In the end

di lamialadradilibri
(/viewuser.php?uid=328044)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Capitolo 2.

Apri gli occhi'

 

''Siate naturali,'' ci aveva detto, e così facemmo, per paura. Così, sorridendo falsamente, abbandonammo il centro città. Auto e bus sfrecciavano davanti a noi, vecchie signore spettegolarono al nostro fianco, un uomo d'affari bestemmiò per un buon quarto d'ora dietro di me al telefono, e nessuno – nessuno! - s'accorse che eravamo in ostaggio.

Beh, eravamo molto naturali.

''Farò l'attrice'', mi dissi.

''Se sopravviverò''.

Già.

Stavamo andando verso la zona 'tabù' della Città. Là succedeva di tutto, omicidi, stupri, droga, e quant'altro, e nessuno diceva mai nulla.

''Ecco cos'è un governo corrotto'', mi dissi vedendo un'auto della polizia andare proprio nella nostra direzione, con due poliziotti divertiti all'interno.

Il cielo si tinse sempre più di scuro, e più c'avventravamo nell'area tabù della Città, più io mi chiedevo se quell'uomo volesse solo farci uccidere qualcuno.

-Allora, quanto manca?-, si lamentò Kate, senz'alcun ritegno. Possibile che non capisse? O era forse tutto uno scherzo?

L'idea mi passò per la testa come una meteora, s'accese di rosso, brillante, decisa, e poi subito sparì. Sì, certo, uno SCHERZO.

L'uomo la guardò, deciso a farla star zitta, e commentò acido: -Io credo che dovresti tacere. La situazione non è chiara, vedo.-

Lei piegò la testa di lato – i ricci volteggiarono nell'aria carica d'ansia – e lo squadrò, in silenzio. Io continuavo a restare qualche passo dietro a loro, incerta sul da farsi.

Alla fine, quando lui tirò fuori la pistola – ora non passava più neanche un'auto – e ci fece andare a camminare davanti a lui, puntandocela addosso, mi rassegnai. “Cazzo.”

Alzai lo sguardo dalle Nike, e capii dov'eravamo diretti. L'insegna ''Toro rosso'' s'ereggeva davanti a noi, lampeggiando un po' sì e un po', tant'era rovinata.

Mesi fa', però, non lo era; quand'ero venuta qui con Michele...

Il déjà-vu fu più veloce di me, e mi sentii mancare il terreno da sotto i piedi.

 

Allora, amore, vuoi un drink?”

Sì, dài.”

 

L'uomo ci esortò a muoverci, e così feci.

Il cielo era nero, ora.

 

Un bacio, due, tre...

Vieni, dài.”

 

-Che c'è, bambolina? Non cammini più?-, sbottò l'uomo.

Mi voltai. E un brivido mi percorse. Perché mi ricordava Michele?

 

Andiamo di là, amore. C'è un bar più figo.”

Ah sì? Qual è?”

''Toro rosso''. Su dai, corri!”

Ridemmo.

 

-Allora!- urlò. -Sbrigati-

Io balbettai: -Sì-, inciampando qua e là.

Déjà-vu. Déjà-vu.

Volevo morire. Lo sentivo. Non era ancora finito. Mi fermai. Sapevo cos'avrei ricordato ora.

 

Un uomo alzò il braccio. Lanciò un coltello, diretto a non sapevo chi. Urlai: ''Michele, GIU'!''.

Era troppo tardi.

 

Una cosa però non la sapevo ancora. Avrei avuto vendetta.

 

ANGOLO AUTRICE
Ehilà :3
Ecco di già il 2 capitolo. 
Cosa succederà nella zona tabù della Città ??
Chi è questo Michele ??
OvO A presto





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1808645