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Autore: Melanyholland    28/02/2008    10 recensioni
Ran ha qualcosa da nascondere, e Conan è intenzionato a sapere cos’è; ma questa indagine sarà la più difficoltosa della sua carriera. Almeno sul piano emotivo.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. The Others

“Ti senti bene, Shinichi?”.

Chiese Ran preoccupata al suo amico d’infanzia, quando lo sentì tossire per l’ennesima volta.

Erano a casa di lui a guardare un film poliziesco, “Losco Intrigo sotto il Sole della California”. Con non poca sorpresa Ran aveva scoperto poco prima che una delle attrici principali era proprio la madre di Shinichi. Quando gliel’aveva fatto notare, lui si era stretto nelle spalle e non aveva commentato.

Ora le sorrise con quell’aria strafottente made-in-Shinichi-Kudo, quella che assumeva ogni volta che segnava un gol e che faceva impazzire le ragazzine a bordo campo.

“Sicuro.” Le rispose, tranquillo, e lei gli avrebbe anche creduto se un attimo dopo un altro colpo di tosse non fosse arrivato a smentirlo. Ran corrugò la fronte, continuando a fissarlo anche dopo che lui si era voltato di nuovo verso lo schermo: i suoi occhi blu erano più lucidi del solito, ed era certa che non fosse solo per il riflesso della luce policroma del televisore.

Erano tornati da New York da un paio di giorni; non ricordava esattamente cosa fosse successo, ma sapeva di essere stata male, ed ora temette di aver attaccato l’influenza a Shinichi. Quando tossì di nuovo, si decise ad allungare la mano verso la fronte di lui. Shinichi sussultò al suo tocco e arrossì.

“Ehi!”

“Sei caldo!” Disse lei veemente, con lo stesso tono con cui un detective accusa un colpevole. Lui sbatté più volte le palpebre, poi si tastò la fronte a sua volta.

“A me non sembra.”

“Certo che no, scemo!”, lo rimproverò lei, ma c’era sincera preoccupazione nella sua voce. “Sei caldo ovunque, perciò anche sulle mani!”.

“Ah, già”. Esclamò lui, con una faccia da tonto davvero adorabile. Ran arrossì quando si accorse della considerazione appena fatta -adorabile? Shinichi!? Quello che da piccolo le tirava i capelli e le alzava la gonna!?- , poi cercò di ricomporsi.

“Dovresti metterti a letto.”

“Sciocchezze! Sto benissimo!” Ribatté lui, quasi scocciato. Dal televisore, Yukiko Fujimine, che interpretava l’affascinante poliziotta asiatica Masami Nakamura, urlò al suo collega: “Non preoccuparti per me, è solo un graffio!”.

Ran sbuffò. Shinichi si sarebbe fatto lapidare piuttosto che ammettere di essere debole e bisognoso di cure. E magari fosse stato solo l’effetto temporaneo della pubertà, e del testosterone che gli aveva dato al cervello. Macché! Era sempre stato così, anche da piccolo. Come quando, a sei anni, erano ruzzolati entrambi da una collina perché avevano voluto provare a scivolare sulla neve con degli sci rudimentali, che avevano costruito da soli con pezzi di compensato trovati nel garage del dottor Agasa: lei era scoppiata a piangere perché era piena di tagli e graffi e invece lui non aveva aperto bocca. Si era trattenuto, aveva ricacciato indietro le lacrime e aveva detto che non era niente e che anche lei doveva piantarla di frignare, e quando lei aveva continuato si era offerto di portarla sulle spalle fino a casa.

Ran sorrise al ricordo, mentre le sue guance si coloravano di un rosa più acceso: arrogante o no, si era sempre preso cura di lei. Era stato davvero molto coraggioso a non versare nemmeno una lacrima.

La donna che sullo schermo interpretava l’agente Nakamura avrebbe potuto smentirla: infatti, quando la madre, vedendo il figlio ritornare a casa tutto ammaccato, gli aveva chiesto cosa fosse accaduto, il piccolo Shin-chan era scoppiato a piangere. Più tardi, nel buio della sua stanza, aveva sussurrato alla mamma comprensiva di “non dirlo a Ran”. Yukiko aveva sorriso e mantenuto la promessa.

“E ora che hai da sorridere?” La rimbeccò lui, socchiudendo gli occhi. Lei scosse la testa e tornò seria, gettandosi dietro la spalla i lunghi capelli scuri: “Devi metterti a letto, Shinichi.”

