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Autore: Lady Vivien    15/06/2007    2 recensioni
Salve a tutti!!! Questa è la mia prima ff su Furuba. Spero vi piacerà come sta piacendo a me scriverla...!! Naturalmente i protagonisti sono Akito e il trio (Aya-Shi-Hato) che, per chi non lo sapesse, sono i miei personaggi preferiti!! Buona lettura!!! Lady Vivien
Genere: Romantico, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Soma, Ayame Soma, Hatori Soma, Shigure Soma
Note: OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Ecco per voi il secondo capitolo... spero vi piaccia e spero mi lascerete un commento che sia positivo o meno (le critiche servono a crescere!)

Baci Lady Vivien

-2^ cap-

La festa

 

 

Hatori aveva fatto sapere a tutti gli animali dello zodiaco che il 15 ottobre si sarebbe sposato con Mayu.

Dato che erano sconcertati dal fatto che Akito avesse acconsentito alle nozze, per Hatori e Shigure fu facile convincere tutti a recarsi il 18 maggio alla villa principale.

Tutti sapevano che c’era lo zampino di Akito, tuttavia nessuno era riuscito a trovare una scusa o a dire di no all’invito.

Shigure arrivò puntuale alle sette (Per la prima volta nella sua vita. NdMicchan). Essendo arrivato da solo decise di andare a trovare Akito nella sua stanza. Dato che era una serata particolarmente calda per la primavera, decise di passare per il giardino. Non c’era vento, il cielo era stellato, tutto nell’atmosfera sembrava estivo, tranne i ciliegi, che erano in fiore. Era una serata perfetta.

A parte Kagura, Momicchi e Ritsu che arrivarono soli, tutti gli altri animali arrivarono in compagnia dei propri partner: Haru con Isuzu, Yuki con Machi, Kyo con Toru, Kureno con Arisa, Hiro con Kisa, Ayame con Mine e Hatori con Mayuko.

Non appena arrivarono, tutti fecero lo stesso commento:-Da dove è uscita tutta questa gente?-

Dopo questo breve commento, gli ex animali cominciarono ad agitarsi, dato che di solito, quando arrivavano alle feste, Akito era sempre lì ad aspettarli. Hatori per andare incontro alla loro tensione si recò in camera di Akito, dove sicuramente stava con Shigure, per chiedere loro di sbrigarsi, perché tutti la stavano aspettando. Shigure li precedette nella sala, pensando che volessero parlare da soli.

-Le tue condizioni sono migliorate, quindi se mi ascolterai attentamente, entro quattro o cinque settimane al massimo, dovresti essere guarita completamente.- riferì professionalmente lui.

-Non devo fare niente?-

-Dovrai semplicemente usare le due creme che ti darò. Però dovrai usarle tutti i giorni. Domani passerò da te per dartele e fare un altro controllo.- disse entrando nella sala subito dopo di lei.

-Ora vieni con me, devo presentarti la mia fidanzata.-

Condusse Akito da Mayu che stava parlando con Ayame e Mine. Notando che pur rimanendo un po’ fredda, era cordiale, anche gli altri si accodarono ad Aya per salutare Akito.

Chi più chi meno, erano tutti felici di aver salutato Akito.

Ora che tutti erano presenti, la festa cominciò.

Il party era stato organizzato in grande, anche con persone non appartenenti al nucleo principale della famiglia: c’erano camerieri elegantissimi pronti a servire drink alcolici e non, un buffet “spaziale” come aveva detto Haru e uno stereo con tantissimi CD a disposizione.

Akito notò che Shigure aveva organizzato tutto davvero molto bene. Però non se la sentiva di buttarsi nella mischia, così rimase seduta al suo posto accanto a Shigure, da dove chiamò un cameriere per farsi portare un bicchiere di vino rosso.

In pista c’erano Aya e Mine, gli unici che sembravano non farsi problemi a ballare in pubblico. Verso metà della canzone Haru facendole fare delle giravolte, portò un’imbarazzatissima Mayu in pista dove poi la raggiunse Hatori, che, per farle superare l’imbarazzo, la strinse a sé iniziando a ballare il lento.

L’unico che sembrava un po’ scocciato era Kyo, e Toru era arrivata al limite, si stava struggendo pensando fosse colpa sua perché non era con lui quando il giorno prima era andato a trovare il maestro.....

