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Ecco per voi il secondo capitolo... spero vi piaccia e
spero mi lascerete un commento che sia positivo o meno (le critiche servono a
crescere!)
Baci Lady
Vivien
-2^ cap-
La festa
Hatori aveva fatto sapere a
tutti gli animali dello zodiaco che il 15 ottobre si sarebbe sposato con Mayu.
Dato che erano sconcertati dal fatto che Akito avesse
acconsentito alle nozze, per Hatori e Shigure fu facile convincere tutti a
recarsi il 18 maggio alla villa principale.
Tutti sapevano che c’era lo zampino di Akito, tuttavia
nessuno era riuscito a trovare una scusa o a dire di no all’invito.
Shigure arrivò puntuale alle sette (Per la prima volta
nella sua vita. NdMicchan). Essendo arrivato da solo decise di andare a trovare
Akito nella sua stanza. Dato che era una serata particolarmente calda per la
primavera, decise di passare per il giardino. Non c’era vento, il cielo era
stellato, tutto nell’atmosfera sembrava estivo, tranne i ciliegi, che erano in
fiore. Era una serata perfetta.
A parte Kagura, Momicchi e Ritsu che arrivarono soli, tutti
gli altri animali arrivarono in compagnia dei propri partner: Haru con Isuzu,
Yuki con Machi, Kyo con Toru, Kureno con Arisa, Hiro con Kisa, Ayame con Mine e
Hatori con Mayuko.
Non appena arrivarono, tutti fecero lo stesso commento:-Da
dove è uscita tutta questa gente?-
Dopo questo breve commento, gli ex animali cominciarono ad
agitarsi, dato che di solito, quando arrivavano alle feste, Akito era sempre lì
ad aspettarli. Hatori per andare incontro alla loro tensione si recò in camera
di Akito, dove sicuramente stava con Shigure, per chiedere loro di sbrigarsi,
perché tutti la stavano aspettando. Shigure li precedette nella sala, pensando
che volessero parlare da soli.
-Le tue condizioni sono migliorate, quindi se mi ascolterai
attentamente, entro quattro o cinque settimane al massimo, dovresti essere
guarita completamente.- riferì professionalmente lui.
-Non devo fare niente?-
-Dovrai semplicemente usare le due creme che ti darò. Però
dovrai usarle tutti i giorni. Domani passerò da te per dartele e fare un altro
controllo.- disse entrando nella sala subito dopo di lei.
-Ora vieni con me, devo presentarti la mia fidanzata.-
Condusse Akito da Mayu che stava parlando con Ayame e Mine.
Notando che pur rimanendo un po’ fredda, era cordiale, anche gli altri si
accodarono ad Aya per salutare Akito.
Chi più chi meno, erano tutti felici di aver salutato
Akito.
Ora che tutti erano presenti, la festa cominciò.
Il party era stato organizzato in grande, anche con persone
non appartenenti al nucleo principale della famiglia: c’erano camerieri
elegantissimi pronti a servire drink alcolici e non, un buffet “spaziale” come
aveva detto Haru e uno stereo con tantissimi CD a disposizione.
Akito notò che Shigure aveva organizzato tutto davvero
molto bene. Però non se la sentiva di buttarsi nella mischia, così rimase seduta
al suo posto accanto a Shigure, da dove chiamò un cameriere per farsi portare un
bicchiere di vino rosso.
In pista c’erano Aya e Mine, gli unici che sembravano non
farsi problemi a ballare in pubblico. Verso metà della canzone Haru facendole
fare delle giravolte, portò un’imbarazzatissima Mayu in pista dove poi la
raggiunse Hatori, che, per farle superare l’imbarazzo, la strinse a sé iniziando
a ballare il lento.
L’unico che sembrava un po’ scocciato era Kyo, e Toru era
arrivata al limite, si stava struggendo pensando fosse colpa sua perché non era
con lui quando il giorno prima era andato a trovare il maestro.....
Shigure notando che la festa stava riuscendo molto bene,
anche senza il loro intervento,(Fortuna che prima eri un segugio per i disastri
altrui. Non ti sei accorto dell’aura incazzata di Kyo? NdLady Vivien) (Mai
conosciuta un’autrice così invadente. NdKyo)(=P NdLady Vivien)(In questo momento
ho altro per la testa, dovresti saperlo... ndShi)(Scusa. NdLady Vivien)decise
che era il momento opportuno per scomparire con Akito, in giardino. All’inizio
la ragazza era un po’ recidiva, alla fine però non seppe resistere all’invito di
Shi. Stettero in giardino per mezz’ora circa, durante il quale le loro lingue
non si staccarono neanche per un attimo: non appena uno accennava a staccarsi,
l’altro lo rincorreva con la bocca, senza permettergli di dire di no.