“Uffa! Quanto sei noiosa!”. Si lamentò lui, poi tossì ancora. “Ti ho detto che sto bene.”

Ran lo guardò a metà fra il corrucciato e l’infastidito e sospirò.

*

“Secondo voi che cos’ha Conan-kun?”

“In effetti sembra di cattivo umore.”

“Boh, forse ha solo fame.”

“Lui non è come te, Genta!”

“Ma allora cos’ha? La febbre, forse?”

“Boh”.

Conan udì le voci preoccupate di Ayumi, Genta e Mitsuhiko e si chiese come cavolo facessero a pensare che non potesse sentirli parlottare di lui. Erano solo a pochi passi da lui nel cortile, accidenti!

Sbuffò, per l’ennesima volta quella mattina, e socchiuse gli occhi. Non era affatto di cattivo umore, come pensavano i bambini. Era di pessimo umore. Non riusciva a credere che Ran avesse avuto una storia con un ragazzo…e a sua insaputa, per di più! Ripensò a tutte le volte che lei aveva sospettato di lui al riguardo, quando per esempio aveva incontrato con Sonoko un tizio in centro che gli somigliava con una ragazza e subito era saltata alle conclusioni (*), o di come si era infuriata quando quella Ryoko-qualcosa aveva finto di essere l’ex ragazza di Shinichi perché voleva contattarlo (**). Alla luce degli ultimi sviluppi, le sue reazioni gli sembrarono ora davvero ingiuste e irritanti. Non ricordava di essere mai stato così risentito nei confronti di Ran Mouri in tutta la sua vita.

Ma, per quanto non volesse ammetterlo, Shinichi capiva che la rabbia era una protezione che il suo inconscio aveva messo in atto.

In realtà, ciò che provava veramente era dolore.

Non poteva sopportare l’idea che qualcun altro avesse dato un bacio a Ran. La sua mente si rifiutava di farglielo immaginare, e il suo cuore non voleva crederci; che qualcuno potesse essere stato speciale per la sua Ran, tanto speciale che lei gli aveva permesso di stringerla tra le braccia e di baciarla, era qualcosa che non riusciva ad accettare. E faceva male.

Molto male.

“Non te la prendere, Kudo-kun”. La voce di Ai Haibara lo fece sussultare, un po’ per la sorpresa, un po’ perché aveva usato il suo vero nome. Si tranquillizzò dopo essersi accertato che i bambini non avevano sentito: si erano allontanati perché uno dei loro compagni di classe aveva tirato fuori dalla cartella la nuova Action Figure di Masked Yaibar, con le riproduzioni della pistola laser e di tutti gli accessori, e la stavano guardando, ammirati.

“Per cosa?”, ribatté, socchiudendo gli occhi. Ai gli sorrise con l’aria di una che la sa lunga, quell’aria che qualche volta gli faceva venir voglia di strangolarla. Tipo in quel momento.

“Per la storia di Mouri-kun.” Disse la Regina del Tatto. Lui s’incupì, restando in silenzio, e questo le diede modo di infierire. “Devo dire che ha sorpreso anche me. Non l’avrei mai detto, di lei. Chissà poi quanti ne avrà avuti…”

“Piantala.” Ringhiò Conan, senza nemmeno voltarsi a guardarla. Ora, capiva che per essere entrata nell’Organizzazione Ai Haibara doveva per forza possedere una (in)sana vena di sadismo, ma questo era troppo.

“Però sai, Kudo-Kun…” Continuò lei, e la prossimità della sua voce lo fece sobbalzare. Si voltò e si ritrovò il viso di Ai Haibara vicinissimo, tanto vicino che il suo respiro gli accarezzava la pelle. Arrossì per l’imbarazzo e cercò di scansarsi, ma la sua testa batté contro il recinto del cortile.

Okay, la giornata andava di male in peggio.

Via senza uscita + Ai Haibara = Grossi guai in arrivo.

E lei continuava ad avvicinarsi.

“Ha-Haibara!?” Balbettò, con voce acuta, rosso come la luce di un semaforo. Lei gli sorrise, maligna, e sussurrò:

“…potresti renderle pan per focaccia, volendo.”

Shinichi Kudo pensò seriamente che il suo cervello fosse andato in tilt. Probabilmente stava avendo nocive e bizzarre allucinazioni. Che fosse un effetto collaterale dell’APTX?? Beh, se così era, sperava con tutto il cuore di non avere un’allucinazione simile con co-protagonista Heiji Hattori.

