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2. The Others
“Ti senti bene, Shinichi?”.
Chiese Ran preoccupata al suo
amico d’infanzia, quando lo sentì tossire per l’ennesima volta.
Erano a casa di lui a guardare
un film poliziesco, “Losco Intrigo sotto il Sole della California”. Con non poca
sorpresa Ran aveva scoperto poco prima che una delle attrici principali era
proprio la madre di Shinichi. Quando gliel’aveva fatto notare, lui si era
stretto nelle spalle e non aveva commentato.
Ora le sorrise con quell’aria
strafottente made-in-Shinichi-Kudo, quella che assumeva ogni volta che
segnava un gol e che faceva impazzire le ragazzine a bordo campo.
“Sicuro.” Le rispose,
tranquillo, e lei gli avrebbe anche creduto se un attimo dopo un altro colpo di
tosse non fosse arrivato a smentirlo. Ran corrugò la fronte, continuando a
fissarlo anche dopo che lui si era voltato di nuovo verso lo schermo: i suoi
occhi blu erano più lucidi del solito, ed era certa che non fosse solo per il
riflesso della luce policroma del televisore.
Erano tornati da New York da un
paio di giorni; non ricordava esattamente cosa fosse successo, ma sapeva di
essere stata male, ed ora temette di aver attaccato l’influenza a Shinichi.
Quando tossì di nuovo, si decise ad allungare la mano verso la fronte di lui.
Shinichi sussultò al suo tocco e arrossì.
“Ehi!”
“Sei caldo!” Disse lei veemente,
con lo stesso tono con cui un detective accusa un colpevole. Lui sbatté più
volte le palpebre, poi si tastò la fronte a sua volta.
“A me non sembra.”
“Certo che no, scemo!”, lo
rimproverò lei, ma c’era sincera preoccupazione nella sua voce. “Sei caldo
ovunque, perciò anche sulle mani!”.
“Ah, già”. Esclamò lui, con una
faccia da tonto davvero adorabile. Ran arrossì quando si accorse della
considerazione appena fatta -adorabile? Shinichi!? Quello che da piccolo le
tirava i capelli e le alzava la gonna!?- , poi cercò di ricomporsi.
“Dovresti metterti a letto.”
“Sciocchezze! Sto benissimo!”
Ribatté lui, quasi scocciato. Dal televisore, Yukiko Fujimine, che interpretava
l’affascinante poliziotta asiatica Masami Nakamura, urlò al suo collega: “Non
preoccuparti per me, è solo un graffio!”.
Ran sbuffò. Shinichi si sarebbe
fatto lapidare piuttosto che ammettere di essere debole e bisognoso di cure. E
magari fosse stato solo l’effetto temporaneo della pubertà, e del testosterone
che gli aveva dato al cervello. Macché! Era sempre stato così, anche da piccolo.
Come quando, a sei anni, erano ruzzolati entrambi da una collina perché avevano
voluto provare a scivolare sulla neve con degli sci rudimentali, che avevano
costruito da soli con pezzi di compensato trovati nel garage del dottor Agasa:
lei era scoppiata a piangere perché era piena di tagli e graffi e invece lui non
aveva aperto bocca. Si era trattenuto, aveva ricacciato indietro le lacrime e
aveva detto che non era niente e che anche lei doveva piantarla di frignare, e
quando lei aveva continuato si era offerto di portarla sulle spalle fino a casa.
Ran sorrise al ricordo, mentre
le sue guance si coloravano di un rosa più acceso: arrogante o no, si era sempre
preso cura di lei. Era stato davvero molto coraggioso a non versare nemmeno una
lacrima.
La donna che sullo schermo
interpretava l’agente Nakamura avrebbe potuto smentirla: infatti, quando la
madre, vedendo il figlio ritornare a casa tutto ammaccato, gli aveva chiesto
cosa fosse accaduto, il piccolo Shin-chan era scoppiato a piangere. Più tardi,
nel buio della sua stanza, aveva sussurrato alla mamma comprensiva di “non dirlo
a Ran”. Yukiko aveva sorriso e mantenuto la promessa.
“E ora che hai da sorridere?” La
rimbeccò lui, socchiudendo gli occhi. Lei scosse la testa e tornò seria,
gettandosi dietro la spalla i lunghi capelli scuri: “Devi metterti a letto,
Shinichi.”
“Uffa! Quanto sei noiosa!”. Si
lamentò lui, poi tossì ancora. “Ti ho detto che sto bene.”
Ran lo guardò a metà fra il
corrucciato e l’infastidito e sospirò.
