Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Alvin Miller    12/02/2013    2 recensioni
"Le azioni che scrivo, avvengono."
E' la prima delle regole che deve conoscere chi è in possesso del potere di rendere reale tutto ciò che scrive.
Può sembrare banale, ma non lo è. Le implicazioni sono tante, le conseguenze, imprevedibili.
Genere: Comico, Demenziale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L’EPILOGO!

Sì!
Questa mi piace!

Allora, avviamoci verso la regola 6:

6) Occhio a cosa decidi di cambiare, potrebbe cancellarsi!
Ebbene sì, miei cari lettori, esiste un modo per cancellare gli effetti del mio potere.

La regola 3?

Hmm, no. Non proprio.

Ah bhe, esco un attimo fuori tema. Chiarisco un punto in cui non mi ero soffermato quando avrei dovuto.
Vedete, ora noi siamo arrivati al capolinea. C’è scritto EPILOGO, quindi si deduce che sono arrivato alla conclusione di tutto. Vero, ma non sarebbe stato così fino a qualche tempo fa.
La prima versione della lista delle regole comprendeva qualcosa come 234 voci! Giuro che non scherzo! Poi però ho deciso di abbreviarla di molto per permettermi di ricordarla, e ho accorciato o annullato un sacco delle regole previste in quell’elenco.
Ad esempio quello che vi ho scritto prima, il fatto di poter manipolare i miei stessi ricordi. Era una regola a tutti gli effetti che poi ho fuso nella numero 4 (che in effetti, di quella vecchia lista, ne racchiude oltre 150…)
Altre le ho semplicemente eliminate quando mi sono accorto che era inutile tenerle, come il fatto di far materializzare oggetti dal nulla.
Una regola diceva “Non esagerare con gli oggetti che fai materializzare!”, ma che importa quante lattine di Coca-Cola ho fatto materializzare di fianco a me (3, da quando ho fatto apparire quella prima poco fa, se proprio volete saperlo)? Tanto nel momento in cui le getterò, si mischierebbero a tutte le altre nella spazzatura e nessuno ci farebbe caso. Quindi potevo anche evitare di seguire una regola del genere (come del resto, tante altre simili) se mi ricordavo di applicare il giusto criterio ad ogni azione. Al massimo, solo per il discorso monetario, dovevo star attento. Troppi soldi potevano causare dei guai, quindi mi sono limitato al minimo indispensabile per star bene e non dare troppo nell’occhio.

Dunque, tutta quella lista di regole, alla fine era stata abbreviata fino a ridursi a queste 6.
Ora che lo sapete, torniamo a noi e all’ultima.

Cancellare l’effetto del mio potere. Azzerarla, quindi? Come vi dicevo, no.
No. Perché la regola 3 spiega che io posso modificare degli avvenimenti del passato o del presente specificando certi punti dei miei comandi.
Oppure, posso bloccarne uno, impedendo che avvenga, usando dei trucchetti come “Se succedesse…”,
Esempio (alla faccia, sto testo sta diventando sempre di più un Saggio…) “Se succedesse che un poliziotto bussasse alla mia porta e mi consegnasse la sua pistola”, io, non avendolo scritto come un comando diretto, ma solo come una situazione che “potrebbe avvenire”, sono sicuro che questo non si verificherà (al contrario, prima l’avevo presentato in una forma diversa, e difatti, è successo).
I più attenti di voi (eheh, che io dubito ci possano essere), avranno notato che ho usato questa forma in quasi tutti gli esempi che vi ho fatto fino ad ora, proprio per assicurarmi che non si verificassero.
E… bhe… al diavolo. Già siete stati eroici a resistere fino ad ora, direi che posso risparmiarvi i grandi spiegoni.
Vengo subito al dunque.

Odo qualcuno che esulta…

Vaaaa bene.
Per farla breve, a un certo punto ho scoperto che posso eliminare gli effetti dei miei comandi semplicemente… cancellando il testo.
Sul serio!
Se l’ho scritto su un foglio di carta, basta dar fuoco al foglio di carta! Se l’ho scritto sul pc, basta che il file venga cancellato, o direttamente, non salvarlo dopo averlo scritto!