Shigure notando che la festa stava riuscendo molto bene, anche senza il loro intervento,(Fortuna che prima eri un segugio per i disastri altrui. Non ti sei accorto dell’aura incazzata di Kyo? NdLady Vivien) (Mai conosciuta un’autrice così invadente. NdKyo)(=P NdLady Vivien)(In questo momento ho altro per la testa, dovresti saperlo... ndShi)(Scusa. NdLady Vivien)decise che era il momento opportuno per scomparire con Akito, in giardino. All’inizio la ragazza era un po’ recidiva, alla fine però non seppe resistere all’invito di Shi. Stettero in giardino per mezz’ora circa, durante il quale le loro lingue non si staccarono neanche per un attimo: non appena uno accennava a staccarsi, l’altro lo rincorreva con la bocca, senza permettergli di dire di no.

Poi, dopo essere stati cinque minuti a guardare le stelle, decisero di tornare dentro. Akito si fece servire altri tre drink, anche se sapeva che il giorno dopo sarebbe stata male.

Il cameriere che per tutta la sera l’aveva servita, dopo il quarto drink in quindici minuti, pensò bene di andare a commentare con l’amico: -Hai notato la bella mora?-

-Chi, quella con i capelli corti e il kimono?-

-Si, esatto. Proprio quella. Non ti sembra veramente bella?-

-No, non mi sembra bella, ma in fondo sono stato sempre io quello che preferiva le ragazze con i capelli lunghi...-

-Esatto. E ho intenzione di provarci.-

-Come provarci, è ubriaca, non puoi farlo, è scorretto. Mi sembra anche una persona molto importante. E poi ha il fidanzato.-

Stava per rispondere, ma due occhi lo fulminarono, facendo capire al cameriere che il suo discorso non era passato inosservato.

Nel frattempo Akito e Gure erano nuovamente usciti in giardino, questa volta però si erano per precauzione nascosti dietro un albero, e per fortuna, dato che poco dopo che il kimono di entrambi era caduto a terra, dalla sala uscì qualcuno.

-Per favore portami a casa.-

-Vuoi venire da me?-

-Non mi fare domande stupide, lo sai che ho bevuto troppo e che mi sento stanca.-

-........-

Le voci erano solo sussurri, quindi non riuscivano a capire a chi appartenessero.

-Ehi, che fai Haru?-

-Come che faccio, mi sembra ovvio, hai detto di essere stanca, ora ti puoi riposare.-

-Va bene. Però Akito non si arrabbierà dato che siamo andati via senza salutarla?-

-Tranquilla, dato che non era nella sala, sarà sicuramente da qualche parte col maestro, quindi quando tornerà farà finta di niente.-

-.............. Se lo dici tu. Posso dormire con te stanotte?-

Non appena si furono allontanati Shi chiese: -Non ti arrabbierai vero?-

In risposta però ebbe solo un morso sul labbro inferiore.

-Devi andare a casa. Anche io fra poco andrò nella mia stanza. Non dobbiamo più arrivare tanto vicini al sesso finchè non sarò io a dirtelo. E non ti preoccupare per i ragazzi, reggono bene l’alcol.- terminò lei imperiosa, prevenendo il suo pensiero. Si girò e rientrò. Nessuno sembrava essersi accorto della sua temporanea assenza. Meglio così.

Si avvicinò ad Hatori e gli disse che, siccome Shigure era già tornato a casa e lei aveva un po’ di mal di testa, preferiva andare in camera sua. Dopo aver salutato si avviò verso la porta, quando Hato la fermò e le diede un bacio sulla guancia.

Intanto qualcuno aveva furtivamente lasciato la sala.

Non era ubriaca, ma aveva bevuto abbastanza da essere stordita, perciò non si accorse dell’ombra che la stava seguendo. Camminava sotto i portici di legno e per quello che le consentiva il mal di testa ammirava il suo giardino, da dove il vento stava portando via alcuni petali dei ciliegi circostanti.

Come qualcuno stava per portarle via i suoi momenti di felicità.

Nel frattempo dalla sala era uscito anche Yuki che, sotto richiesta di Mine e Uo, era andato a cercare in giardino Kureno e quello sciagurato del fratello che, essendo ubriaco, molto probabilmente si era addormentato sotto un albero. Camminando in giardino si era avvicinato alla camera di Akito. Perciò decise di muoversi molto cautamente, non era saggio far sapere ad Akito che Ayame non si trovava più. Mentre pensava questo notò che la capofamiglia stava entrando barcollando nella sua stanza e vide anche che qualcuno, che non era Shigure, stava entrando furtivamente nella camera buia di lei.