*
“Secondo voi che cos’ha
Conan-kun?”
“In effetti sembra di cattivo
umore.”
“Boh, forse ha solo fame.”
“Lui non è come te, Genta!”
“Ma allora cos’ha? La febbre,
forse?”
“Boh”.
Conan udì le voci preoccupate di
Ayumi, Genta e Mitsuhiko e si chiese come cavolo facessero a pensare che non
potesse sentirli parlottare di lui. Erano solo a pochi passi da lui nel cortile,
accidenti!
Sbuffò, per l’ennesima volta
quella mattina, e socchiuse gli occhi. Non era affatto di cattivo umore, come
pensavano i bambini. Era di pessimo umore. Non riusciva a credere che Ran
avesse avuto una storia con un ragazzo…e a sua insaputa, per di più! Ripensò a
tutte le volte che lei aveva sospettato di lui al riguardo, quando per esempio
aveva incontrato con Sonoko un tizio in centro che gli somigliava con una
ragazza e subito era saltata alle conclusioni (*), o di come si era infuriata
quando quella Ryoko-qualcosa aveva finto di essere l’ex ragazza di Shinichi
perché voleva contattarlo (**). Alla luce degli ultimi sviluppi, le sue reazioni
gli sembrarono ora davvero ingiuste e irritanti. Non ricordava di essere mai
stato così risentito nei confronti di Ran Mouri in tutta la sua vita.
Ma, per quanto non volesse
ammetterlo, Shinichi capiva che la rabbia era una protezione che il suo
inconscio aveva messo in atto.
In realtà, ciò che provava
veramente era dolore.
Non poteva sopportare l’idea che
qualcun altro avesse dato un bacio a Ran. La sua mente si rifiutava di farglielo
immaginare, e il suo cuore non voleva crederci; che qualcuno potesse essere
stato speciale per la sua Ran, tanto speciale che lei gli aveva permesso di
stringerla tra le braccia e di baciarla, era qualcosa che non riusciva ad
accettare. E faceva male.
Molto male.
“Non te la prendere, Kudo-kun”.
La voce di Ai Haibara lo fece sussultare, un po’ per la sorpresa, un po’ perché
aveva usato il suo vero nome. Si tranquillizzò dopo essersi accertato che i
bambini non avevano sentito: si erano allontanati perché uno dei loro compagni
di classe aveva tirato fuori dalla cartella la nuova Action Figure di Masked
Yaibar, con le riproduzioni della pistola laser e di tutti gli accessori, e
la stavano guardando, ammirati.
“Per cosa?”, ribatté,
socchiudendo gli occhi. Ai gli sorrise con l’aria di una che la sa lunga,
quell’aria che qualche volta gli faceva venir voglia di strangolarla. Tipo in
quel momento.
“Per la storia di Mouri-kun.”
Disse la Regina del Tatto. Lui s’incupì, restando in silenzio, e questo le diede
modo di infierire. “Devo dire che ha sorpreso anche me. Non l’avrei mai detto,
di lei. Chissà poi quanti ne avrà avuti…”
“Piantala.” Ringhiò Conan, senza
nemmeno voltarsi a guardarla. Ora, capiva che per essere entrata
nell’Organizzazione Ai Haibara doveva per forza possedere una (in)sana vena di
sadismo, ma questo era troppo.
“Però sai, Kudo-Kun…” Continuò
lei, e la prossimità della sua voce lo fece sobbalzare. Si voltò e si ritrovò il
viso di Ai Haibara vicinissimo, tanto vicino che il suo respiro gli accarezzava
la pelle. Arrossì per l’imbarazzo e cercò di scansarsi, ma la sua testa batté
contro il recinto del cortile.
Okay, la giornata andava di male
in peggio.
Via senza uscita + Ai Haibara =
Grossi guai in arrivo.
E lei continuava ad
avvicinarsi.
“Ha-Haibara!?” Balbettò, con
voce acuta, rosso come la luce di un semaforo. Lei gli sorrise, maligna, e
sussurrò:
“…potresti renderle pan per
focaccia, volendo.”
Shinichi Kudo pensò seriamente
che il suo cervello fosse andato in tilt. Probabilmente stava avendo nocive e
bizzarre allucinazioni. Che fosse un effetto collaterale dell’APTX?? Beh, se
così era, sperava con tutto il cuore di non avere un’allucinazione simile con
co-protagonista Heiji Hattori.
Quella sì che era un’esperienza
onirica da non provare.
“I-in che senso?”, pronunciò
confusamente.
