onegai shimasu
Disclaimer: Fanfiction ispirata al
manga Hikaru no Go, i personaggi appartengono a Yumi Hotta e Takeshi Obata
e non intendo rubarli
per quanto pucci siano... >o<
NdA: Per ora ho letto solo i primi
3 volumi, quindi temporalmente l'ho ambientata all'inizio del 2° torneo tra
scuole, ma da li in poi c'ho ricamato sopra ^_^'''... quindi potrebbero non
corrispondere al vero, non posso saperlo. Diciamo che questa fiction è una
riflessione-divagazione sul tema.
Il contenuto è leggermente
shonen-ai, siete avvertiti, ma dopotutto Akira ed Hikaru sono fatti per stare
insieme!!!
Enjoy it! ^^
***
(Hikaru PoV)
C’è qualcosa di insopportabile in te, Akira.
Nella tua gentilezza, nella tua
umiltà, nel tuo coraggio…
Nel modo in cui mi guardi,
determinato ed impaurito insieme. Non ti accorgi che sono io a deglutire
spaventato?
Ti ho ferito, credo.
Non nella sconfitta, ma nel
rifiuto. < Non voglio più giocare con te! >
Hai battuto sul vetro, chiamandomi
per nome, mentre io mi nascondevo al tuo sguardo.
Sei nobile Akira, vuoi imparare da
me anche perdendo…
Tu, tanto bravo da dare lezioni
agli adulti, battuto da un ragazzino della tua età.
Un avversario leale, un degno
rivale… è così che mi vedi?
Ho mentito, Akira. Ti ho
imbrogliato.
Non hai giocato contro un
coetaneo, ma contro un maestro di go. Non devi a me la tua ammirazione, non
guardarmi così ti prego.
Io non me lo
merito.
Ho avuto quasi paura quel giorno,
quando ho capito che la partita tra noi sarebbe finita troppo in
fretta.
Temevo che tu ti sentissi troppo
umiliato, che rinunciassi al tuo sogno.
È strano, in quel momento avrei
voluto abbracciarti, proteggerti da ciò che ti avevo fatto… e invece non ho
saputo fare altro che scappare, prima di vedere le lacrime rigare il tuo bel
volto.
Ma tu sei forte, Akira. Brilli di
talento e dedizione.
Sono io che ho imparato qualcosa
da te.
Non ti sto punendo, ma voglio
guadagnarmi il tuo rispetto da solo, per questo non posso più giocare con
te.
Imparerò, diventerò forte,
migliorerò fino ad essere alla tua altezza.
Forse riuscirò a sconfiggerti
senza l’aiuto di Sai, a ripagarti della tua gentilezza, della tua pazienza… ma
fino ad allora non posso giocare con te.
Non sarebbe giusto, non meriti di
vedere che disastro io sia, non meriti di sentirti umiliato dalla mia
incompetenza.
Tu non hai mai perso contro di me,
non abbiamo mai giocato.
Mi fissi da oltre il tavolo, non
sai se sorridermi. Sei un po’ agitato.
Io come sono? Non lo
so.
Mi è toccato il bianco, cominci
tu.
Disponi le pietre con eleganza.
Ancora invidio il modo in cui riesci a tenerle in mano, semplicemente
stupendo. Io sono un po’ migliorato
almeno in questo, ma confronto a te mi sento sempre goffo ed
inadeguato…
Un principiante contro una futura
promessa.
Mi viene da piangere Akira,
comunque vada a finire questa partita, io ti avrò deluso.
Sarebbe sbagliato chiedere l’aiuto
di Sai, ma non facendolo probabilmente perderei: vedresti il mio reale livello e
ti vergogneresti di essere stato battuto da me, o penseresti che ti ho lasciato
vincere… che ti ho preso in giro…
Non mi guarderesti più in quel
modo, quel modo che odio…
A volte vorrei dirti tutta la
verità, raccontarti del fantasma che mi ha spinto ad imparare il go… lo direi
solo a te, Akira, perché te lo devo.
Sai ti somiglia un po’, credo che
tu gli piaccia molto… forse preferirebbe stare con te che con
me.
