11
Dopo il primo momento di
sconcerto Michele si incamminò per la propria strada e,
ovviamente, Maurizio lo seguì.
Ora che l'aveva trovato non
se lo sarebbe mai lasciato scappare.
Ben presto si ritrovarono
davanti ad un condominio piuttosto grande.
Michele entrò quindi
prese le scale fino al quarto piano dove si fermò davanti alla
porta di un appartamento.
Mentre chiudeva la porta
Michele sobbalzò come se qualcosa l'avesse sfiorato ed in
effetti era stato Maurizio mentre lo seguiva in casa.
Si guardò intorno
mentre il fratello spariva nella stanza in fondo al corridoio,
presumibilmente il bagno.
Passò di camera in
stanza in stanza guardandosi attorno incuriosito.
Non era molto grande
l'appartamento ma confortevole.
Vi era una cucina piuttosto
piccola con un tavolino al centro e i ripiani in marmo scuro, un
salottino con tv, una libreria e un divano ad angolo nero di pelle,
una camera da letto e infine il bagno.
Si fermò ad osservare
le foto sul mobiletto in salotto.
Ce n'erano diverse sul
ripiano, Michele sorridente in mezzo agli amici, Michele con una
ragazza dai capelli rossi, un gatto bianco e infine una foto di
Maurizio con i genitori.
Fu quest'ultima a bloccare
Maurizio.
Sapere che Michele teneva
una sua foto in casa lo fece infuriare come non mai.
Il rumore della chiave nella
toppa lo fece voltare di scatto.
Per qualche secondo si
aspettò di vedere entrare sua madre ma la speranza scemò
quando una giovane donna dai capelli rossi fece il proprio ingresso.
Doveva essere la ragazza
della foto anche se dal vivo era molto più bella e visto che
era lì doveva essere la fidanzata di Michele.
Passando accanto al
mobiletto la donna sistemò la foto che lo ritraeva trovandola
fuori posto.
Michele uscì dal
bagno e si avvicinò lentamente quindi prese la ragazza da
dietro baciandole il collo.
“Sei tornata prima.”
Le sussurrò nell'orecchio mordicchiandola.
“Deduco che qualcuno
abbia voglia di giocare.” Civettò lei girandosi per
abbracciarlo.
“Attenta Laura, non mi
provocare.” La canzonò Michele sollevandole la
maglietta.
“Che maniaco, appena
puoi mettermi le mani addosso lo fai.” Brontolò per
nulla convincente lei.
Un miagolio arrivò
dal balcone a rompere il momento di effusioni.
“Non pensarci ora, la
faremo entrare dopo.”
Continuarono a baciarsi con
più veemenza ma un altro lungo miagolio proruppe dalla
finestra chiusa.
“Dai poverina!”
Disse Laura e spinse via Michele dirigendosi alla finestra chiusa.
Appena l'ebbe aperta un
grosso gatto bianco balzò direttamente in braccio alla
ragazza.
“Accidenti a te Maya!
Sempre nei momenti meno opportuni!” La sgridò Michele
accarezzandola dietro l'orecchio.
Maurizio guardava il
fratello, lo studiava.
Era un ragazzo sui vent'anni
con un fisico asciutto ma muscoloso, capelli neri e occhi di un
azzurro magnetico proprio come i suoi si trovò a pensare
Maurizio.
In quel momento odiò
il modo in cui i loro occhi si somigliavano come se non avesse voluto
avere niente in comune con quella persona che era a pochi metri.
“Beh, ora che Maya ha
rotto l'incantesimo ne approfitto per farmi la barba.” Comunicò
Michele baciando ancora la ragazza prima di dirigersi nuovamente al
bagno.
La gatta lo seguì
fulminea.
Maurizio rimase a guardare
Laura ancora qualche minuto poi si diresse verso il bagno.
Appena entrò la gatta
inarcò la schiena e soffiò nella sua direzione.
Maurizio di rimando ghignò
cattivo provocando un soffio ancora più forte da parte
dell'animale.
“Che ti prende?”
Borbottò Michele mentre risciacquava la lametta.
Maurizio balzò in
avanti con un ghigno e la gatta schizzò contro la porta
aggrappandosi con le unghie al legno della porta.
“Ma che diavolo fai?”
Sbraitò e aprì la porta per farla uscire cosa che
l'animale fece velocemente.
Michele scosse la testa
stupito poi tornò a radersi dopo essersi guardato in giro per
la stanza.
Sorridendo Maurizio si
avvicinò di un poco e nello specchio apparì per un
istante una sagoma indefinita.
A Michele cadde la lametta
di mano e si girò di scatto.
Era chiaramente teso e non
era certo di cos' avesse visto veramente.
Non vedendo nulla di strano
tornò a radersi guardandosi di lato di tanto in tanto.
Risciacquò la lametta
e quando sollevò lo sguardo stavolta lo vide.
Maurizio stava dietro di lui
abbastanza vicino da poterlo toccare.
Lo fissava con gli occhi
spiritati e un enorme foro nella fronte pallida, profonde occhiaie
gli solcavano il viso e un sorriso maligno si aprì a
schernirlo prima che l'immagine sparisse.
Michele strinse
convulsamente la lametta nella mano tagliandosi il palmo.
Il sangue prese a scorrere
nel lavandino macchiando la ceramica bianca.
Michele dovette sedersi un
attimo tremante sul water incapace di stare in piedi.
Aveva davvero visto Maurizio
nello specchio?
“Amore va tutto bene?
Ti ho sentito urlare.” La voce di Laura lo scosse.
“S-si va tutto bene,
mi sono solo tagliato.” Riuscì a rispondere mentre si
alzava e si lavava il viso togliendo la schiuma rimasta sul viso.
Maurizio poco distante da
lui sorrise sadico.
Il divertimento era appena
cominciato.
ANGOLINO
DELL'AUTRICE:
Ciao
a tutti, se avete letto anche questo capitolo ve ne sono grata.
Spero
che Maurizio vi faccia rizzare i capelli almeno un po'.
Un
bacione da Fly90
|