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Non appena mise piede nella
nebbia un freddo pungente lo fece rabbrividire.
Era come trovarsi
improvvisamente dentro ad un freezer e la sensazione non era per
nulla piacevole.
Non vedeva nulla se non quel
candore bagnato che avvolgeva tutto quanto.
Non era possibile vedere
oltre, intorno a lui soltanto nebbia e silenzio come in una tomba.
Mosse qualche passo incerto
e titubante ma, a parte il proprio corpo non vedeva null'altro, provò
a stendere una mano che venne inghiottita dalla cortina bianca.
Non sarebbe stato facile
trovare la via in quelle condizioni.
Il pensiero volò a
Gianni e alla promessa che il ragazzo gli aveva fatto prima di
entrare nella nebbia.
Non poteva rimangiarsi la
parola sarebbe tornato per lui.
In cambio Gianni si sarebbe
nascosto per un po' per non far scoprire la bugia detta.
Scrollando il capo Maurizio
avanzò piano cercando di orientarsi.
Non sapeva nemmeno dove
andare ma ragionò che procedendo sempre dritto prima o poi ne
sarebbe uscito.
Gli sembrava di camminare da
un tempo lunghissimo quando un rumore lo fece sobbalzare.
Si fermò di scatto
con le orecchie tese a captare qualsiasi altro rumore.
Per un po' non successe
nulla poi un lamento lo colse di sorpresa.
Sembrava vicinissimo.
Per quanto sforzasse la
vista non c'era modo di vedere oltre ma sentiva che il lamento si
stava avvicinando.
Era un lamento roco e
spezzato come di un animale ferito.
I peli della nuca si
rizzarono non appena vide delinearsi una sagoma a pochissimi metri da
lui.
Sembrava la sagoma di un
uomo dalle spalle larghe, alto e piuttosto possente ma qualcosa nella
sua postura era strana, deformata.
Continuava ad avanzare e
Maurizio senza accorgersene retrocesse di qualche passo studiando
quell'immagine.
La testa della sagoma pareva
scomposta, storta.
Pendeva in modo impossibile
verso destra e, ora che ci faceva caso anche il busto sembrava
spostato come un manichino rotto.
Se avesse ancora avuto un
cuore funzionante gli sarebbe schizzato in gola ne era certo.
Mentre si avvicinava la
sagoma prendeva contorni nitidi e dalla nebbia uscì un ragazzo
piuttosto giovane, un bel viso che l'avrebbe reso molto attraente se
non fosse stato per il resto del corpo.
Maurizio provò un
moto di repulsione mentre osservava il collo del ragazzo.
L'osso del collo chiaramente
rotto sporgeva dalla pelle al lato sinistro del collo e la schiena
pareva rotta in più punti tanto che il busto era a tratti
gobbo e storto.
Era uno spettacolo
raccapricciante da film dell'orrore se non fosse che era realtà.
Con disgusto Maurizio lo
vide fissare gli occhi su di lui e un attimo dopo si ritrovò
le mani del ragazzo sulle spalle e il viso a un niente dal suo.
“A-aiuta-mi...”
Biascicò in un rantolo disperato.
Maurizio urlò
cercando di divincolarsi.
Quell'essere cercò di
ghermirlo ma non poteva muoversi velocemente nelle condizioni in cui
era e alla fine Maurizio riuscì a scappare nella nebbia
lontano da quell'orribile ragazzo.
Corse a perdifiato finché
non riacquistò quel poco di lucidità che gli permise di
ragionare.
Non sapeva che deviazione
avesse preso né se fosse tornato indietro durante la fuga e
ciò poteva aver compromesso tutto.
Prendendo un grosso respiro
si calmò del tutto e decise di proseguire nonostante la paura
che gli attanagliava lo stomaco.
Ora sapeva che non erano
leggende quelle sulla nebbia.
In quella terra di mezzo che
era la nebbia si trovavano le anime perdute, quelle che non erano
riuscite ad arrivare nel mondo dei morti.
Pensò a quelle anime
che vagavano così per l'eternità e la mente gli mostrò
ancora l'immagine del ragazzo che gli chiedeva aiuto.
E se anche lui fosse rimasto
intrappolato per l'eternità?
ANGOLINO
DELL'AUTRICE:
Ciao
ragazzi!
Finalmente
Maurizio è entrato nella nebbia ed ora vaga alla cieca
cercando di uscirne.
La
domanda è: ne uscirà mai?
Per
la risposta è ancora presto, ci saranno ancora diversi
capitoli a formare questa storia.
Spero
che l'incontro non sia stato troppo pauroso (scherzo, ci vuole ben
altro per far paura).
Per
chi avesse collegato le due cose vi dico che quel ragazzo nella
nebbia era Gennaro una delle vittime di Ilenia.
Ringrazio
chi ha letto anche questo capitolo:-)
Un
bacione.
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