La partita è iniziata da due
minuti e tu sei già in vantaggio, mi guardi e non capisci. La verità è che sono
solo un principiante, Akira, e tutto questo pensare al male che ti faccio di
sicuro non mi aiuta.
Mikani ha già vinto, ha battuto il
tuo capitano senza barare. Si sente felice e pulito. Sai è orgoglioso di lui,
anche se si pavoneggia un po’.
Lancio un occhio alla scacchiera
di Tsutsui, è in vantaggio, probabilmente ce la può fare.
Torno a guardare te e mi accorgo
che ricambi con disappunto. Scusami Akira, non volevo
distrarmi.
Stai vincendo, era prevedibile. Le
mie mosse ti saranno sembrate ridicole e senza alcuno
scopo.
Raccolgo le pietre con la mano e
tu sussulti, vedendomi mischiarle ed invalidare la
partita.
< Mi ritiro. > dico senza
guardarti. Mi viene quasi da piangere, tu ci tenevi tanto.
< Hikaru! Ma cosa…! >
esclami scioccato, mentre mi alzo e finalmente ti guardo.
< Perdonami. > dico soltanto
e spero che la mia voce non tremi. Lascio la sala tra i bisbiglii degli
spettatori.
Non voglio che tu mi veda così.
Sai tenta di consolarmi ma vorrei che sparisse anche lui, solo per un po’.
Vorrei non averti mai conosciuto,
Akira, vorrei non aver mai sentito i tuoi occhi su di me, la tua voce
gentile.
Non mi sentirei in questo modo,
ora. Non mi ritroverei ad odiare il tuo sguardo, ad esserne geloso.
< Hikaru...! > dici in un
soffio, rallentando la tua corsa e tornando sui tuoi passi per avvicinarti a me.
Credevo non mi avresti trovato così in fretta, ma dopotutto la Kaio è tua
scuola, la conosci meglio di me.
Mi sono lasciato scivolare contro
una parete, appena dentro un ripostiglio, non ho pensato subito di chiudere la
porta. Lo fai tu per me.
Mi asciugo le lacrime velocemente,
con un gesto brusco e tu non ne fai parola.
Sei troppo educato per
farlo.
< Che è successo? > provi,
accosciandoti davanti a me ed abbracciandoti le ginocchia per essere alla mia
altezza.
< Scusa. > rispondo
timidamente, la voce ancora incrinata dal pianto.
Non dici niente per un po’,
abbassi gli occhi, guardi di lato… e già mi manchi.
La verità Akira è che io adoro il
modo in cui mi guardi, ma odio non meritarmelo. Non è per me quello sguardo.
Odio me stesso, non te. Riesci a
capire?
Mi sento male, è come mentirti
ogni secondo. Odio non poterti dire tutto, odio la certezza di essere odiato da
te se lo facessi…
Non riesco a
sopportarlo.
< Ti ho pensato tanto negli
ultimi mesi. > dici imbarazzato, abbracciandoti un po’ più stretto e
ravviandoti una ciocca di capelli neri dietro l’orecchio, in un gesto
dolce.
< Immaginavo di averti di
fronte in ogni partita… > continui socchiudendo gli
occhi.
< Ti prego… smettila. >
imploro e tu torni a guardarmi. Sei stupito, quasi offeso dal mio continuo
ferirti e ancora troppo gentile per vendicarti.
< Perché? > chiedi. Una
domanda legittima dopotutto.
Sono io ora ad evitare il tuo
sguardo e penso veloce, cercando una via d’uscita.
< Ricordi la prima volta che ci
siamo incontrati? In quella sala da go… > Annuisci, ricordo il tuo sorriso
gentile e la mia ingenuità nel giudicarti soltanto dall’età.
< La prima volta che mi hai
sconfitto… > dici e io scuoto tristemente la testa.
< Non avevo mai giocato una
partita intera prima di allora. > spalanchi gli occhi, ma lo sapevi già. In
qualche modo te ne sei accorto, lo vedevo nel tuo spiegarmi pazientemente i riti
che precedono lo scontro vero e proprio, le regole
basilari.
< Perché mi stai dicendo
questo? > tremi leggermente, mi dispiace, giuro che non voglio farti del
male…!