Quella sì che era un’esperienza onirica da non provare.

“I-in che senso?”, pronunciò confusamente.

Il sorriso di lei si assottigliò, enigmatico. I suoi occhi celesti erano più imperscrutabili che mai, e il luccichio che vi scorgeva in fondo era tutt’altro rassicurante.

“Vediamo se riesco a fartelo capire.” Disse lei, e Shinichi deglutì.

Chiuse gli occhi.

*

“Ran, non indovinerai mai cosa ho appena scoperto!!!”.

Sonoko si lanciò verso di lei, durante la ricreazione, con un viso entusiasta e gli occhi che brillavano.

Shinichi era assente. Da cocciuto quale era, non aveva seguito il suo consiglio, e quella mattina si era svegliato con la febbre alta. Nonostante se la fosse cercata, Ran programmò di andare a fargli visita al finire delle lezioni, per vedere se aveva bisogno di qualcosa. Dopotutto era malato e solo in casa.

“Hai presente Hiroshi Okai, quello della terza B? Il capitano della squadra di pallacanestro?”. Le chiese Sonoko, concitatamente.

“Sì. L’ho conosciuto alla Giornata dello Sport. Lo stand della squadra di basket era vicino a quello del club di karate, così ci siamo messi a chiacchierare…” Spiegò Ran, con noncuranza, aprendo il porta-pranzo. Sonoko era così elettrizzata che per un attimo a lei sembrò di sentir crepitare le scariche fra i suoi capelli castani.

“Beh, non so cosa gli hai detto, Ran, ma è pazzo di te!”

COME!?” Esclamò lei, perdendo la presa sulle bacchette e arrossendo. Sonoko le sorrise a trentadue denti.

“Sì! Gli piaci!! E lui è così carino! Che invidia!”.

“C-Chi te l’ha detto?”. Ran era sconcertata. Sì, avevano parlato parecchio, e lui era stato carino e gentile, si era offerto perfino di aiutare lei e le sue compagne a smontare lo stand a fine giornata, ma…Oddio.

“Yumi-chan, che l’ha saputo dalla migliore amica di Uzumi-kun, che è in squadra con Okai.”

Le solite ‘fonti certe’ di Sonoko Suzuki. Ran si rilassò, con un sospiro.

“Sarà solo una voce. Ci avranno visto parlare insieme e hanno inventato il resto.” Stabilì, ed era strano, ma provava quasi sollievo a quella realizzazione. Chissà perché. In fondo Okai era davvero un bel ragazzo: aveva grandi occhi scuri, un fisico atletico, ed era educato, gentile e intelligente. Sarebbe dovuta essere contenta delle notizia…

“Beh, allora perché sta venendo verso di noi?” Fece Sonoko, con un sorrisetto. Ran sussultò, alzando gli occhi: Okai-kun si stava davvero avvicinando, con gli occhi bassi e le guance tinte di rosso.

“Auguri!” Sussurrò Sonoko, prima di dileguarsi. Ran avrebbe tanto voluto che restasse accanto a lei.

“Ciao.” La salutò lui.

“Ciao.” Rispose, incerta.

Lui la convinse a fare una passeggiata da soli nel cortile. C’era un bel tepore, lì fuori. Ran osservò due farfalle dalle ali bianche che volteggiavano nell’aria calda, e i raggi del sole color oro che filtravano attraverso le foglie degli alberi. Era davvero una splendida giornata. Le venne da pensare a Shinichi, rinchiuso in casa, ammalato, solo.

Si fermarono sotto l’ombra di un grosso abete e lei si appoggiò con la schiena al tronco.

“Mouri-kun…” la voce di Okai era incerta, balbettante. Lei gli lanciò un’occhiata di sbieco e si accorse che le sue guance erano rosse, gli occhi bassi.

“Io…” Sospirò, prendendo tempo. “Mi piacerebbe…sai, conoscerti meglio.”

Per un attimo i suoi occhi scuri la guardarono e lei arrossì.

“Uh, ecco…”. Rispose confusamente, mettendosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

“Tu mi piaci.” Disse lui tutto d’un fiato, imbarazzato. “Molto.”

E la guardò, stavolta attentamente, poi chiuse gli occhi e il suo viso cominciò ad avvicinarsi.

Ran sentiva il cuore batterle forte, le guance piene di calore. Nella sua mente, i pensieri erano mescolati, ingarbugliati.

Okai era sempre più vicino.

