E lui si perde.
Si perde perchè non capisce. Perchè gli permette di alzarle la maglia? Si, insomma, è chiaro che le guarderà i punti, ma andiamo. Perché non reagisce come in sala operatoria?
“Non avresti dovuto lasciare l’ospedale.” Lo dice solo per farle riprendere vita. Per attirare la sua attenzione, mosso da uno stupido istinto infantile.
“Mh.” Verseggia, respirando fumo. Le dita che tirano fuori l’ammasso di tabacco, solo per qualche istante, il tempo giusto, perchè poi lo riavvicina.
“Smettila, ti fa male.”
Ed i suoi occhi sono su di lui, come palline rimbalzanti. Derek sa che tutto quello è fottutamente ambiguo, che molto probabilmente sua madre ha sbagliato a dirgli dove abitasse, perchè lui ha sentito quella conversazione che non avrebbe dovuto sentire e capire.
Perchè adesso comincia a comprendere quella mocciosa, e lo odia. Lui la odia.
Però Stiles non ci mette niente a fargli venire voglia di azzannarla.
“Sta zitto.” Lo ammonisce come un fottuto bambino.
What if, Derek a capo di un ospedale. Famiglia Hale viva, fem!Stiles.

“Stiles, smettila.” Lo sgridò sottovoce Scott, pregandolo.
Non permise a se stesso di guardare suo fratello. Ma gli rispose, fissando nell’anima di Derek.
“Qualcuno glielo deve dire. Non è morto con loro, Scott.”
Capì solo il dolore alla schiena, si ritrovò schiacciato sul tavolo di legno, in piedi per miracolo.
Soffiò di dolore, sentendo le schegge bruciate bucargli i fianchi.
Derek, si era liberato dalla stretta dei suoi amici, sbattendolo sul tavolo come se fosse una pezza, mettendogli tutte e due le mani sul collo, facendogli scendere rivoli di sangue, grazie agli artigli.
“Non ti azzardare ad andare avanti.”
Purtroppo lui era un dannato scemo, e l’ira non lo rendeva più intelligente.
A denti stretti, gli afferrò la faccia, per costringerlo ad avvicinarsi di più.
“Non mi fai paura, Derek. E qualcuno deve dirti che sei un emerito coglione a vivere in un ammasso di cenere.”
Sentì distrattamente l’ “Oh Mio Dio.” Di Scott, prima di ricevere un pugno da Derek.
Si spinsero, e lui sputò il sangue per terra. Ma sapeva che non lo aveva colpito con la forza da lupo.
Si arrabbiò ancora di più.
Derek è ancora un alfa, vive a Villa Hale. Stiles è reduce del nogitsune.

Gonfia le guance, sa che è infantile, ma è cosi frustrante! Lo odia. “Mi prende che non devi decidere per me!” E lo sa che è un po’ fuori contesto tutta quella rabbia che gli dedica, di fatti la legge l’espressione di Scott, che sta dietro la figura alta di Derek. Quest’ultimo stringe di più il legno, rompendone alcuni punti. “Io sono il tuo alfa, ho tut-“ boccheggia, cominciando a camminare in direzione della sua auto. “Basta! Non ti parlo più, è finita!”
Scott e Deaton guardano Derek rompere definitivamente la porta dello studio e seguire Stiles con rabbia ossessiva. “Che cazzo vuol dire che è finita, Stiles?” Sbraita, incazzato, e loro si guardano.
Sentono delle urla e qualche colpo -Scott non ha il coraggio di vedere come Stiles, molto probabilmente, stia cercando di colpire Derek con un libro- mentre Deaton sembra fargli una domanda. Lo fa senza neanche aprire la bocca e lui arrossisce per il suo migliore amico. Imbarazzato, scuote a scatti la testa. “L- loro no. Non stanno insieme.”

“Fermami se fa male.”
Ma non lo ferma quando comincia a muoversi in velocità, andando sempre più a fondo, sempre di più. Stiles lo bacia ancora, ondeggiando i fianchi contro le sue spinte.
È ancora peggio quando gli da corda.
Lo capisce perché si eccita di più e lei quasi ringhia, perché è più grande di prima. “Tu- mi romperai se non la smetti di prendere così spazio.”
Ha scoperto che anche la sua parlantina minacciosa ed eccitata gli manda a puttane il cervello, perché il suo cazzo arriva fino in fondo, facendole tremare il culo. “Derek!”
Morde la gola di Stiles, facendo spazio all’animale che vuole uscire. Se è troppo lo fermerà, lo sentirà.
Si fida che non gli permetterà di farle male.
ATTENZIONE: Stiles è una ragazza qui. ;)

E lui si aggrappa, Stiles si aggrappa a qualsiasi cosa. Alle lenzuola, a se stesso, a Derek. Si aggrappa perché non riesce a respirare, perché Derek prende tutto, e sembra non lasciargli niente.
“Occhi aperti, ragazzino.” Gli ordina, roco.
E Stiles ubbidisce, ubbidisce mentre lui lo scopa in modo violento, e veloce, e fa male, e lo fa impazzire; ma lui tiene comunque gli occhi aperti. Perché è reale, perché quello che gli sta tenendo stretti i fianchi è Derek. È il suo alfa, è l’uomo che si è preso la sua prima volta, e Stiles ci scommette la vita che si prenderà altre sue mille prime volte.

Il fatto era che Stiles avrebbe voluto decantare il suo amore per il lupo acido all’universo.
Ma il problema era proprio quello. Come poteva dire a Derek dei suoi sentimenti amorosi quando questi ed il primo non sembravano minimamente compatibili?
Così Stiles fece l’unica cosa che gli sembrava più sensata. E siccome era Stiles e non c’era motivo di nasconderlo lo fece anche nel bel mezzo di una discussione con il suo presunto principe lupo.
“Stiles sai anche tu che quest..” Derek non fece neanche in tempo a finire la frase che il figlio dello sceriffo fece l’unica cosa possibile per superare la paura di confessarsi a lui. Gli attaccò in fronte un post-it. Con su scritto: “Mi piaci Derek Hale.” Semplice, facile e veloce.
...
Stiles Stilinski era odioso e suicida. Se lo sarebbe sbranato, al diavolo i diritti umani. Fece l’unica cosa che potesse evitargli le mani attorno al collo del più piccolo.
Lo baciò aggressivamente.
Stiles pensò che lo stesse divorando. Gli metteva le mani ovunque e non che lui fosse da meno. Gli aveva sfilato la giacca e poteva finalmente toccare quegli addominali da urlo. Voleva leccarli.
Definitivamente un cattivo adulto.