Il lato azzurro della vita

di Una Certa Ragazza
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Vi lascio questa poesia come conforto per la mia insopportabile futura assenza (ehm...) perché per qualche tempo non ci sarò: il 22 di luglio dovrò affrontare l'esame di Anatomia, e quindi mi ritirerò per un po' dalle scene. Questa poesia non la commento, anche perché rischierei di addormentarmi a metà strada, ma se volete chiedermi qualcosa al riguardo potete mandarmi un MP o inserire qualche domanda in una recensione. Vi dico solo che è stata una delle poesie più difficili da sviscerare con l'inchiostro: a non scriverla provavo un malessere fisico, ma cercare di metterla giù mi è costato una giornata di irrequietezza, una continua oscillazione tra euforia e disperazione e un attacco d'asma. E dire che quel giorno avrei dovuto studiare.





La vita, deformazione professionale

 

Sono giorni da secolo breve

Di strati, di gusci da scavare

Sono istantanee sudamericane

Quelle che percorro a grandi passi

A volte, senza sapere dove andare

Dimentica, di certo con tempismo

Che ancora il cielo si aprirà d’azzurro.

Voglio sedermi accanto alla mia angoscia

E accoccolarmi un po’ nel mio star male

In questo capitombolo del cuore

Dove mi fermo ai piedi delle scale.

Ho perso la strada già battuta

Con cui esportavo ansia, un tempo.

Sento il rumore

Delle nostre teste di falena

Contro le lampadine

E non ho altra scelta che la penna,

È solo un altro modo per gridare.

Sono giorni d’ansia e di finestre aperte

Così tanto ho riflettuto sul respiro

Da non saper come si fa, non più.

M' han detto saggiamente

Che a vivere si impara.

Che fortuna! Son nata da imprudente.





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