E’ un sistema utile, ma che comporta dei grossi problemi. Ad esempio, devo correre ai ripari se uso dei comandi che conto di rendere permanenti.
Se ad un certo punto cancello la note in cui scrivevo che mi ritrovavo in tasca cento dollari, quel centone sparisce, ma se tanto l’ho già speso il problema se lo piglia chi lo possiede in quel momento. Ben altra cosa se perdessi la nota che avevo scritto su un block notes riguardo la pace nel mondo.
Per sicurezza ho fatto in modo che la carta di quel comando venisse teletrasportata in un punto imprecisato nelle viscere della terra. E per evitare che si logorasse ho fatto apparire una cassa d’acciaio nella quale l’ho chiusa. Poi mi era bastato scrivere che si ritrovasse sepolta sotto chilometri di crosta terrestre per tenerla al sicuro.
Certo, ora devo assicurarmi di non cancellare la nota in cui avevo trascritto il comando della sepoltura della cassa, ma quello è già un altro discorso.

Insomma, per continuare.
La scoperta di questa regola da un certo punto di vista ha rivoluzionato tutta la mia visione del potere, e mi ha fatto capire che il principio su cui si basa non è il fatto di scrivere, ma proprio il testo in se. Come se scrivendolo, creassi un’intera dimensione alternativa.
Per farla meno fantascientifica, magari può darsi che i comandi esistono fin tanto che esiste il testo.

Anzi… magari da adesso in poi potrei chiamarla così…

Regola 6 – 2.0 : il comando esiste fintanto che esiste il testo.
Ok, a posto.

Ebbene, dopo la bellezza di 6 capitoli, in cui ho diviso questo colossale testo, immagino che qualcuno di voi si stia giustamente chiedendo il perché di tutta questa tiritera.
Bhe, vedete, miei cari pazienti lettori. Dopo aver passato tutta la mia adolescenza a studiare gli effetti di questo dono giuntomi d’improvviso tra le mani, ho cominciato a chiedermi se ci fosse un modo per rinunciarci.
Avrei potuto scrivere che l’avrei donato a qualcuno, ma non ero sicuro che sarebbe potuta essere la scelta giusta, a giudicare da tutti gli effetti collaterali che il suo cattivo uso può avere, allora mi sono chiesto cosa sarebbe successo se avessi scritto: “Io rinuncio al potere di far avvenire ciò che scrivo”.
E’ una cosa che non avrebbe senso, se avete il giusto spirito di osservazione. Infatti, direste: se funzionasse, perderesti i poteri, ma se perderesti i poteri, non funzionerebbe. Un paradosso.
E infatti non funziona.
Questo si era rivelato, fino ad ora, l’unico comando a non aver funzionato. Altri punti oscuri potrebbero essere “cosa succederebbe se io morissi”. Oh Dio, non è che sia proprio un argomento particolarmente allegro, ma la domanda è lecita, se morissi, i comandi funzionerebbero ancora?
Bhe, teoricamente, fintanto che esistono i miei testi, dovrebbero poter esistere i miei comandi, o no?

Una cosa comunque non ho mai avuto il coraggio di provarla. Almeno fino ad oggi.
Mi chiedo spesso, cosa succederebbe se trascrivessi di pari passo la vita di qualcuno, e, a un certo punto, decidessi di cancellare il testo?
Teoricamente, se fossi abbastanza preciso, non altererei niente della vita di quella persona, ma cancellandola, finirei per cancellare anche dalla realtà lo stesso soggetto del testo e tutto quello che la sua esistenza aveva portato al mondo. Questo lo so, perché ho provato a trascrivere alcune pagine dai miei vecchi testi di storia e cancellarli, cancellando, quindi l’evento storico a cui erano riferiti.

Poi li ho ripristinati con un altro comando, ok. Ma vedete, questa cosa mi ha dato molto da riflettere…

Mi venne un’idea, che tribolò in me per un sacco di mesi, fino a quando, oggi, non decisi di metterla in pratica.
La storia è piena di grandi scienziati che hanno testato le loro scoperte su se stessi, e credo che sia arrivato il momento di smettere di cercare cavie tra gli estranei e usare me stesso per il prossimo test!
So che non posso annullare direttamente i miei poteri con un comando, ma non so cosa succederebbe se decidessi di cancellare me stesso. Chi sa?

