La
Fine
Entrarono
dentro alla camera e in effetti Summer aveva detto la
verità, il suo incubo era
evidentemente una stanza, la sua stanza
in disordine. Solo un po’ più grande e un
po’ più in disordine, talmente in
disordine che non si vedeva nemmeno il letto. I suoi amici rimasero
sorpresi e
anche disgustati da tutto quel disordine però davanti a
Summer cercarono di
mantenere un certo contegno, non era giusto nei suoi confronti
giudicare la sua
paura ne sparare sentenze inadeguate. Solo Audrey non riuscì
a trattenersi dal
commentare ma fu prontamente rimproverata da Jenny.
Lentamente,
cominciarono a farsi strada tra l’immondizia cercando una
porta o un qualcosa
che potesse fargli capire come uscire da quello schifo.
Si stavano dando tutti molto da fare a parte Michael che,
dopo aver
fatto storie, stava perdendo tempo a leggere delle inutili riviste e
giornaletti vari.
Summer si
sentiva leggermente più tranquilla adesso che era in
compagnia dei suoi amici ma
non poté non pensare a ciò che le aveva detto
Julian, “tu sei troppo debole per
superare il tuo incubo”. E poi non doveva dimenticare come si
era concluso il
loro precedente incontro. Ancora una volta non era riuscita a non
aggredirlo.
Perché
tu devi fare sempre l’eroina nei momenti sbagliati e
soprattutto con le persone
sbagliate ecco perché, pensò sconsolata.
Si
guardò intorno e vide che i suoi amici, soprattutto Jenny,
si stavano dando
molto da fare. Chissà come sta Jenny ?, pensò,
molto probabilmente le manca
Tom, oppure si sente in colpa perché ritiene che tutto
questo sia solo colpa
sua.
Ma non è colpa tua Jenny!,
pensò con stizza. Lei non aveva avuto mai alcuna intenzione
di ammaliare Julian
o roba del genere. L’unico responsabile di quella situazione
era Julian, ma se
lui pensava di conquistare il cuore di una ragazza come Jenny, dolce, buona e per niente frivola
sbagliava di
grosso. Jenny non avrebbe ceduto alle sue minacce o alle sue lusinghe,
il suo
amore per Tom era forte e puro e Julian non poteva macchiarlo.
<< Summer… ? >> Una
voce la destò dai suoi
pensieri. Era Jenny che la guardava con un’aria interrogativa
mista a
preoccupazione.
<<
Va tutto bene ? >> chiese
Summer la guardò un po’ incerta per
risponderle con un cenno affermativo
del capo.
<<
Sei strana >> commentò Jenny
<< Perché ? >>
chiese Summer con aria confusa <<
Beh ti sei fermata all’improvviso e non ti muovevi
più, avevi un’aria così
smarrita che ho pensato che avessi visti qualcosa che ti turbava
>> Summer
avvertì una bella sensazione, Jenny era una persona
così dolce e premurosa, cosa
avrebbe fatto senza di lei?
<< Non preoccuparti, io stavo solo pensando
a ciò che sta
accadendo e che sono convinta che tu ci porterai a casa sani e salvi.
Io ho
fiducia in te >> disse Summer
Jenny le sorrise però poi il suo volto si
scurì nuovamente. Summer
deglutì. Jenny la conosceva come le
sue tasche, mentirle era quasi impossibile e sicuramente aveva capito
sin da
subito che qualcosa non andava e infatti
<< Summer ! C’è
qualcosa che vorresti dirmi ? >> chiese Jenny
Summer
deglutì, se c’era
qualcosa che avrebbe voluto dirle ? Tante cose avrebbe voluto dirle,
avrebbe
voluto dirle che aveva una cotta per Zach da molto tempo, avrebbe
voluto dirle
che a volte in loro compagnia si sentiva a disagio perché si
sentiva infantile,
avrebbe voluto dirle che aveva sempre ritenuto Audrey una snob e che
non sempre
era felice di stare in sua compagnia, avrebbe voluto dirle che Dee
sapeva delle
cose di lei che a Jenny non avrebbe raccontato mai perché
con Dee il rapporto
era un po’ diverso, e infine avrebbe voluto dirle che aveva
visto Julian due volte
quella serata, che lui l’aveva umiliata, terrorizzata,
minacciata ma che le
aveva regalato un sorriso quando le era parso davanti vestito da
Erlking, che
lui le aveva dato un po’ di luce e che lei l’aveva
aggredito perché rabbiosa
nei suoi confronti. Ecco, cosa avrebbe tanto voluto dirle.
Summer
però fece un segno negativo con la testa e
ricominciò a pulire sotto lo sguardo
confuso e preoccupato di Jenny. Dopo
un po’ la stanza
cominciò a tremare, arrivarono anche gli scarafaggi,
l’immondizia cominciò ad
aumentare.
I ragazzi videro una porta in lontananza e cominciarono ad
avanzare
verso di essa anche Summer stava per fare lo stesso quando il suo
sguardo si
fermò in un punto sul soffitto. Julian. Era là
sopra, seduto su una specie di
piedistallo e guardava la scena come se fosse al cinema, le lunghe
gambe
accavallate e la mano sinistra che reggeva il mento e sorrideva
soddisfatto.
Summer non riusciva a staccargli gli occhi di dosso.
A un certo punto sentì la voce disperata di
Jenny che la chiamava e ma
ormai era troppo tardi. L’immondizia continuava ad aumentare
e le fu
impossibile prendere la mano di Jenny. L’ultima cosa che
sentì fu il suono
della porta chiudersi e a quel punto capì di essere stata
abbandonata a se
stessa.
Sto
morendo,
pensò con malinconia. Julian aveva sempre avuto ragione, lei
era troppo debole
e infatti aveva fallito. Ma mentre si stava abbandonando alla morte
sentì
qualcuno tirarla via da quel cumulo di immondizia e prenderla tra le
braccia ma
era troppo debole per capire chi fosse stato tanto coraggioso da
aiutarla in
una situazione come questa. Infatti capì di essere salva
solo quando sentì una
porta aprirsi e quando avvertì un pavimento, freddo ma senza
immondizia, che
lei era finalmente salva. L’immagine di due occhi splendidi
fu l’ultima cosa
che avvertì prima di perdere i sensi.
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