L’EPILOGO!
Sì!
Questa mi piace!
Allora, avviamoci verso la regola 6:
6) Occhio a cosa decidi
di cambiare, potrebbe cancellarsi!
Ebbene sì, miei cari lettori, esiste un modo per cancellare
gli effetti del mio potere.
La regola 3?
Hmm, no. Non proprio.
Ah bhe, esco un attimo fuori tema. Chiarisco un punto in cui non mi ero
soffermato quando avrei dovuto.
Vedete, ora noi siamo arrivati al capolinea. C’è
scritto EPILOGO, quindi si deduce che sono arrivato alla conclusione di
tutto. Vero, ma non sarebbe stato così fino a qualche tempo
fa.
La prima versione della lista delle regole comprendeva qualcosa come
234 voci! Giuro che non scherzo! Poi però ho deciso di
abbreviarla di molto per permettermi di ricordarla, e ho accorciato o
annullato un sacco delle regole previste in quell’elenco.
Ad esempio quello che vi ho scritto prima, il fatto di poter manipolare
i miei stessi ricordi. Era una regola a tutti gli effetti che poi ho
fuso nella numero 4 (che in effetti, di quella vecchia lista, ne
racchiude oltre 150…)
Altre le ho semplicemente eliminate quando mi sono accorto che era
inutile tenerle, come il fatto di far materializzare oggetti dal nulla.
Una regola diceva “Non esagerare con gli oggetti che fai
materializzare!”, ma che importa quante lattine di Coca-Cola
ho fatto materializzare di fianco a me (3, da quando ho fatto apparire
quella prima poco fa, se proprio volete saperlo)? Tanto nel momento in
cui le getterò, si mischierebbero a tutte le altre nella
spazzatura e nessuno ci farebbe caso. Quindi potevo anche evitare di
seguire una regola del genere (come del resto, tante altre simili) se
mi ricordavo di applicare il giusto criterio ad ogni azione. Al
massimo, solo per il discorso monetario, dovevo star attento. Troppi
soldi potevano causare dei guai, quindi mi sono limitato al minimo
indispensabile per star bene e non dare troppo nell’occhio.
Dunque, tutta quella lista di regole, alla fine era stata abbreviata
fino a ridursi a queste 6.
Ora che lo sapete, torniamo a noi e all’ultima.
Cancellare l’effetto del mio potere. Azzerarla, quindi? Come
vi dicevo, no.
No. Perché la regola 3 spiega che io posso modificare degli
avvenimenti del passato o del presente specificando certi punti dei
miei comandi.
Oppure, posso bloccarne uno, impedendo che avvenga, usando dei
trucchetti come “Se succedesse…”,
Esempio (alla faccia, sto testo sta diventando sempre di più
un Saggio…) “Se succedesse che un poliziotto
bussasse alla mia porta e mi consegnasse la sua pistola”, io,
non avendolo scritto come un comando diretto, ma solo come una
situazione che “potrebbe avvenire”, sono sicuro che
questo non si verificherà (al contrario, prima
l’avevo presentato in una forma diversa, e difatti,
è successo).
I più attenti di voi (eheh, che io dubito ci possano
essere), avranno notato che ho usato questa forma in quasi tutti gli
esempi che vi ho fatto fino ad ora, proprio per assicurarmi che non si
verificassero.
E… bhe… al diavolo. Già siete stati
eroici a resistere fino ad ora, direi che posso risparmiarvi i grandi
spiegoni.
Vengo subito al dunque.
Odo qualcuno che esulta…
Vaaaa bene.
Per farla breve, a un certo punto ho scoperto che posso eliminare gli
effetti dei miei comandi semplicemente… cancellando il testo.
Sul serio!
Se l’ho scritto su un foglio di carta, basta dar fuoco al
foglio di carta! Se l’ho scritto sul pc, basta che il file
venga cancellato, o direttamente, non salvarlo dopo averlo scritto!
E’ un sistema utile, ma che comporta dei grossi problemi. Ad
esempio, devo correre ai ripari se uso dei comandi che conto di rendere
permanenti.