Per quanto non avesse stima di Akito non riusciva a credere che stesse tradendo in alcun modo il suo ex tutore. Fu questo motivo a spingerlo verso lo shoji, a farlo ragionare alla ricerca di una scusa plausibile sulla sua presenza lì e ad aprire la porta.

Gli si gelò il sangue nelle vene e dimenticò la scusa inventata. La luce della luna illuminò il corpo di Akito, che era completamente nuda mentre piangeva e qualcuno di cui non riusciva a distinguere il volto, le stava aprendo le gambe e cercava di entrare in lei. I due non si erano accorti della sua presenza ma lui non riuscì a fare niente per cambiare la situazione. Proprio davanti ai suoi occhi la ragazza venne quasi violentata, mentre cercava di dire qualcosa riguardante alcuni divieti di Hatori. Yuki si era deciso ad andare a cercare qualche adulto, quando l’aggressore accortosi di una presenza estranea, si alzò e di corsa uscì dalla stanza rivelandogli la sua identità. Sconcertato, Yuki, tornò alla festa. Disse a Mine che forse il fratello se ne era andato a casa perché non c’era traccia di lui in giro, e che anche lui stava per fare la stessa cosa. Ad Uo disse che probabilmente, sbadato com’è, Kureno era andato a dormire, senza ricordarsi che lei lo stava aspettando. Mentre salutava Machi chiedendole di tornare con gli altri, notò che il cameriere stava tornando in sala e che non aveva avuto neanche il pudore di rivestirsi compostamente prima di rientrare.

Però non disse nulla, preso com’era dal discorso con cui dire a Shigure per primo che aveva visto la sua ragazza mentre veniva quasi violentata, che non era riuscito a fermare l’aggressore, che però lo aveva riconosciuto e che era pronto a denunciarlo. Con questi terribili pensieri arrivò a casa.

Quando hai urgente bisogno di Shigure, naturalmente, lui scompare nel nulla. Infatti, anche in quel momento, lui non c’era. Ripensandoci Yuki non sapeva se doveva essere contento o meno della sua assenza. Però non riusciva lo stesso a dormire, così decise di scendere in cucina per farsi una camomilla.

Mentre passava davanti l’ingresso con la sua aria funerea, la porta venne silenziosamente aperta da Kyo che stava abbracciato a Toru. Non appena si guardarono Kyo capì che l’amico stava male e, preoccupandosi per lui, chiese a Toru di preparare una camomilla e di portarla in camera di Yuki dove nel frattempo si stavano dirigendo loro.

Arrivati al secondo piano Yuki chiese a Kyo di rimanere con lui, che aveva urgente bisogno di parlare con qualcuno, dato che Shigure sembrava essersi dileguato nel nulla.

-Aspettiamo che Toru ci porti la camomilla in camera tua e se ne vada a letto e poi mi dici tutto quello che vuoi.-

-Grazie.- ed entrò nella sua stanza e chiuse la porta, con un espressione veramente sconvolta, che preoccupò ulteriormente Kyo. Da quando la maledizione era stata sciolta loro due avevano cominciato ad odiarsi sempre meno, finchè i soliti battibecchi e le solite “risse” erano diventate cose straordinarie. Si erano sempre odiati, ma per questo avevano bisogno l’uno dell’altro come amico, senza uno all’altro mancava qualcosa. Decise allora di scendere per vedere quanto mancava perché la camomilla fosse pronta. Toru stava versando il contenuto del bollitore in una delle tazze usate per le zuppe, dicendo:-Mi sembrava ne avesse molto bisogno.-

-Infatti. Grazie, la porto io- disse baciandola sulla fronte. E poi baciandola sulle labbra:- Va’ a dormire. Vuole parlare un po’.-

Salì le scale stando attento a non rovesciare la tazza che bruciava, ed entrò. Si sedette sul bordo del letto e mise la tazza in mano all’amico.

Non aveva fretta di andare a dormire, per questo decise di pazientare finchè non fosse stato Yuki a decidere di parlare. Poi Yuki si alzò ed andò a spengere la luce.

Si risedette sul letto cosicché la luna illuminasse solo il contorno del suo viso e non i suoi lineamenti.