< Akira, - dico e
istintivamente poggio una mano sulla tua spalla, incontro i tuoi occhi, per
placare un po’ del tuo turbamento - Vorrei tanto essere il tuo rivale, ma…
>
< Ma? > mi incalzi
impaziente torturandoti il labbro inferiore coi denti.
Quanto sono egoista…
< Ma non me lo merito. -
confesso abbassando lo sguardo - Io non sono… alla tua altezza. >
Mi guardi con gli occhi sgranati,
forse ti senti preso in giro, forse stai di nuovo male per causa mia… non lo so,
io non riesco a sollevare lo sguardo.
Sento il profumo dei tuoi capelli
mentre scuoti leggermente la testa, < Hikaru, tu sembri venire da un altro
pianeta… non so che pensare di te…! > sospiri.
La mia mano scivola dalla tua
spalla ma tu vai avanti, < Cosa è cambiato?, credi che basti questo per farmi
smettere di pensare a te… >
Forse non voglio che tu smetta di
pensarmi, Akira, ho solo bisogno di tempo… voglio che tu mi
aspetti.
< Il go non è solo un gioco… me
l’hai insegnato tu. - rispondo ancora non so come darti un po’ di pace. Le mie
parole risultano confuse - La serietà con cui giochi mi fa quasi paura. Sei
fantastico, te l’ho già detto… Ma io non sono ancora pronto, vorrei esserlo…. Ma
sarebbe una bugia. Riesci a capire? >
< No, - scuoti la testa e io
sento un groppo allo stomaco, ho fallito di nuovo. - ma ti credo.
>
< Cosa?! > chiedo
stupito.
< Ho detto che ti credo, - dice
serio - mi sembri sincero e quindi anche se non capisco il motivo della tua
fuga… rispetterò la tua decisione. >
Ti guardo ammirato, sei davvero
speciale Akira, da dove la prendi tutta questa nobiltà?
< E dire che avevo fatto tanto
per scontrarmi con te durante il torneo…! > sbuffi senza rancore, alzando
leggermente la tua frangia nera.
Sento le lacrime pungermi gli
occhi da tanto che sono felice, vorrei quasi abbracciarti!
Wow, lo sto facendo davvero! E tu
tenti debolmente di resistere al mio slancio con un < Hikaru…! > appena
ridacchiato.
È la prima volta che ti sento
ridere e ti tiro giù con me, in ginocchio, le mani appoggiate al mio petto ed il
viso nell’incavo del mio collo. Non ti dibatti più, tutto si ferma per qualche
secondo, sento il tuo respiro sulla mia pelle, i tuoi capelli fini mi
solleticano il naso.
Non ti vorrei
lasciare…
Voglio che tu sia mio, solo mio,
non di Sai.
Quel cretino arrossisce e si porta
una manica alla bocca, fortuna che non pronuncia nessuno dei suoi tralasciabili
commenti…
< Hikaru… > sussurri piano,
premendo sul mio petto per allontanarti da me.
< Oh…! > faccio io ed
arrossiamo entrambi.
Ti alzi spolverando i pantaloni
grigi della divisa scolastica, più chiari dei miei e mi tendi una mano per
alzarmi a mia volta. L’accetto mentre dici < Andiamo a vedere chi ha vinto il
torneo, dovrebbero avere quasi finito… >
Mi torna in mente Tsutsui e la
partita, spero che la mia squadra non perda per colpa mia.
Mi afferri il polso e cominci a
camminare veloce, quasi trascinandomi, come quella volta sotto la pioggia,
quando mostravi i denti.
Diventerai un drago o un leone? E
io, cosa diventerò?
Non importa, davvero, mi
basterebbe l’onore di chiamarti Onegai
Shimasu…
***
AWN!non sono pucci?
ç_ç mi commuovono.
Io li fare abbracciare in ogni
scena del fumetto...
Ditemi cosa ne pensate, a me non
sembra di essere andata ooc, ma non si sa mai!
Lasciatemi un commento, così saprò
di non essere l'unica a leggere questo manga stupendo! *ç*
(anche se probabilmente è così...
T_T)
Ringrazio Jesus, come sempre, per
essersi beccato un'altra One-shot di tema ignoto a scatola kiusa
>.<
Grazie per aver letto, spero che
la storia vi sia piaciuta. ^^
*Kissu*
Lem
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