Se ad un certo punto cancello la note in cui scrivevo che mi ritrovavo
in tasca cento dollari, quel centone sparisce, ma se tanto
l’ho già speso il problema se lo piglia chi lo
possiede in quel momento. Ben altra cosa se perdessi la nota che avevo
scritto su un block notes riguardo la pace nel mondo.
Per sicurezza ho fatto in modo che la carta di quel comando venisse
teletrasportata in un punto imprecisato nelle viscere della terra. E
per evitare che si logorasse ho fatto apparire una cassa
d’acciaio nella quale l’ho chiusa. Poi mi era
bastato scrivere che si ritrovasse sepolta sotto chilometri di crosta
terrestre per tenerla al sicuro.
Certo, ora devo assicurarmi di non cancellare la nota in cui avevo
trascritto il comando della sepoltura della cassa, ma quello
è già un altro discorso.
Insomma, per continuare.
La scoperta di questa regola da un certo punto di vista ha
rivoluzionato tutta la mia visione del potere, e mi ha fatto capire che
il principio su cui si basa non è il fatto di scrivere, ma
proprio il testo in se. Come se scrivendolo, creassi
un’intera dimensione alternativa.
Per farla meno fantascientifica, magari può darsi che i
comandi esistono fin tanto che esiste il testo.
Anzi… magari da adesso in poi potrei chiamarla
così…
Regola 6 – 2.0 :
il comando esiste fintanto che esiste il testo.
Ok, a posto.
Ebbene, dopo la bellezza di 6 capitoli, in cui ho diviso questo
colossale testo, immagino che qualcuno di voi si stia giustamente
chiedendo il perché di tutta questa tiritera.
Bhe, vedete, miei cari pazienti lettori. Dopo aver passato tutta la mia
adolescenza a studiare gli effetti di questo dono giuntomi
d’improvviso tra le mani, ho cominciato a chiedermi se ci
fosse un modo per rinunciarci.
Avrei potuto scrivere che l’avrei donato a qualcuno, ma non
ero sicuro che sarebbe potuta essere la scelta giusta, a giudicare da
tutti gli effetti collaterali che il suo cattivo uso può
avere, allora mi sono chiesto cosa sarebbe successo se avessi scritto:
“Io rinuncio al potere di far avvenire ciò che
scrivo”.
E’ una cosa che non avrebbe senso, se avete il giusto spirito
di osservazione. Infatti, direste: se funzionasse, perderesti i poteri,
ma se perderesti i poteri, non funzionerebbe. Un paradosso.
E infatti non funziona.
Questo si era rivelato, fino ad ora, l’unico comando a non
aver funzionato. Altri punti oscuri potrebbero essere “cosa
succederebbe se io morissi”. Oh Dio, non è che sia
proprio un argomento particolarmente allegro, ma la domanda
è lecita, se morissi, i comandi funzionerebbero ancora?
Bhe, teoricamente, fintanto che esistono i miei testi, dovrebbero poter
esistere i miei comandi, o no?
Una cosa comunque non ho mai avuto il coraggio di provarla. Almeno fino
ad oggi.
Mi chiedo spesso, cosa succederebbe se trascrivessi di pari passo la
vita di qualcuno, e, a un certo punto, decidessi di cancellare il testo?
Teoricamente, se fossi abbastanza preciso, non altererei niente della
vita di quella persona, ma cancellandola, finirei per cancellare anche
dalla realtà lo stesso soggetto del testo e tutto quello che
la sua esistenza aveva portato al mondo. Questo lo so,
perché ho provato a trascrivere alcune pagine dai miei
vecchi testi di storia e cancellarli, cancellando, quindi
l’evento storico a cui erano riferiti.
Poi li ho ripristinati con un altro comando, ok. Ma vedete, questa cosa
mi ha dato molto da riflettere…
Mi venne un’idea, che tribolò in me per un sacco
di mesi, fino a quando, oggi, non decisi di metterla in pratica.
La storia è piena di grandi scienziati che hanno testato le
loro scoperte su se stessi, e credo che sia arrivato il momento di
smettere di cercare cavie tra gli estranei e usare me stesso per il
prossimo test!