I più sagaci mi direbbero che potrei usare un comando per vedere nella mente cosa succederebbe se lo facessi, senza compierlo direttamente. Ma sinceramente, non ne ho il coraggio. Preferisco buttarmi a capofitto e lasciare che sia il fato a decidere, così come spesso ha deciso per conto proprio quali persone coinvolgere nei miei comandi.
Tanto non è che abbia una famiglia o degli amici che si dispiacerebbero per la mia mancanza (niente commozione o pietà, please, è stata una scelta personale e consapevole).

Quindi sta mattina mi ero seduto qui, pronto a compiere questo test, e siccome non mi andava di scrivere semplicemente una biografia della mia vita, ho fatto su di mettere in scena questa specie di teatrino, assicurandomi di avere un pubblico di lettori, cioè voi, che leggeste la mia storia, conosceste qualche dettaglio di ciò che è questo mio mondo e farmi compagnia nel momento in cui fossi stato pronto a procedere.
Ho persino trascritto parte delle mie azioni e dei miei pensieri per assicurarmi di dare ulteriormente credibilità alla ricostruzione, e per dare completezza a tutto, ho deciso di dare un titolo al testo… “To Write”. Voce del verbo “scrivere” (sì, sì. Lo so che fa schifo, ma ormai abbiamo capito, fantasia portami via).

Ho già lasciato scritto su un appunto a parte che quello che vi avrei detto qui sarebbe in qualche modo finito sul web nella vostra dimensione (sperando che il comando non venga cancellato al termine del mio esperimento).

Ora. Senz’altro vi ringrazio dell’attenzione dedicatami e spero abbiate anche trovato divertente qualche passaggio di questa mia confessione.
Il mondo intorno a me non è cambiato, almeno, non mi sembra sia cambiato più di tanto, anche se effettivamente non ho approfondito molto certi aspetti, ma comunque, questo significa che sono stato fedele alla realtà tanto da non influenzarla più del dovuto… a parte, va bhe, le lattine di Cola e lo sbirro.

Avete presente il film Inception? Quando nel finale… no bhe… ma esisterà questo film lì da voi? Ma sì, per evitare dubbi facciamo che ci sia:
“Nel vostro mondo voi avete un film intitolato Inception, con Leonardo di Caprio protagonista e diretto da Christopher Nolan (hmm… come Lauren… ok, basta distrazioni!).
Bene, ora che senz’altro esisterà, avete presente la scena finale, quando viene fatta rotolare la trottola e il film vi lascia il dubbio se cade o non cade?
Bhe, facciamo una cosa del genere anche qui, così quando questo testo sarà finito, anche voi potrete scervellarvi per decidere cosa sarà successo alla fine (e magari, perché no? Commentarlo in qualche sezione di commenti o recensioni che SICURAMENTE avrete nel vostro sito web!).

Adesso io sto per chiudere questo file senza salvarlo. Sicuramente nel mio computer smetterà di esistere, su questo non ci piove. Se poi cancellerà anche me e i miei poteri, bhe, è lo scopo di questo sciagurato test.
Non date per scontato che il fatto di vederlo lì da voi significhi che ha funzionato. Il fatto che si trovi nella vostra dimensione, e non nella mia, potrebbe comunque proteggerlo anche se i miei poteri sparissero.
Io avrò modo di scoprirlo nel momento in cui chiuderò la mia pagina di Office Word, oppure no, se venissi cancellato. E a voi rimarrà il divertimento di cercare di dare una risposta all’interrogativo (o di andarvene, finalmente liberi da questa pallosa lettura).

Quindi… ok. Direi che possiamo procedere.
Vi saluto tutti, vi auguro una bella vita e speriamo di poterci risentire, un giorno!

Ora sono pronto. Sto per cancellarlo… chi sa cosa succederà?
Va bhe, facciamoci forza:
3, 2, 1…

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Alvin Miller