Il sorriso di lei si
assottigliò, enigmatico. I suoi occhi celesti erano più imperscrutabili che mai,
e il luccichio che vi scorgeva in fondo era tutt’altro rassicurante.
“Vediamo se riesco a fartelo
capire.” Disse lei, e Shinichi deglutì.
Chiuse gli occhi.
*
“Ran, non indovinerai mai cosa
ho appena scoperto!!!”.
Sonoko si lanciò verso di lei,
durante la ricreazione, con un viso entusiasta e gli occhi che brillavano.
Shinichi era assente. Da
cocciuto quale era, non aveva seguito il suo consiglio, e quella mattina si era
svegliato con la febbre alta. Nonostante se la fosse cercata, Ran programmò di
andare a fargli visita al finire delle lezioni, per vedere se aveva bisogno di
qualcosa. Dopotutto era malato e solo in casa.
“Hai presente Hiroshi Okai,
quello della terza B? Il capitano della squadra di pallacanestro?”. Le chiese
Sonoko, concitatamente.
“Sì. L’ho conosciuto alla
Giornata dello Sport. Lo stand della squadra di basket era vicino a quello del
club di karate, così ci siamo messi a chiacchierare…” Spiegò Ran, con
noncuranza, aprendo il porta-pranzo. Sonoko era così elettrizzata che per un
attimo a lei sembrò di sentir crepitare le scariche fra i suoi capelli castani.
“Beh, non so cosa gli hai detto,
Ran, ma è pazzo di te!”
“COME!?” Esclamò lei,
perdendo la presa sulle bacchette e arrossendo. Sonoko le sorrise a trentadue
denti.
“Sì! Gli piaci!! E lui è così
carino! Che invidia!”.
“C-Chi te l’ha detto?”. Ran era
sconcertata. Sì, avevano parlato parecchio, e lui era stato carino e gentile, si
era offerto perfino di aiutare lei e le sue compagne a smontare lo stand a fine
giornata, ma…Oddio.
“Yumi-chan, che l’ha saputo
dalla migliore amica di Uzumi-kun, che è in squadra con Okai.”
Le solite ‘fonti certe’ di
Sonoko Suzuki. Ran si rilassò, con un sospiro.
“Sarà solo una voce. Ci avranno
visto parlare insieme e hanno inventato il resto.” Stabilì, ed era strano, ma
provava quasi sollievo a quella realizzazione. Chissà perché. In fondo Okai era
davvero un bel ragazzo: aveva grandi occhi scuri, un fisico atletico, ed era
educato, gentile e intelligente. Sarebbe dovuta essere contenta delle notizia…
“Beh, allora perché sta venendo
verso di noi?” Fece Sonoko, con un sorrisetto. Ran sussultò, alzando gli occhi:
Okai-kun si stava davvero avvicinando, con gli occhi bassi e le guance tinte di
rosso.
“Auguri!” Sussurrò Sonoko, prima
di dileguarsi. Ran avrebbe tanto voluto che restasse accanto a lei.
“Ciao.” La salutò lui.
“Ciao.” Rispose, incerta.
Lui la convinse a fare una
passeggiata da soli nel cortile. C’era un bel tepore, lì fuori. Ran osservò due
farfalle dalle ali bianche che volteggiavano nell’aria calda, e i raggi del sole
color oro che filtravano attraverso le foglie degli alberi. Era davvero una
splendida giornata. Le venne da pensare a Shinichi, rinchiuso in casa, ammalato,
solo.
Si fermarono sotto l’ombra di un
grosso abete e lei si appoggiò con la schiena al tronco.
“Mouri-kun…” la voce di Okai era
incerta, balbettante. Lei gli lanciò un’occhiata di sbieco e si accorse che le
sue guance erano rosse, gli occhi bassi.
“Io…” Sospirò, prendendo tempo.
“Mi piacerebbe…sai, conoscerti meglio.”
Per un attimo i suoi occhi scuri
la guardarono e lei arrossì.
“Uh, ecco…”. Rispose
confusamente, mettendosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Tu mi piaci.” Disse lui tutto
d’un fiato, imbarazzato. “Molto.”
E la guardò, stavolta
attentamente, poi chiuse gli occhi e il suo viso cominciò ad avvicinarsi.
Ran sentiva il cuore batterle
forte, le guance piene di calore. Nella sua mente, i pensieri erano mescolati,
ingarbugliati.
Okai era sempre più vicino.
Ed era carino, Sonoko aveva
ragione. Molto carino. E dolce. E perché sembrava così strano, farsi
baciare da lui, un ragazzo popolare, intelligente, bello, un ragazzo che aveva
mostrato interesse per lei, che era stato onesto, rivelandole i suoi sentimenti?
