Un'amicizia che profuma d'amore

di _Francy93_
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Capitolo 7
 

Era già passato un mese ed io non avevo più sentito Giusy dall'ultima volta che ci eravamo parlate per telefono.
"Probabilmente è impegnata con la scuola" pensai.

Come se avessimo comunicato col pensiero, mi squillò il cellulare. Era Giusy.
<< Ciao!>> la salutai allegramente.
<< Ciao, Fra!>>
<< Ehi, che succede?>> domandai notando lo strano tono di voce della mia amica.
<< Niente, semplicemente ho deciso di ritirarmi dalla scuola>> rispose come se niente fosse.
<< Che stai blaterando? Tra due mesi hai l'esame, non puoi lasciare tutto così all'improvviso!>>
<< Ci ho pensato a lungo e non ce la faccio proprio. Mio padre è anche andato a parlare con i professori>>
<< E loro cosa hanno detto?>> domandai.
<< "Ma come? Sua figlia è un ottimo elemento e non deve assolutamente lasciare! Ha ottimi voti ed è un peccato">> rispose lei dicendo le esatte parole degli insegnanti.
<< Beh, secondo me hanno ragione. Non devi lasciare>>
<< Si, ma io proprio non ce la faccio! Tra stage, preparazione della tesina e studiare le materie sono rimasta parecchio indietro. Non ce la farò a recuperare!>>
<< E allora prova a chiedere ai prof di andare più piano>> le consigliai io.
<< Dici?>>
<< Certo! Tentare non costa niente>> la rassicurai.
<< Parlerò con i prof e vedrò cosa diranno>> si convinse.
<< Brava!>> sorrisi.
<< Ma adesso cambiamo argomento! Hai più rivisto quel ragazzo dopo la tua passeggiata?>>
Istintivamente sorrisi pensando ad Andrea. Non sapevo però spiegarmi il motivo.
<< Purtroppo no, magari è molto impegnato>>
<< Si, può essere... allora adesso stacco, mi metto a studiare per provare a recuperare qualcosa>>
<< Bene, allora buono studio! Io esco a fare un giro con Imma, magari lo incontro per strada>> dissi ridacchiando.
<< Ciao, amica! Ti voglio bene!>>
<< Anch'io!>> e riattaccai.

Nel pomeriggio, io e Imma facemmo una passeggiata e un giro per i negozi, commentando i prezzi dei vari prodotti.
<< Un paio di jeans 75 €? Ma sono forse impazziti?>>
<< Ti ricordo che erano di marca, è normale che abbiano un prezzo alto>> commentammo una volta fuori dal negozio.
<< E' un'ingiustizia, però!>> rispose Imma con la voce di una bambina piccola.
<< Mi sembravi Calimero! Ah ah ah!>> risi e Imma mi seguì a ruota.
Quest'ultima, però, si bloccò all'improvviso.
<< Figo da paura in arrivo>> commentò lei ed io guardai nella sua stessa direzione.
In effetti, si stava avvicinando Andrea e sembrava che andasse molto di fretta.
<< Ciao!>> lo salutai.
<< Ciao, bellissima!>> rispose lui, guardandosi poi indietro.
<< Ehm... come mai ti guardi in giro? Cerchi qualcuno?>> domandai.
<< No, veramente sto scappando>>
<< Ah si? E da cosa?>>
Negli ultimi tempi, io e Andrea avevamo instaurato un ottimo rapporto. Potevamo definirci buoni amici.
<< Da una tizia con gli ormoni in subbuglio>> disse con tono seccato Evidentemente questa ragazza gli correva dietro da molto tempo.
Entrambe ridacchiammo: << E' logico, con un bel ragazzo come te come pretendi che le ragazze non diventino delle pazze con gli ormoni a mille!>> dissi io, ma poi mi fermai e mi resi conto di quello che avevo pronunciato.
<< Vi prego, ditemi che non ho detto davvero quello che ho detto...>>
Il mio viso andò in fiamme e la leggera risata di Andrea peggiorò la situazione.
<< Ascolta Francy, noi siamo amici vero?>>
<< Ma certo! Che domande!>> gli risposi.
<< Quindi, se ne ho bisogno mi aiuteresti?>> continuò.
<< E' ovvio! Se c'è qualcosa che posso fare, lo faccio volentieri!>>
<< Allora, per favore, reggimi il gioco...>>
<< Eh? Reggerti il gioco? In che sen...>>
Non potei terminare la frase perchè le labbra di Andrea si posarono sulle mie.
Non capivo cosa stava succedendo, ma non potei fare a meno di ricambiare il bacio.
Non era un bacio passionale, con lingua e tutto il resto, ma dolce e tenero. Solo uno sfiorarsi di labbra.
E probabilmente, lo potevo considerare il mio primo vero bacio.
Quando poi le nostre labbra si staccarono, lo guardai con un'espressione confusa e piena di domande.
Ma non ero triste per quello che era appena successo, anzi.
Dentro di me ero felice.

 





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