Chuck entrò
saltellando nella cucina del 'Pie Hole', andando diretta dal suo
pasticcere preferito, nonché fidanzato, subito pervasa
dall'odore di
vanillina e marmellata di fragole che da sempre invadeva l'aria della
cucina. Ned era avvolto in una nuvola di farina e zucchero a velo.
“Guarda
cos'ho
per te!”
Gli
mostrò una
fotografia ingiallita, all'apparenza piuttosto datata, dai contorni
tagliuzzati a ondine, e sulla quale era stato scarabocchiato un
cuoricino.
Ned,
stando ben
attento a non sfiorare la ragazza neanche per errore, con le mani
ancora piene di farina, prese con la punta dell'unghia un angolo del
piccolo regalo.
Un
bambino con una
scodella di capelli biondi e una bambina dal vestitino scuro si
tenevano per mano, in quello che pareva essere un placido pomeriggio
d'estate.
A Ned
si spalancò
la bocca, per la sorpresa.
“Guarda
cosa sei
andata a pescare! Dove l'hai trovata?”
“Vecchio album di
fotografie. Era tra le mie vecchie cose, nelle scatole che hai
recuperato a casa delle zie.”
“E'
bellissima”.
Se non
ne fosse
andato della stessa vita della sua ragazza, dell'unica donna che
amava come la sua stessa vita, l'avrebbe abbracciata, stretta a
sé,
per non lasciarla andare mai più.
“Eravamo
bellissimi insieme anche da piccoli. Te lo ricordi, questo
pomeriggio?”
Al
fabbrica-torte
si gelò il sangue. Certo che lo ricordava, anche piuttosto
bene,
anzi, talmente bene che da quella volta non ci dormiva la notte. Si
trattava del giorno prima della morte dei loro rispettivi genitori, e
Ned aveva conservato quel ricordo come l'ultimo felice, prima di
scoprire il proprio, assurdo potere e creare tutti quei disastri che
li avevano portati a separarsi.
“No,
non ricordo.
Ma bella foto lo stesso!”
Cercando
di
depistare l'attenzione dal proprio morire interiormente, porse un
angoletto della piccola foto a Chuck, che lo prese con la punta delle
dita. Si guardarono negli occhi, entrambi con le mani protese verso
il cartoncino, e così rimasero per un bel po'.
Tenendo
per mano la
fotografia dove, bambini, si tenevano la mano, e chiudendo gli occhi,
riuscivano quasi a far finta di starsi davvero stringendo l'un
l'altra.
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