Il Cigno Innamorato
Il Cigno Innamorato
C'era una volta, in uno stagno talmente grande da
essere quasi un laghetto, una colonia di molti superbi cigni. La dame
di corte visitavano spesso quel luogo poichè era uno spettacolo
toccante osservare il volo delle coppie di quegli animali. Le donne si
sedevano sulla riva, sospirando dolcemente ed appagavano i proprio
sogni romantici. L'unica pecca di quella visione era un povero cigno
solitario. L'unica compagnia di cui godeva era quella del proprio mesto
riflesso sull'acqua verdina. A lungo le dame avevano provato ad
alleviare le sue sofferenze, ma nulla era servito. Quel cigno non era
come gli altri: lui non desiderava una compagna qualsiasi, bensì
la compagna della sua vita, ed era disposto ad attendere in eterno. Se
le donne avessero saputo ciò, si sarebbero sentiti molti
più sospiri struggenti sulle rive del bel laghetto. Comunque,
non tutti i loro tentativi furono vani; infatti un giorno incaricarono
un cavaliere di trovare una femmina di cigno così bella da poter
irretire il rassegnato animale e porre fine alla sua solitudine. L'uomo
cercò in lungo ed in largo ma non trovò nessuna possibile
compagna. Mentre attraversava una foresta, sulla via di casa,
calò una nebbia densa che gli fece perdere l'orientamento.
All'improvviso sentì uno strano canto e decise di seguirne la
direzione: era pur sempre un punto di riferimento. Quando fu vicino
alla fonte di quel suono, all'improvviso la nebbia si diradò,
rivelando una gabbia con dentro uno stupendo cigno. Finalmente la sua
ricerca era conclusa. Gli occhi dell'animale lo osservarono profondamente, il cavaliere si sentì spezzare il cuore. Subito
liberò il povero animale e lo portò nel laghetto, tra la
meraviglia delle dame. Il cigno solitario, alla vista del nuovo ospite,
capì di essere giunto al termine della sua attesa e di
appartenere solo a lei. Si aggirava attorno alla sua amata e cercava di
attirarne l'attenzione, tuttavia ella lo ignorava completamente. A dire
il vero, ignorava chiunque; così la piccola speranza
dell'innamorato infelice non si era spenta. Ad ogni modo, ora gli
esseri solitari di quel laghetto erano due. Intanto, il cavaliere non
era riuscito a dimenticare gli occhi meravigliosi dell'animale ed aveva
deciso di tornare a farle visita. Quando il cigno vide il suo
salvatore, si diresse verso di lui e lo guardò come aveva fatto
la prima volta. Allora l'uomo provò ancora quella profonda
tristezza e versò una lacrima. basta questo per annullare
l'incantesimo della strega. Davanti a lui, l'animale si
trasformò in una giovane fanciulla dai capelli color miele che
gli sorrise timidamente. In quel giorno, la coppia si promise amore
eterno e partì verso la felicità. Il cigno innamorato
sprofondò invece nel suo dolore. Qualche settimana più
tardi una vecchia maga passava di là e notò il dolore
dell'animale. Gli offrì l'opportunità di diventare un
essere umano e seguire il suo cuore, tuttavia lo ammonì
severamente: l'incantesimo era irreversibile. Lui accettò, in
realtà non aveva alcuna possibilità di scelta. Con
l'aspetto di un uomo, vagò per il mondo in cerca della sua
compagna, come prima aveva fatto il cavaliere. Paradossalmente, il
destino gli fece incontrare lui e non l'amata. Lo trovò in una
taverna, dimesso ed ubriaco: sconvolto, udì la sua storia. La
fanciulla lo aveva abbandonato dopo pochi mesi: aveva preferito la
compagnia del principe di quel regno e presto ci sarebbero state le
nozze. Colui che un tempo era un cigno, finalmente si rese conto di
cosa fosse diventato. Non era colpa di nessuno se l'amore è
cieco e la furbizia ha dieci occhi, non era colpa di nessuno se
disprezzava la sua metamorfosi. Versò delle lacrime, ma non
questa volta non c'era nessun incantesimo da sciogliere: solo il
rimorso, che si paga vivendo e si cancella morendo.
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