Matt si ammala, non è la prima volta che gli succede. Ma questa volta non è solo. Ambientato al college.
Dal testo: Matt non stava bene. Per niente. Foggy ne era stato certo nel momento esatto in cui il suo coinquilino si era messo a sedere sul letto, un po' troppo barcollante rispetto al solito.
-Ehi? Tutto ok?- gli chiese mentre lo guardava distrattamente cercare a tentoni i propri occhiali sul comodino. A seguire il suo istinto, l'avrebbe aiutato, ma sapeva quanto Matt tenesse alla sua indipendenza, quindi lo lasciò fare.
-Sì... Devo aver bevuto una birra di troppo ieri sera- gli rispose l'altro.

"Non aveva bisogno di aiuto, ma lo lasciò fare. Gli ricordava i vecchi tempi, al college, quando prima di uscire Foggy lo aiutava a vestirsi, quando tutta quella messa in scena era ancora necessaria. Ora che non lo era più, quel gesto lo faceva sorridere. [...] «Grazie. Per tutto.». Non glielo diceva abbastanza spesso."

Matt Murdock non va alle feste.
È un dato di fatto. L’acqua è bagnata, la neve è fredda, Matt è cieco e non va alle feste. Troppe persone, troppo rumore, troppo caos.
D’altra parte, però, non capita tutti i giorni di sopravvivere al primo anno di legge senza neanche un esaurimento nervoso e con voti osceni, come ama ricordargli Foggy, e c’è da celebrare degnamente.
[Matt/Foggy; UST, pre-serie]

Wesley si è ritrovato in un gioco di cui non conosce le regole, inchiodato tra Vanessa - i suoi sorrisi maliziosi, i suoi tocchi leggeri - e Fisk - le sue passioni improvvise, le sue parole accorte - e confini che non sa come definire, limiti che non riesce a vedere.

Sa fare cose, Jack Murdock, ma una cosa la sa fare meglio di altre.
Da quanto era un ragazzino. Cresciuto in periferie che non raccontano storie, che te le insegnano a furia di calci. E pugni. E i pugni aveva imparato a restituirli, restituirli meglio di tante parole.
[Jack Murdock - Matt Murdock]

Nell'eterna lotta tra il male ed il bene c'è un uomo in conflitto con la sua anima, perché vuole salvare la sua città, senza dannarsi.