Perché sembrava così
sbagliato?
Ora i loro visi erano davvero
vicini. Ran sentì il profumo di lui, muschio e menta ed era buono, e le sue
labbra sembravano lisce e le ciocche di capelli della frangetta cominciarono a
solleticarle la fronte.
Ran chiuse gli occhi.
To be
continued…
Note dell’Autrice: salve a tutti!
Tanto per cominciare mi dispiace per la GIGANTESCA attesa. Un po’ per colpa mia,
un po’ per colpa di vari impegni, la conclusione di questo capitolo (che avrebbe
dovuto essere anche la fine della fanfic, ma, come credo avrete sperimentato
anche voi, le cose non vanno mai come uno se le programma -___-“) è
continuamente slittata a un domani che non arrivava mai. Comunque, eccoci qui.
Spero almeno che sia valsa la pena di aspettare.
Ringrazio calorosamente tutti
coloro che hanno avuto il buon cuore di recensire lo scorso capitolo. Siete
davvero stupendi, e avervi fatto aspettare tanto è stata davvero una carognata.
Perciò vi prometto che cercherò di aggiornare quanto prima il prossimo capitolo
(l’ultimo, e stavolta ne sono sicura. Ehmm, okay, quasi sicura^^”).
Hatori: ciao! Grazie mille della recensione. Mi auguro che anche
questo capitolo ti sia piaciuto. Fammi sapere! Un abbraccio.
Akane_val: ciao! Mi fa piacere che tu abbia letto la Promessa di
Shinichi e che l’abbia apprezzata. Sono molto affezionata a quella
fanfic, in quanto è la prima che ho scritto in assoluto. Spero che questa qui ti
piaccia altrettanto.^^ Grazie per tutti i complimenti, sei adorabile! #^^# Baci!
Pera 11: ciao! Ti ringrazio per aver commentato, e delle lodi sulla
storia e sullo stile. Felicissima di essere riuscita a farti divertire con i
drammi psicologici di Conan e le prese in giro del suo migliore amico! Trovo
Heiji davvero spassoso e, anche se non è direttamente implicato nel plot, ho
voluto fargli fare una comparsata.^__^ Dovevo! Le tue farneticazioni (che
farneticazioni non sono affatto) non mi annoiano, te l’assicuro. Anzi. Un bacio,
spero di risentirti.
Ginny85: ciao carissima!^^ “Fantastica”…ehm, *coff coff*, suppongo
che dopo l’estremo ritardo nell’aggiornamento di questo capitolo tu ti sia
ricreduta su quell’aggettivo. Ehm… comunque…
Grazie di essere passata da
queste parti e di aver lasciato le tue impressioni: sono contenta che la storia
ti abbia interessato (e divertito. He he, far ingelosire Kudo-kun è altrettanto
divertente che leggere di lui geloso, credimi). Spero di non deluderti
con questo chap!
Approfitto per ringraziarti
anche della recensione a Our Song. CERTO che sono stata contenta di
trovarti da quelle parti, e ancora di più di essere riuscita a farti ridere! Eh
sì, Heiji e Conan insieme sono fantastici! Se mi viene in mente qualche altro
siparietto lo butto giù di sicuro! Baci!
Wilwarind: ciao! Commossa!? Al settimo cielo!? Tu sei davvero troppo
buona, Wil, dico sul serio! Anche se le lodi di una scrittrice che ammiro e
stimo tanto mi fanno davvero piacere, devo ammetterlo.^^ Allora, ecco qui il
secondo capitolo, spero di ricevere la tua opinione anche su questo. Oh, e
grazie per il commento a Our Song. Sono felice di essere riuscita a
divertirti con quel piccolo “scherzo”. Ciao tesora, a risentirci!
Sailormeila: ciao! Grazie di cuore della recensione e dei
complimenti, sei carinissima.#^^# Anche a me ha fatto piacere rivederti a
commentare una mia storia su DC dopo tutto questo tempo. Spero che continuerai a
seguire le vicende del “Segreto di Ran”, e che non ti deluda mai. Sospettucci?
Ma fai bene ad averli, dopotutto, è pur sempre un manga poliziesco…
Ersilia: ciao! Sono felice di risentire anche te. Il tuo commento mi
ha fatto davvero piacere, grazie mille!^^ Ti dirò, ogni tanto è divertente far
abbassare un po’ la cresta a Mr. So Tutto Io (aka Shinichi Kudo) e prenderlo in
giro. Mi auguro che anche questo capitolo ti piaccia. Baci!