-Se tu avessi visto una cosa spiacevole che riguarda la ragazza di un tuo amico, cosa faresti?- chiese con voce tremante.

-Beh, se vedessi la ragazza di qualcuno di voi mentre viene trattata male, lo direi subito al diretto interessato, con tutta la fretta della situazione.-

La frase era giunta inaspettata, per questo Yuki non potè fare a meno di trattenere il respiro. Cosa che naturalmente non passò inosservata.

-Cosa hai visto?-

-U....u...una ra...ragazza mentre veniva quasi violentata, e non ho fatto niente per impedirlo. Lei era lì che piangeva e lui non si era accorto di me. Potevo picchiarlo...-

-Ehhhh.... si, potevi, sei il più forte di tutti noi. E sei capitato lì per caso.-

-Però mi sono bloccato- continuò Yuki, che non dava segno di aver sentito Kyo -e ho aspettato che uscisse pensando che in quel momento mi sarei sbloccato, invece mentre usciva dalla stanza e mi passava accanto, mi sono nuovamente bloccato, il suo sguardo era perso, sembrava capitato lì per caso.-

-Poi che hai fatto, hai aiutato la ragazza?-

-No.... oh mio Dio, non ci ho proprio pensato. Quando sono rientrato ho cercato i grandi ma non trovando nessuno ho pensato di tornare a casa e parlarne con Shigure... ma lui quando serve non c’è mai...- disse Yuki mettendosi le mani nei capelli sconsolato.

-Si può sapere chi è la ragazza in questione?- tentò di chiedere Kyo, ma dopo che Yuki scosse vigorosamente la testa, si alzò e si avviò verso la porta, ma l’altro lo fermò e disse:-Se per qualche ragione ti scappa anche una sola parola di questo discorso con chiunque... sei morto.-

In risposta ottenne solo un sorriso mesto e un buonanotte.

Kyo attraversò silenziosamente il corridoio per non svegliare Toru e nel caso in cui Shigure fosse già tornato, anche lui. Accese la luce della sua stanza e notò che la sua ragazza si era accomodata sul suo letto, e che poi sicuramente, non riuscendo più a rimanere sveglia, aveva poggiato la testa sul cuscino e con i piedi ancora a terra si era addormentata. La prese in braccio e la adagiò meglio sul letto. Spense la luce e poi si spogliò, si mise la maglia del pigiama e si addormentò abbracciando la sua ragazza, col terrore che qualcuno potesse farle del male.

Yuki scese in cucina per riportare la tazza della camomilla. Aveva la mente a tal punto sconvolta da ciò che aveva visto che, quando Shigure rientrò inciampando sul gradino d’entrata, non si accorse di lui e rimase seduto al buio su una sedia in cucina.

La mattina dopo si svegliarono tutti più tardi del solito. Mentre scendevano insieme le scale né Shigure né Toru si preoccuparono dell’assenza di Yuki, dato che era solito fare tardi la domenica mattina, che la sera prima era molto stanco e soprattutto un po’ strano.

Kyo era sceso pochi minuti prima e notando che Yuki si era addormentato, stava tentando, inutilmente, di svegliarlo per non far agitare ancora di più Toru, siccome la sera prima aveva visto una strana espressione nei suoi occhi. I suoi tentativi non ottennero risultati, dal momento che, chiacchierando, la sua ragazza e il suo ex tutore entrarono nella stanza proprio mentre lui lo stava scuotendo. Toru pensò subito al peggio, ma Shigure e Kyo riuscirono a calmarla, non prima però che Yuki si svegliasse e si arrabbiasse vedendo l’espressione sconvolta di Toru. Aveva subito pensato che Kyo non avesse mantenuto il segreto, e Kyo in uno dei suoi pochi e brevi lampi di genio capì ciò che pensava l’amico e lo rassicurò con uno sguardo. Tutto ciò non era passato però inosservato all’occhio attento di Shigure.

Finita la colazione Kyo si preparò, costretto da Toru, per andare a pranzo a casa del maestro e raccontargli gli avvenimenti della festa.

Fortuna che Toru aveva un grande ascendente sul fidanzato, perché anche così era stata un’impresa convincerlo ad andare a trovare Kazuma.

Questo perché due giorni prima aveva deciso di andare ad allenarsi in palestra da lui, senza però avvertirlo del suo arrivo, così lo aveva trovato nel salotto di casa sdraiato sul divano sopra Hana. Da anni sapeva che Saki era innamorata di suo padre, però non avrebbe mai pensato che lui potesse ricambiare i sentimenti della ragazza.

