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Autore: kutinjiu    19/10/2012    0 recensioni
Una serie di fiabe con finale negativo. Anti-fiabe, per farla breve.
Genere: Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il Cigno Innamorato

Il Cigno Innamorato


C'era una volta, in uno stagno talmente grande da essere quasi un laghetto, una colonia di molti superbi cigni. La dame di corte visitavano spesso quel luogo poichè era uno spettacolo toccante osservare il volo delle coppie di quegli animali. Le donne si sedevano sulla riva, sospirando dolcemente ed appagavano i proprio sogni romantici. L'unica pecca di quella visione era un povero cigno solitario. L'unica compagnia di cui godeva era quella del proprio mesto riflesso sull'acqua verdina. A lungo le dame avevano provato ad alleviare le sue sofferenze, ma nulla era servito. Quel cigno non era come gli altri: lui non desiderava una compagna qualsiasi, bensì la compagna della sua vita, ed era disposto ad attendere in eterno. Se le donne avessero saputo ciò, si sarebbero sentiti molti più sospiri struggenti sulle rive del bel laghetto. Comunque, non tutti i loro tentativi furono vani; infatti un giorno incaricarono un cavaliere di trovare una femmina di cigno così bella da poter irretire il rassegnato animale e porre fine alla sua solitudine. L'uomo cercò in lungo ed in largo ma non trovò nessuna possibile compagna. Mentre attraversava una foresta, sulla via di casa, calò una nebbia densa che gli fece perdere l'orientamento. All'improvviso sentì uno strano canto e decise di seguirne la direzione: era pur sempre un punto di riferimento. Quando fu vicino alla fonte di quel suono, all'improvviso la nebbia si diradò, rivelando una gabbia con dentro uno stupendo cigno. Finalmente la sua ricerca era conclusa.
Gli occhi dell'animale lo osservarono profondamente, il cavaliere si sentì spezzare il cuore. Subito liberò il povero animale e lo portò nel laghetto, tra la meraviglia delle dame. Il cigno solitario, alla vista del nuovo ospite, capì di essere giunto al termine della sua attesa e di appartenere solo a lei. Si aggirava attorno alla sua amata e cercava di attirarne l'attenzione, tuttavia ella lo ignorava completamente. A dire il vero, ignorava chiunque; così la piccola speranza dell'innamorato infelice non si era spenta. Ad ogni modo, ora gli esseri solitari di quel laghetto erano due. Intanto, il cavaliere non era riuscito a dimenticare gli occhi meravigliosi dell'animale ed aveva deciso di tornare a farle visita. Quando il cigno vide il suo salvatore, si diresse verso di lui e lo guardò come aveva fatto la prima volta. Allora l'uomo provò ancora quella profonda tristezza e versò una lacrima. basta questo per annullare l'incantesimo della strega. Davanti a lui, l'animale si trasformò in una giovane fanciulla dai capelli color miele che gli sorrise timidamente. In quel giorno, la coppia si promise amore eterno e partì verso la felicità. Il cigno innamorato sprofondò invece nel suo dolore. Qualche settimana più tardi una vecchia maga passava di là e notò il dolore dell'animale. Gli offrì l'opportunità di diventare un essere umano e seguire il suo cuore, tuttavia lo ammonì severamente: l'incantesimo era irreversibile. Lui accettò, in realtà non aveva alcuna possibilità di scelta. Con l'aspetto di un uomo, vagò per il mondo in cerca della sua compagna, come prima aveva fatto il cavaliere. Paradossalmente, il destino gli fece incontrare lui e non l'amata. Lo trovò in una taverna, dimesso ed ubriaco: sconvolto, udì la sua storia. La fanciulla lo aveva abbandonato dopo pochi mesi: aveva preferito la compagnia del principe di quel regno e presto ci sarebbero state le nozze. Colui che un tempo era un cigno, finalmente si rese conto di cosa fosse diventato. Non era colpa di nessuno se l'amore è cieco e la furbizia ha dieci occhi, non era colpa di nessuno se disprezzava la sua metamorfosi. Versò delle lacrime, ma non questa volta non c'era nessun incantesimo da sciogliere: solo il rimorso, che si paga vivendo e si cancella morendo.
  
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