Dany92: ciao! Beh, sì, è una Shinichi/Ran, ma credo che dopo aver
letto questo capitolo anche una fan della coppia Ai/Conan abbia di che
rallegrarsi. ^__- Grazie dei complimenti, sono lusingata che tu legga la mia ff
nonostante non sia interamente dedicata alla tua coppia preferita. Baci!
Anele87: ciao! Grazie! Beh, il segreto è quasi svelato… il prossimo
capitolo sarà decisivo, te lo prometto! Baci!
Umi rebel 90: ciao! Grazie dei complimenti. Eh sì, Shinichi geloso è
davvero divertente…per questo ho deciso di lasciarlo così ancora un po’!^^ Spero
di risentirti! Un abbraccio.
Mikayla: ciao! Ti ringrazio di cuore per la lunga e dettagliata
recensione, sei stata adorabile!#^^# Felicissima di averti fatto ridere con la
scenetta nella biblioteca, il mio intento era proprio di creare un siparietto
comico e di prendere un po’ in giro Conan, cosa che sto continuando a fare per
tutta la ff (*Bwha ha ha!* ßrisata
diabolica). Da qui l’equivoco con i bambini e tutto il ragionamento di lui. Ai è
un personaggio che mi piace molto, quindi colgo ogni occasione per parlare di
lei.
Grazie dei complimenti, mi hanno
fatto davvero piacere.^^ Sia quelli sullo stile che quelli sulla storia. Un
bacio grande, spero di ricevere ancora una tua recensione.
Dbfan93: ciao! Grazie mille del commento e delle lodi e SCUSA se ci
ho messo tanto ad aggiornare nonostante le tue sollecitazioni. Mi auguro che il
capitolo valga l’attesa. Un bacio e grazie ancora per tutto quello che hai
detto.
Feferica: ciao! Devo ringraziarti tre volte: per i complimenti alla
Promessa di Shinichi (la più bella fanfic che tu abbia mai letto!?
^/////^ Oddio!! Sei carinissima a dirmelo!), per quelli a questa storia, e per
le lodi a Our Song. Sono felice di essere riuscita ad appassionarti con
ciò che scrivo! Dunque: grazie, grazie, grazie. Baci!
_Diane_: ciao! Ecco, continua qui. ^__^ Scherzi a parte, grazie di
cuore della recensione e dei commenti positivi sulle scene (anche a me quella
con Heiji piaceva molto). Mi fa piacere che tu abbia apprezzato il primo
capitolo, e spero che questo sia all’altezza delle tue aspettative. Addirittura
tra i preferiti!? Grazie, troppo buona!! Un bacio.
Approfitto dello spazio per
ringraziare anche chi ha commentato la fanfic Our Song:
Tigre: ciao! Ti ringrazio del commento. Beh, questa cosa del “Gotta
catch ‘em all”, “Li catturerò tutti”, mi è sempre sembrata molto azzeccata anche
per la volontà dei due detective sboroni di arrestare tutti i criminali che
incontrano. Da qui, la ff. Un bacio!
Lore: ciao! Grazie! Sono contenta che ti sia piaciuta e ti
abbia fatto ridere.^^ Baci!
The_Pianist: ciao! Wow, il tuo commento mi ha fatto davvero piacere.
Una mia fan!? Sei carinissima, sul serio! ^////^ Grazie mille dei complimenti.
Se me ne viene in mente qualcun’altra, la posto, okay? Un bacione.
Talpina Pensierosa: ciao! Felicissima di essere riuscita a farti
ridere così! Grazie della recensione, baci!
Eliot: ho una parola: grazie!:P Davvero, mi hanno fatto piacere le
tue lodi sulla storia e sull’originalità. Sei davvero gentile, spero di riuscire
ad appassionarti con le mie prossime storie. Un bacio.
Ecco fatto. Concludo con le
note dei riferimenti trovati nel capitolo:
(*) Volume 16. Per chi
non lo sapesse o ricordasse, è quando Ran e Sonoko, sotto la pioggia, incrociano
Kaito Kuroba (alias Kid) e Aoko Nakamori. Mi ha sempre lasciato perplessa il
fatto che Ran si sia accorta così tanto della somiglianza tra Shinichi e Kaito
da scambiare quest’ultimo per il suo amico d’infanzia, ma che NON ha fatto
ASSOLUTAMENTE caso alla somiglianza tra se stessa e la figlia dell’ispettore
Nakamori. Mah.
(**) Volume 7.
A presto!
Melany
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