So che non posso annullare direttamente i miei poteri con un comando,
ma non so cosa succederebbe se decidessi di cancellare me stesso. Chi
sa?
I più sagaci mi direbbero che potrei usare un comando per
vedere nella mente cosa succederebbe se lo facessi, senza compierlo
direttamente. Ma sinceramente, non ne ho il coraggio. Preferisco
buttarmi a capofitto e lasciare che sia il fato a decidere,
così come spesso ha deciso per conto proprio quali persone
coinvolgere nei miei comandi.
Tanto non è che abbia una famiglia o degli amici che si
dispiacerebbero per la mia mancanza (niente commozione o
pietà, please, è stata una scelta personale e
consapevole).
Quindi sta mattina mi ero seduto qui, pronto a compiere questo test, e
siccome non mi andava di scrivere semplicemente una biografia della mia
vita, ho fatto su di mettere in scena questa specie di teatrino,
assicurandomi di avere un pubblico di lettori, cioè voi, che
leggeste la mia storia, conosceste qualche dettaglio di ciò
che è questo mio mondo e farmi compagnia nel momento in cui
fossi stato pronto a procedere.
Ho persino trascritto parte delle mie azioni e dei miei pensieri per
assicurarmi di dare ulteriormente credibilità alla
ricostruzione, e per dare completezza a tutto, ho deciso di dare un
titolo al testo… “To Write”. Voce del
verbo “scrivere” (sì, sì. Lo
so che fa schifo, ma ormai abbiamo capito, fantasia portami via).
Ho già lasciato scritto su un appunto a parte che quello che
vi avrei detto qui sarebbe in qualche modo finito sul web nella vostra
dimensione (sperando che il comando non venga cancellato al termine del
mio esperimento).
Ora. Senz’altro vi ringrazio dell’attenzione
dedicatami e spero abbiate anche trovato divertente qualche passaggio
di questa mia confessione.
Il mondo intorno a me non è cambiato, almeno, non mi sembra
sia cambiato più di tanto, anche se effettivamente non ho
approfondito molto certi aspetti, ma comunque, questo significa che
sono stato fedele alla realtà tanto da non influenzarla
più del dovuto… a parte, va bhe, le lattine di
Cola e lo sbirro.
Avete presente il film Inception? Quando nel finale… no
bhe… ma esisterà questo film lì da
voi? Ma sì, per evitare dubbi facciamo che ci sia:
“Nel vostro mondo voi avete un film intitolato Inception, con
Leonardo di Caprio protagonista e diretto da Christopher Nolan
(hmm… come Lauren… ok, basta distrazioni!).
Bene, ora che senz’altro esisterà, avete presente
la scena finale, quando viene fatta rotolare la trottola e il film vi
lascia il dubbio se cade o non cade?
Bhe, facciamo una cosa del genere anche qui, così quando
questo testo sarà finito, anche voi potrete scervellarvi per
decidere cosa sarà successo alla fine (e magari,
perché no? Commentarlo in qualche sezione di commenti o
recensioni che SICURAMENTE avrete nel vostro sito web!).
Adesso io sto per chiudere questo file senza salvarlo. Sicuramente nel
mio computer smetterà di esistere, su questo non ci piove.
Se poi cancellerà anche me e i miei poteri, bhe,
è lo scopo di questo sciagurato test.
Non date per scontato che il fatto di vederlo lì da voi
significhi che ha funzionato. Il fatto che si trovi nella vostra
dimensione, e non nella mia, potrebbe comunque proteggerlo anche se i
miei poteri sparissero.
Io avrò modo di scoprirlo nel momento in cui
chiuderò la mia pagina di Office Word, oppure no, se venissi
cancellato. E a voi rimarrà il divertimento di cercare di
dare una risposta all’interrogativo (o di andarvene,
finalmente liberi da questa pallosa lettura).
Quindi… ok. Direi che possiamo procedere.
Vi saluto tutti, vi auguro una bella vita e speriamo di poterci
risentire, un giorno!
Ora sono pronto. Sto per cancellarlo… chi sa cosa
succederà?
Va bhe, facciamoci forza:
3, 2, 1…
|