Honda non sapeva cosa fare. Quel giorno doveva fare delle commissioni perciò aveva declinato l’invito di Kyo, sperava anche che Kazuma trovandosi solo con lui si decidesse a dirgli della sua nuova fiamma. Kazuma, infatti, si era deciso a dire al figlio della relazione, per sua sfortuna però, il ragazzo lo scoprì da solo, dato che Saki si era trattenuta più del dovuto e lui era arrivato in netto anticipo.

Toru aveva cercato un modo per due giorni interi e lo aveva trovato finalmente quella notte. Infatti la mattina appena sveglia aveva chiamato il maestro che aveva prontamente accettato la proposta della giovane e organizzato (Ovviamente intende dire comprato!!NdLady Vivien)un pranzo per lo stesso giorno.

Uscendo di casa, Kyo, rassegnato alla sua orribile giornata, aveva tentato di sollevare il morale a Yuki. Non riuscendoci, gli aveva semplicemente consigliato di parlarne a Shigure.

Non contento del consiglio datogli si diresse verso la sua camera con un’aria da funerale che insospettì non poco lo scrittore, abituato a quella faccia solo per la durata della colazione.

Yuki pensava che la cosa più giusta da fare fosse parlare dell’accaduto a Shigure, ma il suo corpo si rifiutava di eseguire i suoi ordini, come aveva fatto la sera prima.

Il ragazzo era salito in camera sua da un’ora e da quel momento Gure non aveva sentito neanche un movimento dal piano superiore, così preoccupato decise di salire e scoprire cosa lo tormentava. (E quando mai uno scrittore si fa gli affari suoi!!ndLady Vivien) (È la nostra natura... ndShigure)

Aprendo la porta, Shi vide Yuki, sdraiato a pancia all’aria con un braccio sugli occhi, che, anche se aveva avvertito la sua presenza, non intendeva muoversi per accogliere l’altro e iniziare ad affrontare il problema che lo affliggeva.

Intuendo queste intenzioni Gure prese la sedia dalla scrivania e si sedette, aspettando pazientemente. Dopo dieci minuti Yuki prese una decisione.

-Devo dirti una cosa molto importante che riguarda Akito.- disse con tono grave.

Non ottenendo risposta continuò.

-E’ una cosa importante. Devi promettermi che mi ascolterai fino alla fine, senza interrompermi, quando avrò finito potrai fare ciò che vuoi. Se queste condizioni non ti vanno a genio, la porta è quella.- disse indicando la porta.

-Perché mi stai dettando queste condizioni? Lo sai che sono un uomo molto tranquillo. Comunque va bene, accetto le tue condizioni.-

-Ieri, durante la festa, Mine mi ha chiesto di trovare Ayame, che ubriaco, se ne stava andando in giro da solo per la villa. Nel cercarlo ho visto Akito entrare nella sua stanza seguita poco dopo da qualcuno che sicuramente non eri tu. Dato che poco prima ti avevo visto parlare concitato con la prof. Shirayuki.-

Dallo sguardo teso e spaventato che apparse sul volto di Shigure capì che l’altro aveva capito il fine del suo discorso.

-Ho pensato fosse tutto calcolato, sai che non mi sono mai fidato ciecamente di lei, così mi sono avvicinato alla porta e ho sentito la sua voce...-

Shigure non chiese niente anche se voleva che si sbrigasse. L’aveva promesso poco prima.

Yuki continuò come in trance, sembrava avesse molta paura.

-Sentendo dei gemiti, mi sono preoccupato ancora di più. Ho aperto la porta e mi sono trovato davanti la scena più spiacevole che si possa immaginare. Lei che stava scomposta per terra, con il kimono aperto, e lui che le stava sopra e cercava di abusare di lei, lei che piangeva in silenzio, dato che non riusciva ad opporsi, se non cercando di tenere le gambe chiuse il più possibile.-

Shigure non riuscì a mantenere la promessa fatta precedentemente, era troppo doloroso sentire che il sospetto che poco prima si era insinuato nella sua mente corrispondeva alla realtà:-Dimmi chi è stato!! Sbrigati!!!!-

Yuki sembrava più spaventato ora, che si era liberato di quel segreto, che prima. Si poteva percepire la sua paura nell’aria.

-E’ stato lui.-

  
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