Yuri sta impazzendo. La mano sinistra brucia, ma soprattutto prude, prude come se ci girassero intorno tante tarme, formiche, zanzare.
[Questa storia partecipa alla Drabble Challenge "Le mani" del gruppo Facebook "Il Giardino di EFP"]

Zoe è una ragazzina poco responsabile, impulsiva, testarda e scontrosa. L'esatto opposto di Edward. Hanno poche cose in comune, i due: uno sconsiderato amore per le droghe e il dramma dell'abitare insieme e odiarsi.
Edward si sentiva responsabile di un disastro che ancora non era arrivato ma che non avrebbe tardato a esplodere. Ricordava la sua prima volta, con l’LSD. Aveva preso solo un quarto di cartoncino, perché è così che si fa. Un po’ per volta, o rischi che ti frigga il cervello inesorabilmente. E aveva avuto una marea di allucinazioni. Tutto era distorto, più colorato, più vivo e, in fondo, anche più bello. Come se quel quadrato acido fosse capace di rendere il mondo un po’ più vivibile. Era divertente, più di qualsiasi altra cosa.
[Tematiche delicate, si sconsiglia la lettura a chi è facilmente impressionabile.]
[Questa storia è attualmente in revisione! 12/23]

Mike non poteva immaginare quello che avrebbe trovato in un cassonetto quella fredda mattina di gennaio. Il lavoro di netturbino era orribile, avrebbe potuto descriverlo con l’odore che sentiva quando svuotava i sacchi dell’umido nel retro del camion. Non gli piaceva, ma si è disposti a tutto pur di avere del cibo da mettere sotto i denti.
In realtà nell’ultimo periodo era svanita, in lui, anche la voglia di nutrirsi. Stava male da quando suo fratello era scomparso. Almeno, la polizia lo additava come disperso, ma Mike aveva guardato troppi notiziari e troppi film dell’orrore per credere a quella stronzata. Suo fratello era morto, deceduto, crepato. In quel momento non era nient’altro che un ammasso di carne divenuta cibo per larve.
[Prompt: Stamattina ho comprato una sparachiodi perché mi sussurrava spara-a-chi-odi.] [Splatter! Vi sconsiglio la lettura se può disturbarvi.]

[Bandersnatch] [Stefan/Colin] [AU]
1984 - Inghilterra.
Stefan ha terminato la programmazione del suo videogioco interattivo, è pronto a presentarlo. Si sente ancora distante anni luce dal talento di Colin, che di videogames ormai ne ha sfornati un bel po'. Colin è tutto quello che Stefan vorrebbe essere: sicuro di sé, originale, geniale. Forse per questo quando Colin gli propone di seguirlo Stefan non può rifiutare. Non sa quanto l'unione di due menti folli possa causare disastri e aumentare i tormenti. Sarà convinto per un po' di starci bene, con Colin, finché non si renderà conto che quella che stanno percorrendo è soltanto la strada verso la follia.

[Spoiler 3x21] [Choni]
Hai fatto una stronzata, Cheryl.
Non sbagli mai e non ti piace, errare. Cerchi di evitarlo, cerchi di circondarti di quel muro di sicurezze e andare sempre avanti.
Questa volta hai sbagliato, ti è andata male.
Guardi il rene rinchiuso in quel quadrato bianco sporco, un pezzo di carne da macello affondato nel ghiaccio.

[Adam/Amanda] [Amanda!centric] [Riferimenti alle scene tagliate di Saw III e al cortometraggio (Saw 0.5)]
«Sono venuta a trovare qualcuno».
Sì, sei venuta a trovare lui. Sei venuta a infiltrarti nel suo appartamento con qualche sciocco trucco di dita e forcine per forzare la serratura. Sei venuta per calarti sul viso la maschera di un maiale e nasconderti nell’ombra. Sei venuta per piazzargli davanti alla bocca un fazzoletto imbevuto nel cloroformio per stordirlo e portarlo lì dove dovrà tentare di sopravvivere e di dimostrare che ci tiene, alla sua squallida vita del cazzo.

[Deltarune] [Susie/Lancer]
Susie sbuffò. “Se continui a comportarti così non farai mai paura!”.
L’altro tremò, nei suoi pochi centimetri d’altezza e nel suo aspetto bluastro e frammentato in pixel.
“I super cattivi hanno bisogno di cibo, per essere più malvagi!”.
[Questa storia partecipa all'attività "Uova di Pasqua" del gruppo Facebook "Il Giardino di EFP"]

Jack si sente incompleto perché ha sia le braccia che le gambe.

[Maniac]
[Maniac][Annie/Owen]
Esce dalla camera del dottor James di corsa, sbatte lo sportello, si ferma soltanto un attimo sulla soglia della porta. Avvicina una sigaretta alle labbra, ti squadra veloce. I suoi occhi vanno su e giù su di te.
«Sono dei truffatori, non ascoltarli», afferma, avvicinando il grosso accendino alle labbra. «Sono loro quelli matti, noi non abbiamo nulla di sbagliato».