Un'amicizia che profuma d'amore

di _Francy93_
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Buon pomeriggio a tutti!
Chiedo scusa a tutti per l'enorme ritardo, ma sinceramente questo capitolo è stato un vero parto. Si, avevo le idee chiare in testa ma all'improvviso l'ispirazione andava e veniva, credo che volesse anche lei un pò di ferie XD
Comunque, ecco a voi il nuovo capitolo e spero che sia di vostro gradimento!
Buona lettura!

 


Capitolo 9

 
<< E' colui che ha voluto il mio numero>>
Proprio così: Andrea era venuto fino a casa mia per parlarmi. E invece di bussare, si mise ad urlare:
<< Forse ho capito perchè sei così arrabbiata con me. E' per il bacio, vero?>>
"Allora il cervello gli funziona!" pensai.
Ma io non ero arrabbiata per il bacio in sè per sè, più che altro lo ero per il motivo che l'aveva spinto a farlo.
<< Non è proprio per quello!>> gli risposi.
<< E allora cosa c'è?>>
"Ma allora è ottuso?! Il suo cervello è andato proprio in standby!"
<< Mi fa stare male il motivo che ti ha spinto a baciarmi! E in più...>>
<< In più?>> domandò.
<< Quello era il mio primo vero bacio, cretino!>> sbottai e tornai di corsa in camera mia.
<< Stavolta credo che il messaggio l'abbia ricevuto>> disse Imma, la quale mi aveva seguita.
<< Speriamo. Anche perchè non ho intenzione di ripeterlo>> le risposi io.

La giornata passava, Imma rimase a pranzo da me e mi fece compagnia fino a pomeriggio inoltrato. Andrea, invece, non si era mosso di un millimetro ed era ancora fuori davanti casa mia.
<< Se ne è andato?>> domandò mia madre.
<< No>>
<< E' proprio testardo>> continuò lei.
<< Ecco un'altra cosa che avete in comune>> affermò Imma.
Era vero. Nella vita sono sempre stata testarda in ogni cosa, in ogni circostanza che mi si presentava davanti e lui non era certo da meno.
Forse è anche per questa caratteristica che ci accomunava che ci siamo sempre capiti. Fino ad ora.

Dopo un pò, Imma andò via e l'accompagnai alla porta.
<< Allora ci sentiamo in questi giorni, ok?>>
<< Ok, ciao Imma>> risposi salutandola.
Prima di chiudere la porta, però, diedi un'ultima occhiata oltre il marciapiede e Andrea era ancora lì ad aspettare.
<< Non avrà mica intenzione di rimanere lì impalato per tutta la notte?>> mi domandai ad alta voce.
Chiusi la porta, poi presi tutto ciò che mi serviva per fare un bagno e mi avviai alla toilette.
Mentre ero immersa nella vasca piena di schiuma, la mia mente cominciò a viaggiare a briglia sciolta, senza freni.
La prima volta che lo incontrai in discoteca quel sabato sera, nel quale senza le insistenze di Imma non sarei uscita; al centro commerciale, al bar... fino al momento in cui mi baciò.
Quello fu il momento in cui litigammo per la prima volta e mi dispiaceva da morire.
Ad un tratto sentii un tuono, seguito poi dalla pioggia e il mio pensiero andò subito a lui, che se ne stava lì fuori.
Mi asciugai per bene, indossai il pigiama e prima di cenare andai ancora una volta alla porta.
Presi l'ombrello, uscii fuori e mi avvicinai a lui riparandolo dalla pioggia.
<< Ti prenderai un malanno>> dissi e nel sentire la mia voce, alzò il volto verso di me.
<< Vieni, entriamo in casa>> continuai e lo presi per mano conducendolo all'interno di casa mia.

 




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