Poi, dopo essere stati cinque minuti a guardare le stelle,
decisero di tornare dentro. Akito si fece servire altri tre drink, anche se
sapeva che il giorno dopo sarebbe stata male.
Il cameriere che per tutta la sera l’aveva servita, dopo il
quarto drink in quindici minuti, pensò bene di andare a commentare con l’amico:
-Hai notato la bella mora?-
-Chi, quella con i capelli corti e il kimono?-
-Si, esatto. Proprio quella. Non ti sembra veramente
bella?-
-No, non mi sembra bella, ma in fondo sono stato sempre io
quello che preferiva le ragazze con i capelli lunghi...-
-Esatto. E ho intenzione di provarci.-
-Come provarci, è ubriaca, non puoi farlo, è scorretto. Mi
sembra anche una persona molto importante. E poi ha il fidanzato.-
Stava per rispondere, ma due occhi lo fulminarono, facendo
capire al cameriere che il suo discorso non era passato inosservato.
Nel frattempo Akito e Gure erano nuovamente usciti in
giardino, questa volta però si erano per precauzione nascosti dietro un albero,
e per fortuna, dato che poco dopo che il kimono di entrambi era caduto a terra,
dalla sala uscì qualcuno.
-Per favore portami a casa.-
-Vuoi venire da me?-
-Non mi fare domande stupide, lo sai che ho bevuto troppo e
che mi sento stanca.-
-........-
Le voci erano solo sussurri, quindi non riuscivano a capire
a chi appartenessero.
-Ehi, che fai Haru?-
-Come che faccio, mi sembra ovvio, hai detto di essere
stanca, ora ti puoi riposare.-
-Va bene. Però Akito non si arrabbierà dato che siamo
andati via senza salutarla?-
-Tranquilla, dato che non era nella sala, sarà sicuramente
da qualche parte col maestro, quindi quando tornerà farà finta di niente.-
-.............. Se lo dici tu. Posso dormire con te
stanotte?-
Non appena si furono allontanati Shi chiese: -Non ti
arrabbierai vero?-
In risposta però ebbe solo un morso sul labbro inferiore.
-Devi andare a casa. Anche io fra poco andrò nella mia
stanza. Non dobbiamo più arrivare tanto vicini al sesso finchè non sarò io a
dirtelo. E non ti preoccupare per i ragazzi, reggono bene l’alcol.- terminò lei
imperiosa, prevenendo il suo pensiero. Si girò e rientrò. Nessuno sembrava
essersi accorto della sua temporanea assenza. Meglio così.
Si avvicinò ad Hatori e gli disse che, siccome Shigure era
già tornato a casa e lei aveva un po’ di mal di testa, preferiva andare in
camera sua. Dopo aver salutato si avviò verso la porta, quando Hato la fermò e
le diede un bacio sulla guancia.
Intanto qualcuno aveva furtivamente lasciato la sala.
Non era ubriaca, ma aveva bevuto abbastanza da essere
stordita, perciò non si accorse dell’ombra che la stava seguendo. Camminava
sotto i portici di legno e per quello che le consentiva il mal di testa ammirava
il suo giardino, da dove il vento stava portando via alcuni petali dei ciliegi
circostanti.
Come qualcuno stava per portarle via i suoi momenti di
felicità.
Nel frattempo dalla sala era uscito anche Yuki che, sotto
richiesta di Mine e Uo, era andato a cercare in giardino Kureno e quello
sciagurato del fratello che, essendo ubriaco, molto probabilmente si era
addormentato sotto un albero. Camminando in giardino si era avvicinato alla
camera di Akito. Perciò decise di muoversi molto cautamente, non era saggio far
sapere ad Akito che Ayame non si trovava più. Mentre pensava questo notò che la
capofamiglia stava entrando barcollando nella sua stanza e vide anche che
qualcuno, che non era Shigure, stava entrando furtivamente nella camera buia di
lei.