Ed era carino, Sonoko aveva ragione. Molto carino. E dolce. E perché sembrava così strano, farsi baciare da lui, un ragazzo popolare, intelligente, bello, un ragazzo che aveva mostrato interesse per lei, che era stato onesto, rivelandole i suoi sentimenti?

Perché sembrava così sbagliato?

Ora i loro visi erano davvero vicini. Ran sentì il profumo di lui, muschio e menta ed era buono, e le sue labbra sembravano lisce e le ciocche di capelli della frangetta cominciarono a solleticarle la fronte.

Ran chiuse gli occhi.


To be continued…



Note dell’Autrice: salve a tutti! Tanto per cominciare mi dispiace per la GIGANTESCA attesa. Un po’ per colpa mia, un po’ per colpa di vari impegni, la conclusione di questo capitolo (che avrebbe dovuto essere anche la fine della fanfic, ma, come credo avrete sperimentato anche voi, le cose non vanno mai come uno se le programma -___-“) è continuamente slittata a un domani che non arrivava mai. Comunque, eccoci qui. Spero almeno che sia valsa la pena di aspettare.

Ringrazio calorosamente tutti coloro che hanno avuto il buon cuore di recensire lo scorso capitolo. Siete davvero stupendi, e avervi fatto aspettare tanto è stata davvero una carognata. Perciò vi prometto che cercherò di aggiornare quanto prima il prossimo capitolo (l’ultimo, e stavolta ne sono sicura. Ehmm, okay, quasi sicura^^”).

Hatori: ciao! Grazie mille della recensione. Mi auguro che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Fammi sapere! Un abbraccio.

Akane_val: ciao! Mi fa piacere che tu abbia letto la Promessa di Shinichi e che l’abbia apprezzata. Sono molto affezionata a quella fanfic, in quanto è la prima che ho scritto in assoluto. Spero che questa qui ti piaccia altrettanto.^^ Grazie per tutti i complimenti, sei adorabile! #^^# Baci!

Pera 11: ciao! Ti ringrazio per aver commentato, e delle lodi sulla storia e sullo stile. Felicissima di essere riuscita a farti divertire con i drammi psicologici di Conan e le prese in giro del suo migliore amico! Trovo Heiji davvero spassoso e, anche se non è direttamente implicato nel plot, ho voluto fargli fare una comparsata.^__^ Dovevo! Le tue farneticazioni (che farneticazioni non sono affatto) non mi annoiano, te l’assicuro. Anzi. Un bacio, spero di risentirti.

Ginny85: ciao carissima!^^ “Fantastica”…ehm, *coff coff*, suppongo che dopo l’estremo ritardo nell’aggiornamento di questo capitolo tu ti sia ricreduta su quell’aggettivo. Ehm… comunque…

Grazie di essere passata da queste parti e di aver lasciato le tue impressioni: sono contenta che la storia ti abbia interessato (e divertito. He he, far ingelosire Kudo-kun è altrettanto divertente che leggere di lui geloso, credimi). Spero di non deluderti con questo chap!

Approfitto per ringraziarti anche della recensione a Our Song. CERTO che sono stata contenta di trovarti da quelle parti, e ancora di più di essere riuscita a farti ridere! Eh sì, Heiji e Conan insieme sono fantastici! Se mi viene in mente qualche altro siparietto lo butto giù di sicuro! Baci!

Wilwarind: ciao! Commossa!? Al settimo cielo!? Tu sei davvero troppo buona, Wil, dico sul serio! Anche se le lodi di una scrittrice che ammiro e stimo tanto mi fanno davvero piacere, devo ammetterlo.^^ Allora, ecco qui il secondo capitolo, spero di ricevere la tua opinione anche su questo. Oh, e grazie per il commento a Our Song. Sono felice di essere riuscita a divertirti con quel piccolo “scherzo”. Ciao tesora, a risentirci!

Sailormeila: ciao! Grazie di cuore della recensione e dei complimenti, sei carinissima.#^^# Anche a me ha fatto piacere rivederti a commentare una mia storia su DC dopo tutto questo tempo. Spero che continuerai a seguire le vicende del “Segreto di Ran”, e che non ti deluda mai. Sospettucci? Ma fai bene ad averli, dopotutto, è pur sempre un manga poliziesco…

Ersilia: ciao! Sono felice di risentire anche te. Il tuo commento mi ha fatto davvero piacere, grazie mille!^^ Ti dirò, ogni tanto è divertente far abbassare un po’ la cresta a Mr. So Tutto Io (aka Shinichi Kudo) e prenderlo in giro. Mi auguro che anche questo capitolo ti piaccia. Baci!

