Titolo:
My poor Kitchen!
Fandom: Bleach
Personaggio/Coppia: Grimmjow jaggerjack,
orihime jaggerjack, Nuovo personaggio (Haine Jaggerjack)
Prompt: secondo pacco: Marzapane, era
proprio necessario far esplodere la cucina?
Rating: pg
Conteggio Parole: 700
Riassunto: [...]“Cosa diavolo avete
combinato per creare tutta questa baraonda?” domandò alla fine,
esasperata, notando tutti gli utensili che solitamente utilizzava lei
per preparare i dolci che le aveva regalato sua nonna, tanto tempo fa,
sparsi in giro per la stanza.
“Stavamo cercando di fare il marzapane per Natale.” Esclamò Grimmjow
con noncuranza,
la voce distaccata e strafottente come al solito,
osservando lo sguardo furente della sorella mentre afferrava un suo
mestolo caduto a terra imprigionato in una poltiglia decisamente
poco... appetitosa
“Scusate, ma era necessario far esplodere la cucina?” chiese lei, più
rivolta al ragazzo che all’amica.
Grimmjow si girò dall’altra parte, mentre Orihime tratteneva a stento
una risata soffocata. E pensare che lei era lì neanche da dieci minuti
perché il ragazzo l’aveva chiamata al telefono, disperato, chiedendole
un piccolo aiuto per cercare di riparare a tutti i danni che aveva
fatto.[...]
Note: Oneshot,AU, Commedia
Che dire, non sono totalmente soddisfatta di questo racconto. Diciamo
che è venuto fuori così e probabilmente avrei dovuto aggiungere molte
più cose. Eppure boh, alla fine, tutto sommato, va bene così. Spero che
vi piaccia, almeno un po'.
Buona lettura
Quando Haine entrò in cucina quello che si mostrò davanti ai suoi occhi
fu il disastro più totale. Tra pentole e padelle sparse sul pavimento,
chili di pastella appiccicosa sui mobili e sulle pareti e Orihime e suo
fratello Grimmjow completamente ricoperti di farina e uova dalla testa
ai piedi, la moretta non sapeva se mettersi a ridere o a piangere.
Quando Ichigo quel pomeriggio l’aveva chiamata, la voce tremolante a
furia delle grasse risate che si era fatto poco prima, la ragazza aveva
creduto che la stesse prendendo in giro. Orihime e Grimmjow non si
sarebbero mai sognati di mettersi a cucinare il
cenone di Natale assieme. Almeno, la sua amica certamente, ma non suo
fratello, che con i fornelli aveva un rapporto pressoché disastroso,
visti i precedenti.
Appena incrociò lo sguardo colpevole dei due, cominciò a sentire una
vena pulsare sulla tempia, il lieve sintomo di un mal di testa appena
accennato che faceva capolino nel giro di pochi secondi, mentre i suoi
pensieri di tramutavano da “Oh mio Dio che diavolo è successo” a
“Adesso Grimmjow ti uccido se non ti azzardi a rimettere in ordine il
casino che hai combinato nel giro di 0.1 secondi.”
La più piccola dei fratelli Jaggerjack prese un respiro profondo, la
base del naso tenuta tra pollice e indice, nel vano tentativo di non
saltare al collo di Grimmjow. Perché, ne era certa, tutto quel disastro
era opera sua. Orihime non era certamente ordinatissima quando
cucinava, ma non così tanto da ridurre la cucina in quello stato
pietoso.
“Cosa diavolo avete combinato per creare tutta questa baraonda?”
domandò alla fine, esasperata, notando tutti gli utensili che
solitamente utilizzava lei per preparare i dolci che le aveva regalato
sua nonna, tanto tempo fa, sparsi in giro per la stanza.
“Stavamo cercando di fare il marzapane per Natale.” Esclamò Grimmjow
con noncuranza, la voce distaccata e strafottente come al solito,
osservando lo sguardo furente della sorella mentre afferrava un suo
mestolo caduto a terra imprigionato in una poltiglia decisamente
poco... appetitosa.
“Scusate, ma era necessario far esplodere la cucina?” chiese lei, più
rivolta al ragazzo che all’amica.
Grimmjow si girò dall’altra parte, mentre Orihime tratteneva a stento
una risata soffocata. E pensare che lei era lì neanche da dieci minuti
perché il ragazzo l’aveva chiamata al telefono, disperato, chiedendole
un piccolo aiuto per cercare di riparare a tutti i danni che aveva
fatto. La castana prese la moretta per un braccio, trascinandola quasi
a forza fuori dalla cucina, facendola sedere nel divano del salotto,
mentre il ragazzo cercava di porre rimedio al macello che lui aveva
combinato. Perché era stato Grimmjow a mandare all’aria tutto, nel vano
tentativo di preparare il marzapane da mangiare la vigilia di Natale.
Quando era arrivata le aveva aperto la porta Ichigo che rideva come un
ossesso, indicando il suo vicino di casa, completamente ricoperto di
farina, l’espressione da bambino arrabbiato stampato in viso.
“Guarda che voleva farti una sorpresa, visto che Chidori-san in questa
giorni non ha avuto il tempo materiale per i preparativi del cenone.
Così ha pensato di farti un piacere. Poi, sa che vai matta per i dolci
natalizi. Non ti arrabbiare, Haine!”
La moretta prese un respiro profondo, chiudendo gli occhi, mentre
pensava che forse, dopotutto, la sua amica aveva ragione. Grimmjow in
certe faccende era un vero pasticcione combina guai ma non doveva
arrabbiarsi con lui perché aveva tentato, in una maniera alquanto goffa
ed impacciata, di farle un piacere. Probabilmente cercava di fare il
ruffiano visto che nell’ultima settimana gliene aveva fatte passare di
tutti i colori, ma poco importava. Contava il pensiero, dopotutto.
Si alzò dal divano, dirigendosi in cucina. Afferrò da dentro un
cassetto vicino al lavandino il primo grembiule che trovò e,
indossandolo, cominciò ad aiutare quel terremoto ambulante di suo suo
fratello.
“Forza avanti, diamoci da fare che questo benedetto marzapane non si fa
certo da solo!” esclamò, osservando l’espressione trionfante del
ragazzo dai capelli azzurri mentre, con spugna alla mano, aiutato da
Orihime, tentava di porre rimedio al disastro che, da bravo casalingo
disperato, aveva fatto. Togliendo più pastella e farina possibile da
sopra ogni mobile della cucina.
E così passò la loro giornata, tra le bestemmie di un ragazzo che
rischiava di bruciare la casa ogni volta che accendeva i fornelli e le
risate di un paio di ragazze troppo occupate e riparare i suoi danni
per arrabbiarsi per davvero, in maniera definitiva.
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