Per quanto non avesse stima di Akito non riusciva a credere
che stesse tradendo in alcun modo il suo ex tutore. Fu questo motivo a spingerlo
verso lo shoji, a farlo ragionare alla ricerca di una scusa plausibile sulla sua
presenza lì e ad aprire la porta.
Gli si gelò il sangue nelle vene e dimenticò la scusa
inventata. La luce della luna illuminò il corpo di Akito, che era completamente
nuda mentre piangeva e qualcuno di cui non riusciva a distinguere il volto, le
stava aprendo le gambe e cercava di entrare in lei. I due non si erano accorti
della sua presenza ma lui non riuscì a fare niente per cambiare la situazione.
Proprio davanti ai suoi occhi la ragazza venne quasi violentata, mentre cercava
di dire qualcosa riguardante alcuni divieti di Hatori. Yuki si era deciso ad
andare a cercare qualche adulto, quando l’aggressore accortosi di una presenza
estranea, si alzò e di corsa uscì dalla stanza rivelandogli la sua identità.
Sconcertato, Yuki, tornò alla festa. Disse a Mine che forse il fratello se ne
era andato a casa perché non c’era traccia di lui in giro, e che anche lui stava
per fare la stessa cosa. Ad Uo disse che probabilmente, sbadato com’è, Kureno
era andato a dormire, senza ricordarsi che lei lo stava aspettando. Mentre
salutava Machi chiedendole di tornare con gli altri, notò che il cameriere stava
tornando in sala e che non aveva avuto neanche il pudore di rivestirsi
compostamente prima di rientrare.
Però non disse nulla, preso com’era dal discorso con cui
dire a Shigure per primo che aveva visto la sua ragazza mentre veniva quasi
violentata, che non era riuscito a fermare l’aggressore, che però lo aveva
riconosciuto e che era pronto a denunciarlo. Con questi terribili pensieri
arrivò a casa.
Quando hai urgente bisogno di Shigure, naturalmente, lui
scompare nel nulla. Infatti, anche in quel momento, lui non c’era. Ripensandoci
Yuki non sapeva se doveva essere contento o meno della sua assenza. Però non
riusciva lo stesso a dormire, così decise di scendere in cucina per farsi una
camomilla.
Mentre passava davanti l’ingresso con la sua aria funerea,
la porta venne silenziosamente aperta da Kyo che stava abbracciato a Toru. Non
appena si guardarono Kyo capì che l’amico stava male e, preoccupandosi per lui,
chiese a Toru di preparare una camomilla e di portarla in camera di Yuki dove
nel frattempo si stavano dirigendo loro.
Arrivati al secondo piano Yuki chiese a Kyo di rimanere con
lui, che aveva urgente bisogno di parlare con qualcuno, dato che Shigure
sembrava essersi dileguato nel nulla.
-Aspettiamo che Toru ci porti la camomilla in camera tua e
se ne vada a letto e poi mi dici tutto quello che vuoi.-
-Grazie.- ed entrò nella sua stanza e chiuse la porta, con
un espressione veramente sconvolta, che preoccupò ulteriormente Kyo. Da quando
la maledizione era stata sciolta loro due avevano cominciato ad odiarsi sempre
meno, finchè i soliti battibecchi e le solite “risse” erano diventate cose
straordinarie. Si erano sempre odiati, ma per questo avevano bisogno l’uno
dell’altro come amico, senza uno all’altro mancava qualcosa. Decise allora di
scendere per vedere quanto mancava perché la camomilla fosse pronta. Toru stava
versando il contenuto del bollitore in una delle tazze usate per le zuppe,
dicendo:-Mi sembrava ne avesse molto bisogno.-
-Infatti. Grazie, la porto io- disse baciandola sulla
fronte. E poi baciandola sulle labbra:- Va’ a dormire. Vuole parlare un po’.-
Salì le scale stando attento a non rovesciare la tazza che
bruciava, ed entrò. Si sedette sul bordo del letto e mise la tazza in mano
all’amico.
Non aveva fretta di andare a dormire, per questo decise di
pazientare finchè non fosse stato Yuki a decidere di parlare. Poi Yuki si alzò
ed andò a spengere la luce.
Si risedette sul letto cosicché la luna illuminasse solo il
contorno del suo viso e non i suoi lineamenti.
-Se tu avessi visto una cosa spiacevole che riguarda la
ragazza di un tuo amico, cosa faresti?- chiese con voce tremante.
