L’Incubo
Summer
era consapevole che sarebbe successo prima o poi.
Finalmente era arrivato il suo turno, adesso toccava a lei affrontare
il suo
incubo. Julian se ne era andato da poco ma lei aveva ugualmente paura
che
apparisse all’improvviso come le volte passate. Era sola da
un po’ di minuti e
attendeva l’arrivo di Jenny e degli altri almeno
così non sarebbe più stata da
sola e forse Julian non si sarebbe fatto vedere di nuovo. Forse
era stata un po’ troppo aggressiva con lui, per quanto che
l’aggettivo non
donasse per niente al suo carattere timido e insicuro. A
un certo punto sentì dei passi e il suo cuore
cominciò a palpitare per la
paura. Julian le aveva detto che adesso era arrivato il suo turno e che
quindi
molto probabilmente era Jenny che stava venendo insieme agli altri, ma
poteva
anche essere qualche brutto scherzo di Julian…
Summer chiuse gli occhi e cominciò a piangere,
non aveva mai pianto
tanto in tutta la sua vita, odiava quella casa, odiava dover essere
costretta
ad affrontare il suo incubo e odiava soprattutto Julian
che l’unico e vero responsabile di tutto
ciò.
Alzò
la testa e poté adesso anche distinguere delle ombre nel
buio. Fantastico,
pensò chissà ora cosa sarebbe
successo. Apparve
una lampadina blu,
rotonda come il naso di un clown.
<< E’ apparsa ora >>
sentì dire da una voce seguito da uno
schiocco di dita << Così in un lampo
>>. Summer emise un flebile
piagnucolio. << Summer !
>> sentì esclamare il suo nome da tre voci
molto
famigliari. Erano Jenny,
Dee e Audrey…
Summer si sentì più leggera ma subito
dopo divenne subito sospettosa. Già
prima con Zach, Julian l’aveva ingannata facendole brutti
scherzi e dato che
l’ultima volta che si erano visti l’incontro non si
era concluso nel migliore
dei modi, quello poteva essere benissimo un’altra illusione
di quel finto
angelo.
<> chiese con voce tremante, alzando lo sguardo
all’insù e
cominciando a squadrarli uno alla
volta.
Vide
che Jenny si
stava inginocchiando e poté leggere la sua preoccupazione
nei suoi occhi verdi
come aghi di
pino.
<<
Si
>> disse Jenny ma Summer ancora non ne era convinta
perciò chiese
nuovamente << Davvero, davvero voi ? >>
<<
Si… Oh,
Summer >> Jenny l’abbracciò
preoccupata.
Summer
si sentì
confortata, Jenny le era mancata molto, le erano mancati il suo affetto
e la
sua protezione, peccato che in quel momento nemmeno lei sarebbe
riuscita a
fermare la crisi isterica che stava per esplodere dentro di lei e
infatti pochi
secondi dopo scoppiò in lacrime.
<< Sono stata qui
così a lungo e continuavo a vedere me stessa e poi a volte
ho pensato di vedere
qualcun altro, ma quando correvo verso di loro non
c’erano… >>
<< Chi hai visto ? >> chiese
Jenny
allarmata
<<
A volte Zachary, e a volte lui. Mi
spaventa, Jenny
>> disse senza però aggiungere altro. Non le
sembrava necessario
raccontarle proprio tutti i
particolari dei suoi incontri con Julian. Non voleva allarmare
Jenny.
<<
Non c’è
nulla di cui aver paura adesso. Siamo qui veramente. Vedi ?
>>.
Summer si sentì molto più
tranquilla adesso che aveva i suoi amici accanto a sé.
<< Povera sunny bunny >>,
disse Michael << Immagino che il prossimo incubo sia il
tuo>>.
Summer chiuse gli occhi come per voler scacciare
l’immagine. <<
Bel
lavoro, Mister Tatto >>, disse Dee rimproverandolo.
Dopo cominciarono a raccontarle
la storia degli incubi e Jenny fu sorpresa sul fatto che Summer non
fosse
rimasta turbato dal racconto. Ma lei naturalmente non poteva sapere che
Summer
era già a conoscenza dell’intera faccenda grazie a
Julian che le aveva
raccontato ogni cosa riguardante il gioco e le sue regole. Dopo Jenny
le chiese
che cosa avesse disegnato e Summer le rispose che aveva disegnato una
stanza in
disordine con scarafaggi e cose del genere. Un incubo iniziato dopo uno
spiacevole incontro con sua nonna dopo che quest’ultima fosse
entrata in camera
sua. Naturalmente i suoi amici non le cedettero subito, in effetti era
un
incubo assai strano anche perché in effetti lei era una
ragazza molto
disordinata e sempre circondata dal caos del suo carattere e della sua
stanza.
Alla fine comunque Jenny premette il bottone rosso, si accese una luce
blu e si
aprì la porta mostrando appunto una stanza in disordine. Era
la camera di letto
di Summer, solo molto più grande e molto più
disordinata.
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