner, che arrivavano sempre un passo più tardi a comprendere la realtà dei fatti.

Da bambina lo facevo sempre: raccoglievo un bastoncino portato a riva dal mare ed iniziavo a scrivere o disegnare qualsiasi cosa mi venisse in mente; in realtà lo facevo anche su quella stupidissima isola che è stata la causa di tutti i miei problemi, ma lì mi concentravo a progettare piani strategici per vincere - che, puntualmente, quelli della mia squadra erano incapaci di seguire - o scrivevo in segreto il suo nome, cancellato sempre dalle onde che arrivavano sul battiasciuga. Anche adesso vorrei tanto scrivere cose del genere ma non ho più sedici anni, ne ho ventiquattro ed il mio cuore è a pezzi.
Una Courtney adulta fin troppo introspettiva. E cosa c'è di meglio?

« Papà, ho deciso! » intonò con la voce più autorevole che potesse ottenere. « Io voglio una ragazza che sia bianca come il latte e rossa come il sangue. »
A quelle parole, Scott non poté fare a meno di sorridere, divertito.
E' difficile trovare l'amore, ma è ancora più difficile trovarlo e poi esser costretti ad abbandonarlo per essere chiamati agli Hunger Games. E Rafe Donald, Distretto 6, questo lo sa bene.