-Beh, se vedessi la ragazza di qualcuno di voi mentre viene
trattata male, lo direi subito al diretto interessato, con tutta la fretta della
situazione.-
La frase era giunta inaspettata, per questo Yuki non potè
fare a meno di trattenere il respiro. Cosa che naturalmente non passò
inosservata.
-Cosa hai visto?-
-U....u...una ra...ragazza mentre veniva quasi violentata,
e non ho fatto niente per impedirlo. Lei era lì che piangeva e lui non si era
accorto di me. Potevo picchiarlo...-
-Ehhhh.... si, potevi, sei il più forte di tutti noi. E sei
capitato lì per caso.-
-Però mi sono bloccato- continuò Yuki, che non dava segno
di aver sentito Kyo -e ho aspettato che uscisse pensando che in quel momento mi
sarei sbloccato, invece mentre usciva dalla stanza e mi passava accanto, mi sono
nuovamente bloccato, il suo sguardo era perso, sembrava capitato lì per caso.-
-Poi che hai fatto, hai aiutato la ragazza?-
-No.... oh mio Dio, non ci ho proprio pensato. Quando sono
rientrato ho cercato i grandi ma non trovando nessuno ho pensato di tornare a
casa e parlarne con Shigure... ma lui quando serve non c’è mai...- disse Yuki
mettendosi le mani nei capelli sconsolato.
-Si può sapere chi è la ragazza in questione?- tentò di
chiedere Kyo, ma dopo che Yuki scosse vigorosamente la testa, si alzò e si avviò
verso la porta, ma l’altro lo fermò e disse:-Se per qualche ragione ti scappa
anche una sola parola di questo discorso con chiunque... sei morto.-
In risposta ottenne solo un sorriso mesto e un buonanotte.
Kyo attraversò silenziosamente il corridoio per non
svegliare Toru e nel caso in cui Shigure fosse già tornato, anche lui. Accese la
luce della sua stanza e notò che la sua ragazza si era accomodata sul suo letto,
e che poi sicuramente, non riuscendo più a rimanere sveglia, aveva poggiato la
testa sul cuscino e con i piedi ancora a terra si era addormentata. La prese in
braccio e la adagiò meglio sul letto. Spense la luce e poi si spogliò, si mise
la maglia del pigiama e si addormentò abbracciando la sua ragazza, col terrore
che qualcuno potesse farle del male.
Yuki scese in cucina per riportare la tazza della
camomilla. Aveva la mente a tal punto sconvolta da ciò che aveva visto che,
quando Shigure rientrò inciampando sul gradino d’entrata, non si accorse di lui
e rimase seduto al buio su una sedia in cucina.
La mattina dopo si svegliarono tutti più tardi del solito.
Mentre scendevano insieme le scale né Shigure né Toru si preoccuparono
dell’assenza di Yuki, dato che era solito fare tardi la domenica mattina, che la
sera prima era molto stanco e soprattutto un po’ strano.
Kyo era sceso pochi minuti prima e notando che Yuki si era
addormentato, stava tentando, inutilmente, di svegliarlo per non far agitare
ancora di più Toru, siccome la sera prima aveva visto una strana espressione nei
suoi occhi. I suoi tentativi non ottennero risultati, dal momento che,
chiacchierando, la sua ragazza e il suo ex tutore entrarono nella stanza proprio
mentre lui lo stava scuotendo. Toru pensò subito al peggio, ma Shigure e Kyo
riuscirono a calmarla, non prima però che Yuki si svegliasse e si arrabbiasse
vedendo l’espressione sconvolta di Toru. Aveva subito pensato che Kyo non avesse
mantenuto il segreto, e Kyo in uno dei suoi pochi e brevi lampi di genio capì
ciò che pensava l’amico e lo rassicurò con uno sguardo. Tutto ciò non era
passato però inosservato all’occhio attento di Shigure.
Finita la colazione Kyo si preparò, costretto da Toru, per
andare a pranzo a casa del maestro e raccontargli gli avvenimenti della festa.
Fortuna che Toru aveva un grande ascendente sul fidanzato,
perché anche così era stata un’impresa convincerlo ad andare a trovare Kazuma.
Questo perché due giorni prima aveva deciso di andare ad
allenarsi in palestra da lui, senza però avvertirlo del suo arrivo, così lo
aveva trovato nel salotto di casa sdraiato sul divano sopra Hana. Da anni sapeva
che Saki era innamorata di suo padre, però non avrebbe mai pensato che lui
potesse ricambiare i sentimenti della ragazza.
