Dopo aver cenato,
ognuno andò a dormire nella propria stanza. Io continuavo a
girarmi nel letto, senza riuscire a prendere sonno. Continuavo a
pensare a Milla, e non capivo perchè fosse così
fredda
con me. Certo, non eravamo mai andati troppo d'accordo, anzi, ogni
occasione era buona per discutere, ma almeno mi guardava.
Perchè
adesso mi evitava? Rimasi in questo stato per quelle che mi sembrarono
ore, finchè decisi di alzarmi e andare a prendere un po' di
aria
fresca. Uscii dalla capanna e mi sedetti su una roccia umida e poco
confortevole. La luce fioca di una candela tremolava debolmente nella
capanna dove Milla stava passando la notte. Il mio corpo si mosse, e
prima che il mio cervello capisse cosa stava facendo ero già
dentro la capanna di Milla. Lei era distesa sul suo giaciglio, e mi
dava la schiena.
"Che cosa vuoi?" mi disse, non proprio
amichevolmente.
"Voglio sapere cosa ti ho fatto di male
questa
volta, e perchè ce l'hai continuamente con me. Mi sono
scervellato ma davero non riesco a capire." Ero stanco e rassegnato,
quell'impossibile ragazza era davvero un mistero per me.
"Tu non c'entri". Io non c'entravo?
"E allora quale diavolo è il
problema?"
"Non capisci..? Non sono più
il Ladro Nero,
lo Spirito dell'Ombra non mi appartiene più. Allo stesso
modo,
Morten non ha più alcun legame con lo Spirito dell'Acqua.
Questo
significa che tu e Morten, il tuo migliore amico, non avrete mai
più lo stesso rapporto di prima sulla Scacchiera, non
sarà possibile. Quel rapporto secolare tra Guerriero e
Arciere,
ora, lega te e me, e allo stesso tempo Morten è respinto
dallo
Spirito del Fuoco". Rimasi di stucco: aveva ragione. Per quanto mi
dispiacesse il fatto che probabilmente il mio Spirito non sarebbe
più riuscito ad avere con Morten la complicità di
prima,
non era questo il punto che mi sconvolse di più. Se Milla
non
era più legata allo Spirito dell'Ombra, questo voleva dire
che...
"Milla..." sussurrai. Lei non si
girò, anzi, si strinse ancora di più in se
stessa.
"Milla, non mi interessa se io e Morten
non potremo
più tirarci pacche amichevoli sulla spalla. Non
sarà
certo un problema, ti pare? Credo che Morten sopravviverà lo
stesso..." dissi ironicamente, mentre mi avvicinavo lentamente al letto
di Milla. Tutto il mio corpo fremeva, e per fortuna ero talmente stanco
da non essere pienamente consapevole di ciò che stavo
facendo.
Lentamente, allungai una mano verso Milla, e le sfiorai delicatamente
il fianco. Ero pronto a sentire il solito freddo glaciale penetrarmi
fino alle ossa, ma non accadde. La candelà tremò
Stentavo
a credere che tutto questo stesse accadendo sul serio. Lei si
irrigidì ancora un momento, poi sentii i suoi muscoli
rilassarsi
sotto la mia mano. Presi il coraggio e mi distesi sul letto vicino a
lei, avvolgendola con le mie braccia. Lei si voltò,
e i
suoi occhi di smeraldo mi fissarono per qualche istante. Non avevo mai
avuto occasione di guardarli così da vicino. Senza pensare
ad
altro, chiusi gli occhi e la baciai.
|