Rispecchio alla perfezione la definizione di cinico. E di egocentrico. Ma soprattutto di sadico. Ogni volta che mi affeziono ad un personaggio, di qualsiasi cosa, finisco per infliggergli le peggiori sofferenze per gran parte delle mie storie; la loro condanna sarà direttamente proporzionale alla loro posizione nella mia classifica dei personaggi preferiti, lista in cui dovreste pregare di non entrare mai. Sono uno scrittore emergente, ma incarno già lo stereotipo di scrittore onnipotente, maledetto e temuto dalle sue più o meno innocenti vittime. Non aspettatevi scambi di baci sotto il vischio e di cioccolatini a San Valentino nelle mie storie. Se c’è qualcosa che ho da vendere, quella è la determinazione. Niente si mette tra me e i gli obbiettivi che mi prefisso. Non ho paura di niente. Magari soltanto degli attacchi di “fangirlismo” della mia sorellina. Sono allergico alla falsa modestia, perciò non provate ad usarla nelle nostre conversazioni. Sono molto critico, molto esigente verso chi so che può offrire di meglio. Perciò, se vi lascio una recensione critica, sappiate che vuol dire che vi ho presi sul serio e che non vi libererete facilmente di me. La normalità per me è noiosa. Per quello che ne ho sperimentato, credo proprio ne avrò abbastanza per il resto della mia vita. Volete continuare a leggere? Be’, allora, miei coraggiosi lettori, benvenuti nel covo del cattivo.