Honda non sapeva cosa fare. Quel giorno doveva fare delle
commissioni perciò aveva declinato l’invito di Kyo, sperava anche che Kazuma
trovandosi solo con lui si decidesse a dirgli della sua nuova fiamma. Kazuma,
infatti, si era deciso a dire al figlio della relazione, per sua sfortuna però,
il ragazzo lo scoprì da solo, dato che Saki si era trattenuta più del dovuto e
lui era arrivato in netto anticipo.
Toru aveva cercato un modo per due giorni interi e lo aveva
trovato finalmente quella notte. Infatti la mattina appena sveglia aveva
chiamato il maestro che aveva prontamente accettato la proposta della giovane e
organizzato (Ovviamente intende dire comprato!!NdLady Vivien)un pranzo per lo
stesso giorno.
Uscendo di casa, Kyo, rassegnato alla sua orribile
giornata, aveva tentato di sollevare il morale a Yuki. Non riuscendoci, gli
aveva semplicemente consigliato di parlarne a Shigure.
Non contento del consiglio datogli si diresse verso la sua
camera con un’aria da funerale che insospettì non poco lo scrittore, abituato a
quella faccia solo per la durata della colazione.
Yuki pensava che la cosa più giusta da fare fosse parlare
dell’accaduto a Shigure, ma il suo corpo si rifiutava di eseguire i suoi ordini,
come aveva fatto la sera prima.
Il ragazzo era salito in camera sua da un’ora e da quel
momento Gure non aveva sentito neanche un movimento dal piano superiore, così
preoccupato decise di salire e scoprire cosa lo tormentava. (E quando mai uno
scrittore si fa gli affari suoi!!ndLady Vivien) (È la nostra natura... ndShigure)
Aprendo la porta, Shi vide Yuki, sdraiato a pancia all’aria
con un braccio sugli occhi, che, anche se aveva avvertito la sua presenza, non
intendeva muoversi per accogliere l’altro e iniziare ad affrontare il problema
che lo affliggeva.
Intuendo queste intenzioni Gure prese la sedia dalla
scrivania e si sedette, aspettando pazientemente. Dopo dieci minuti Yuki prese
una decisione.
-Devo dirti una cosa molto importante che riguarda Akito.-
disse con tono grave.
Non ottenendo risposta continuò.
-E’ una cosa importante. Devi promettermi che mi ascolterai
fino alla fine, senza interrompermi, quando avrò finito potrai fare ciò che
vuoi. Se queste condizioni non ti vanno a genio, la porta è quella.- disse
indicando la porta.
-Perché mi stai dettando queste condizioni? Lo sai che sono
un uomo molto tranquillo. Comunque va bene, accetto le tue condizioni.-
-Ieri, durante la festa, Mine mi ha chiesto di trovare
Ayame, che ubriaco, se ne stava andando in giro da solo per la villa. Nel
cercarlo ho visto Akito entrare nella sua stanza seguita poco dopo da qualcuno
che sicuramente non eri tu. Dato che poco prima ti avevo visto parlare concitato
con la prof. Shirayuki.-
Dallo sguardo teso e spaventato che apparse sul volto di
Shigure capì che l’altro aveva capito il fine del suo discorso.
-Ho pensato fosse tutto calcolato, sai che non mi sono mai
fidato ciecamente di lei, così mi sono avvicinato alla porta e ho sentito la sua
voce...-
Shigure non chiese niente anche se voleva che si sbrigasse.
L’aveva promesso poco prima.
Yuki continuò come in trance, sembrava avesse molta paura.
-Sentendo dei gemiti, mi sono preoccupato ancora di più. Ho
aperto la porta e mi sono trovato davanti la scena più spiacevole che si possa
immaginare. Lei che stava scomposta per terra, con il kimono aperto, e lui che
le stava sopra e cercava di abusare di lei, lei che piangeva in silenzio, dato
che non riusciva ad opporsi, se non cercando di tenere le gambe chiuse il più
possibile.-
Shigure non riuscì a mantenere la promessa fatta
precedentemente, era troppo doloroso sentire che il sospetto che poco prima si
era insinuato nella sua mente corrispondeva alla realtà:-Dimmi chi è stato!!
Sbrigati!!!!-
Yuki sembrava più spaventato ora, che si era liberato di
quel segreto, che prima. Si poteva percepire la sua paura nell’aria.
-E’ stato lui.-
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