Un'amicizia che profuma d'amore

di _Francy93_
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Capitolo 2
 

Era domenica ed io stavo dormendo tranquillamente, fino a che non mi svegliò il suono del telefono.
<< Veramente, Francesca sta dormendo e non può rispondere>> disse la voce di mia madre al suo interlocutore telefonico.
Mia madre, Giusy, era una donna che non passava affatto inosservata: capelli lunghi castani come me, corpo mozzafiato e quando passeggiava per strada, tutti i passanti appartenenti al genere maschile non le toglievano gli occhi di dosso.
Tempo fa aveva lavorato come sarta e adesso, invece, era una casalinga.
<< Mamma, chi è?>> dissi con voce assonnata.
Lei entrò in camera e mi porse il telefono: << E' Imma>>
Io presi il telefono e mamma tornò in cucina.
<< Pronto?>>
<< Te l'avevo detto che avresti fatto strage di cuori!>> disse Imma.
Mi voltai verso la sveglia per vedere l'orario. Erano le otto e mezzo.
<< Imma, ti rendi conto di che ore sono?>> le chiesi con tono di rimprovero.
<< Le otto e mezzo, perchè?>>
<< E' domenica, unico giorno in cui posso dormire un pochino in più, e tu mi svegli a quest'ora per dirmi una cosa del genere?>> continuai.
<< E ti sembra poco? Ti ricordo che ieri un tizio dal fisico mozzafiato non ti ha tolto gli occhi di dosso!>> mi ricordò lei pensando alla serata che avevamo trascorso ieri.
Ieri, dopo essere uscite, eravamo andate a fare una passeggiata e a prendere un gelato. Dopo di che siamo andate a ballare.
Avevo imparato a ballare solo grazie all'aiuto della mia amica Desirèe, la quale lavorava come animatrice e coreografa e ballava divinamente.
Comunque, mentre ballavo mi sentivo addosso gli occhi di qualcuno e non mi sbagliavo.
In lontananza, vidi un ragazzo molto affascinante: alto,moro, occhi verdi e fisico muscoloso al punto giusto. Era molto, molto sexy e non lo potevo negare.
<< L'avevo notato>> le dissi col sorriso sulle labbra.
Essere guardata mi lungava molto.
<< E?>> insistette lei.
<< E cosa?>>
<< Non ti attraeva nemmeno un pò?>>
Scossi la testa. Era mai possibile che la mia amica volesse a tutti i costi che mi dimenticassi di quel cretino che mi aveva rifiutata uscendo con un altro ragazzo, mettendo in atto il metodo "chiodo schiaccia chiodo"?
<< Ti ho già detto che non intendo uscire con nessuno. E questo non vuol dire che non trovi affascinante il ragazzo di ieri sera>> dissi alla mia amica.
<< Allora lo ammetti che era carino>> insistette Imma con tono malizioso.
<< E perchè mai dovrei negarlo?>> risposi per poi scoppiare a ridere seguita da lei.
<< Ecco, grazie a te mi è passato il sonno e credo che debba alzarmi, dato che sicuramente non riuscirò più ad addormentarmi. Ciao, amica!>>
<< Ciao, carissima!>> e riattaccai.
Una volta alzata, feci una rapida doccia e mi vestii. Indossai i pantaloni di una tuta, per stare comoda, e una t-shit bianca e rossa. L'aria era un pò fresca.
Cominciai i lavori domestici: lavai i piatti dopo aver fatto colazione, tolsi la polvere e feci i letti. E mentre stavo stendendo il bucato, bussarono alla porta.
Lasciai quello che stavo facendo e andai ad aprire.
<< Ciao, Giusy! Entra>> 
Giusy era un'altra mia migliore amica, insieme a Imma.
Ci eravamo conosciute sulla fermata del pullman e all'inizio non le rivolgevo la parola perchè ero troppo timida. 
Quando poi ci parlammo, legammo immediatamente e ogni volta che a scuola c'era un'assemblea d'istituto, trascorrevamo tutto il tempo insieme.
Giusy era una ragazza minuta, a scuola la soprannominavano (e lo fanno ancora) "nana", però era molto carina: bionda, occhi castani e portava un paio di occhiali.
L'adoravo e le volevo molto bene.
<< Sono venuta a vedere come stava la mia amica>> disse Giusy salutandomi con un bacio sulla guancia.
<< Tutto bene, come vedi. E tu? Se non ricordo male quest'anno hai l'esame di stato>>
Giusy era all'ultimo anno delle superiori  e doveva affrontare l'esame di maturità.
<< E' vero, ma puoi stare tranquilla perchè mi sto impegnando seriamente. Mi conosci bene e sai come sono fatta>>
<< E' proprio perchè ti conosco che mi fido ciecamente>> la rassicurai mentre finivo di stendere il bucato.
<< Senti, se hai finito usciamo un pò? Mi potresti accompagnare al centro commerciale. Sai, dovrei fare alcuni acquisti>> chiese Giusy.
<< Va bene. Aspetta che mi cambio>> le risposi.
Optai per dei pantaloni neri, maglietta a maniche corte e ai piedi delle converse nere.
Avvisai mia madre che stavo uscendo e lei mi raccomandò di non fare tardi.
Accompagnai Giusy al centro commerciale come mi aveva chiesto e acquistò un paio di pantaloni taglio jeans gialli e una maglietta bianca con la stampa di un grazioso gattino.
<< Tu sì che hai le idee chiare!>> le dissi allegramente.
<< Per fortuna, non ho gusti difficili come le tue vecchie compagne di classe che quando fanno compere ci mettono ore!>> mi rispose facendomi ridere di gusto.
Anche se non aveva poi tutti i torti.
Quando le mie compagne di scuola andavano a fare shopping, ci mettevano sempre tanto per decidere cosa prendere. Soprattutto se si trattava di scarpe, borse e trucco!
Quando poi andammo a pagare, mi bloccai non appena mi accorsi chi c'era davanti a me.
Dall'altra parte della cassa, a sistemare la sua spesa nelle buste, c'era il ragazzo che avevo visto l'altra sera.
<< Non è possibile>> mi dissi.
<< Cosa?>> chiese Giusy non capendo quale fosse il problema.
<< Niente, niente. Dai, andiamo a pagare>> risposi cambiando discorso.
Una volta pagato, tornammo a casa ed io non riuscivo a credere di aver rivisto quel ragazzo proprio in quel centro commerciale. Quando si dicono le coincidenze!





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