Dany92: ciao! Beh, sì, è una Shinichi/Ran, ma credo che dopo aver letto questo capitolo anche una fan della coppia Ai/Conan abbia di che rallegrarsi. ^__- Grazie dei complimenti, sono lusingata che tu legga la mia ff nonostante non sia interamente dedicata alla tua coppia preferita. Baci!

Anele87: ciao! Grazie! Beh, il segreto è quasi svelato… il prossimo capitolo sarà decisivo, te lo prometto! Baci!

Umi rebel 90: ciao! Grazie dei complimenti. Eh sì, Shinichi geloso è davvero divertente…per questo ho deciso di lasciarlo così ancora un po’!^^ Spero di risentirti! Un abbraccio.

Mikayla: ciao! Ti ringrazio di cuore per la lunga e dettagliata recensione, sei stata adorabile!#^^# Felicissima di averti fatto ridere con la scenetta nella biblioteca, il mio intento era proprio di creare un siparietto comico e di prendere un po’ in giro Conan, cosa che sto continuando a fare per tutta la ff (*Bwha ha ha!* ßrisata diabolica). Da qui l’equivoco con i bambini e tutto il ragionamento di lui. Ai è un personaggio che mi piace molto, quindi colgo ogni occasione per parlare di lei.

Grazie dei complimenti, mi hanno fatto davvero piacere.^^ Sia quelli sullo stile che quelli sulla storia. Un bacio grande, spero di ricevere ancora una tua recensione.

Dbfan93: ciao! Grazie mille del commento e delle lodi e SCUSA se ci ho messo tanto ad aggiornare nonostante le tue sollecitazioni. Mi auguro che il capitolo valga l’attesa. Un bacio e grazie ancora per tutto quello che hai detto.

Feferica: ciao! Devo ringraziarti tre volte: per i complimenti alla Promessa di Shinichi (la più bella fanfic che tu abbia mai letto!? ^/////^ Oddio!! Sei carinissima a dirmelo!), per quelli a questa storia, e per le lodi a Our Song. Sono felice di essere riuscita ad appassionarti con ciò che scrivo! Dunque: grazie, grazie, grazie. Baci!

_Diane_: ciao! Ecco, continua qui. ^__^ Scherzi a parte, grazie di cuore della recensione e dei commenti positivi sulle scene (anche a me quella con Heiji piaceva molto). Mi fa piacere che tu abbia apprezzato il primo capitolo, e spero che questo sia all’altezza delle tue aspettative. Addirittura tra i preferiti!? Grazie, troppo buona!! Un bacio.

Approfitto dello spazio per ringraziare anche chi ha commentato la fanfic Our Song:

Tigre: ciao! Ti ringrazio del commento. Beh, questa cosa del “Gotta catch ‘em all”, “Li catturerò tutti”, mi è sempre sembrata molto azzeccata anche per la volontà dei due detective sboroni di arrestare tutti i criminali che incontrano. Da qui, la ff. Un bacio!

Lore: ciao! Grazie! Sono contenta che ti sia piaciuta e ti abbia fatto ridere.^^ Baci!

The_Pianist: ciao! Wow, il tuo commento mi ha fatto davvero piacere. Una mia fan!? Sei carinissima, sul serio! ^////^ Grazie mille dei complimenti. Se me ne viene in mente qualcun’altra, la posto, okay? Un bacione.

Talpina Pensierosa: ciao! Felicissima di essere riuscita a farti ridere così! Grazie della recensione, baci!

Eliot: ho una parola: grazie!:P Davvero, mi hanno fatto piacere le tue lodi sulla storia e sull’originalità. Sei davvero gentile, spero di riuscire ad appassionarti con le mie prossime storie. Un bacio.

Ecco fatto. Concludo con le note dei riferimenti trovati nel capitolo:

(*) Volume 16. Per chi non lo sapesse o ricordasse, è quando Ran e Sonoko, sotto la pioggia, incrociano Kaito Kuroba (alias Kid) e Aoko Nakamori. Mi ha sempre lasciato perplessa il fatto che Ran si sia accorta così tanto della somiglianza tra Shinichi e Kaito da scambiare quest’ultimo per il suo amico d’infanzia, ma che NON ha fatto ASSOLUTAMENTE caso alla somiglianza tra se stessa e la figlia dell’ispettore Nakamori. Mah.

(**) Volume 7.

A presto!

Melany

  
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