Il
battito del cuore
Quell’estate era
ormai giunta alla fine, la scuola tra pochi giorni sarebbe iniziata e
io avrei frequentato il mio terzo anno di liceo scientifico
all’Aristotele.
In quei tre mesi c’erano
stati molti cambiamenti.
Il primo era che mi ero
innamorata del mio miglior amico e lui di me.
Stavamo insieme da due
settimane ma questa volta ero certa che la storia sarebbe durata ben
oltre le solite tre perché nessuno dei due aveva la minima intenzione
di lasciarsi, anzi! Passavamo molto tempo insieme eppure mi sembra
sempre troppo poco. Dato che andavamo a due scuole diverse facevamo
scorta per i giorni che non ci saremmo potuti vedere a causa dello
studio.
Inoltre il nostro gruppo di
sempre si era diviso.
Flavio non voleva più avere
niente a che fare con Nicola perché aveva cercato di ingannarmi. Mary
non mi sopportava più perché affermava che le avevo fregato il ragazzo
e di conseguenza, essendo Ludovica la sua miglior amica, si univa al
suo odio. Io da parte mia non riuscivo a sopportarle perché le
consideravo due stupide. Christian non voleva più vedere né me né
Flavio perché avevamo preso in giro sua cugina. Bel pasticcio, non è
vero?
Eravamo rimasti io, Flavio
ed Emma, la mia migliore amica, che avevo scoperto che supportava la
nostra coppia da molto più tempo di noi due stessi. Degli altri non
m’importava se loro erano con me.
<< Mi farete venire
il diabete con tutta questa dolcezza, attenti eh! >> disse Emma
in uno sbuffo mentre io e Flavio ci scambiavo l’ennesimo cazzotto in
seguito alle nostre solite discussioni. Anche se adesso era diventato
il mio ragazzo non aveva certo smesso di essere il mio miglior amico.
Ridemmo alle parole di Emma.
<< Davvero ci
preferisci in versione sbaciucchioni? >> disse il roscio affianco
a me sghignazzando.
Mi lanciai a dargli tanti
sonori baci sulle guance. Smack,
Smack, Smack!
Emma roteò gli occhi.
<< No, ok! Per carità! >>
Ridemmo ancora: ci
divertivamo troppo a esasperarla!
Lei ci guardò in cagnesco e
se ne andò dagli scalini dov’eravamo seduti.
Ci trovavamo nella
piazzetta del quartiere dove abitavamo insieme alla comitiva del
fratello maggiore di Flavio, Riccardo, tra cui c’era anche la mia
sorellona Alessandra. Ormai da quando il nostro si era diviso eravamo
entrati nel loro gruppo.
<< Sei davvero un
cafone Argentini! >> sentii sbraitare la voce di mia sorella.
Ci girammo per vederla
litigare con Leonardo, il miglior amico di casa Silli. Quei due erano
come cane e gatto: non facevamo altro che litigare, anche per le cose
più stupide.
<< Oh avanti, sempre
a fare la principessina tu! >> rispose Leonardo dai ribelli
capelli neri e gli occhi scuri dall’espressione beffarda.
<< Principessina… a chi?! >>
Flavio scosse la testa con
un sorriso e se ne uscì con una vera perla di saggezza: <<
Secondo me quei due finiranno per ammazzarsi… oppure s’innamoreranno
>>.
Una lampadina si accese
nella mia testa. << Sarebbero carini insieme, non è vero? >>
Flavio mi lanciò
un’occhiata sospettosa. << Quello sguardo da psicopatica mi dice
che il tuo cervello ne ha appena partorita un’altra delle sue >>.
Lo scossi per le spalle
rischiando di farci dare una capocciata. << Massì è perfetto! E’
un compito per l’agenzia dell’Alba dell’amore. Certo dovrei aggiungere
il tuo nome ma potrei sempre metterti come socio, tipo… >>
M’interruppi quando mi
accorsi che mi stava guardando allucinato.
<< Ma di che cosa
stai parlando? >>
<< Flavio, focalizza!
>> gli indicai mia sorella e Leonardo intenti a scannarsi
<< Leo, Ale… potremmo farli mettere insieme >>
<< Cos…? No, non se
ne parla! >>
<< Non vuoi fare il
Guru dell’amore? >>
<< Alba devo
ricordarti che cosa è successo l’ultima volta che ti è venuta in mente
un’idea del genere? Un casino! >> gli feci una linguaccia
<< Non sei stata molto professionale dato che ti sei innamorata
del ragazzo a cui facevi da presunto Guru >> mimò il gesto delle
virgolette con le mani quando pronunciò l’ultima parola.
<< Gelosone! Che hai
paura che m’innamori di Leonardo? >>
Flavio non rispose ma mise
su un cipiglio offeso. Cercai di trattenere un risolino.
<< Sei geloso!
Gelosooo! >> cantilenai nel suo orecchio. Con uno scatto si girò
e mi imprigionò tra le sue braccia impedendomi di scappare. <<
Non preoccuparti… a me piacciono i rosci >> sussurrai a un palmo
dal suo viso << Oddio potrei sempre incontrare il principe Harry
d’Inghilterra… >> sbattei le ciglia con fare innocente.
<< Sei proprio
terribile, lo sai Nana? >> Sorrisi persa nei suoi occhi castani e
ci baciammo ancora. Tutti i pensieri scomparvero e mi concentrai sul
battito impazzito dei nostri cuori. Vera musica per le mie orecchie.
<< Però ti amo >>
<< Sei proprio finito
nei guai, mio caro! >>
Fine
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