Untitled.

di Kilaren
(/viewuser.php?uid=149814)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


 
Untitled
- Last ray -

 

Si sofferma a osservare il paesaggio oltre il vetro della finestra che la separa dall’esterno. Non esce da quella stanza da giorni, la sua unica fonte di luce è quell’apertura coperta in parte da tende vermiglie, chiarore che la notte scompare con il sole, accogliendo i raggi lattei della luna, tanto temuta e amata dalla bionda fanciulla in vestaglia che guarda con tristezza i prati ricoperti di margherite. Si allontana da quell’angolo di vita, avvicinandosi al letto a baldacchino e infilandosi tra le pesanti coperte dall’odore di vaniglia. Non vuole vedere il mondo, le fa paura, lo detesta, perché gli ha portato via l’anima – o almeno, quella persona che valeva più della sua esistenza.
«Voglio dormire – una pausa, come se volesse riflettere per qualche secondo – voglio dormire e non svegliarmi mai più, quindi chiudete quelle tende. Non lo voglio vedere, il mondo. »
Non può, non può buttare la sua vita così, è giovane, le dicono. Ma lei non ascolta, lei ormai è morta, il suo raggio di sole si è spento tempo prima, nessuno lo vuole capire, però.

Nessuno capisce quanto lei stia soffrendo.
Nessuno capisce il perché del suo odio nei confronti di tutto e tutti.
Nessuno capisce che un corpo senz’anima è solo un cadavere, e lei lo è diventato già da mesi.


« Chiudetele, chiudete quelle tende. »



Ultimo raggio.
Perché da allora non incrocerà più il suo sguardo con la luce, dormirà solo. Rimarrà nel buio finché non verrà a prenderla il suo di bagliore.































Eccomi, eccomi, giuro che non mi ero dimenticata di caricare il capitolo, diciamo solo che ho passato questi giorni a rotolarmi in giro. ( °u°)9
Devo ricordarmi di "aggiustare" il mio profilo Twitter, perché attualmente è assai osceno. Assai. :Parlavanvera:

Kila.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1535317