Capitolo terzo
-Jakie?- domandò Chad entrando in casa
–Ti dispiacerebbe rispondere tu a Thomas Marker? Digli che
guardare dentro un vulcano è come guardare in un canyon, la
lava non si vede.-
-Si! Faccio io!- esclamò Jakie,
emozionatissima.
-Ma solo se hai già rimesso a posto le
tue cose: tra dieci minuti arriva la nave a caricarti.-
raccomandò Chad uscendo per andare a preparare la barchetta
a motore che avrebbe usato per andare a studiare la nuova corrente e,
soprattutto, i microrganismi da essa trasportati.
Jakie alzò gli occhi al cielo: a forza
di stare lì da solo, suo fratello stava diventando noioso.
Si sedette davanti al computer e lo accese.
Aprì la pagina delle e-mail, ciccò su quella di
T.M. e poi su “rispondi”.
Trovatosi davanti la pagina bianca,
un’idea improvvisa la colpì.
Lei adorava Thomas Marker perché era un
grande avventuriero, ma anche perché era un ottimo
scrittore, e lei adorava leggere, ma anche scrivere.
Le sue mani si mossero rapide sulla tastiera e
scrissero i primi paragrafi del libro che da tempo aveva iniziato a
scrivere.
Un libro in cui immaginava di vivere
lì, con suo fratello, come a volte avrebbe davvero
desiderato fare.
“Isola
Nera. Coordinate: 200 gradi ovest, 60 gradi nord.
Sono Jakie Danforth. Ho tredici anni.
Sono sola da due giorni. La ferita alla gamba si sta infettando, la
situazione è sempre più difficile.
Mio
fratello è partito due giorni fa: sarebbe dovuto tornare
ieri, ma ha perso il contatto radio.
Ho
paura, non so cosa…,,
-Jakie! Sbrigati!- la voce di Chad la fece
sobbalzare. Jakie schiacciò qualche tasto, a caso, per
spegnere il computer, poi uscì di corsa afferrando il suo
borsone –Arrivo!-
Poco dopo, lo schermo diventato nero si riaccese e
su di esso comparve la scritta “e-mail inviata”.
*-*
-Cosa
fai?-
Taylor, seduta alla scrivania, davanti al
computer, sobbalzò al suono della voce di Thomas.
-Controllo la mia posta.- rispose poi, ancora
infastidita dalla conversazione avuta con l’avventuriero il
giorno precedente –Posso? O devi controllarmi anche su
questo?-
-No
no, fai pure. Speriamo che quel Danforth ti abbia risposto,
così magari riesci finalmente a risolvere la mia
situazione… non so se te ne ricordi, ma sto per morire, e tu
sei qui a guardarmi tranquillamente andare incontro a un triste destino.-
-Non tentarmi.- sbottò Taylor
–Oh, il signor Danforth mi ha risposto!- esclamò,
speranzosa di poter ricevere dal quell’e-mail un valido aiuto
per sbloccarsi da quella situazione.
-Oh,
finalmente! Qualcuno che fa sul serio il suo lavoro!-
sbottò Thomas avvicinandosi a Taylor –Dai, amore, apri
quest’e-mail e facciamola finita.-
-Non
chiamarmi amore!- lo rimproverò Taylor arrossendo.
-Incredibile.-
scosse la testa Thomas, ridendo –Tesoro, io non esisto, ricordi?
Non puoi seriamente imbarazzarti per la mia vicinanza.-
aggiunse, poggiandole una mano sulla spalla e accarezzandole il collo,
facendola rabbrividire.
-Smettila. Smettila o giuro che ti faccio
sciogliere nella lava bollente del vulcano.- lo minacciò,
rossa in volto: un po’ per quel contatto, un po’
per la consapevolezza che quel contatto, obiettivamente, non era mai
avvenuto, poiché Thomas non esisteva.
Per distrarsi, aprì l’e-mail.
Isola Nera. Coordinate:
200 gradi ovest, 60 gradi nord.
Sono Jakie Danforth. Ho tredici anni.
Sono sola da due giorni. La ferita alla gamba si sta infettando, la
situazione è sempre più difficile.
Mio
fratello è partito due giorni fa: sarebbe dovuto tornare
ieri, ma ha perso il contatto radio.
Ho
paura, non so cosa…
-Oh mio Dio…- mormorò Taylor
–Una bambina da sola su un’isola deserta!-
-Bisogna
fare qualcosa!- esclamò Thomas preoccupato.
-Ovvio! Chiamo la polizia!- affermò
Taylor alzandosi e correndo al telefono. Compose in fretta il numero,
mentre Thomas alzava gli occhi al cielo prevedendo
l’inevitabile.
E infatti…
-Cosa? Cosa significa che non è nel
vostro raggio di competenza?- sbraitò Taylor –Una
bambina è bloccata su un’isola! Da sola! Ed
è ferita! Come lo so? Mi ha mandato un e-mail…
Pazza? Io? Non sono pazza, e non attacchi… no…
no!- infuriata, Taylor sbattè la cornetta sul telefono
–Brutto idiota incompetente!-
-Taylor?-
la chiamò Thomas per attirare la sua attenzione –C’è solo
una soluzione.-
Taylor si voltò verso di lui, ancora
rossa per la rabbia –Cioè?-
-Partire.
Andare sull’Isola Nera. Salvare Jakie Danforth.-
___________Nota
di Herm90
E dopo mezzo secolo...
ta-daaaaaaaan, ecco qui un nuovo capitolo!
Grazie: armony (povero chaddino eh? ma le sue
sventure non sono finite!), jud_91 (Nn si è capito vero
che Thomas dovrebbe essere moooolto simile a Chad? Gli altri
personaggi, alcuni compariranno, ma non con parti molto importanti...),
Tay_
(grazie!
spero che tu legga ancora anche se ci metto tanto ad aggiornare!), scricciolo91 (Taylor è
volutamente folle XD) e Titty90 (ma come solo scalato un
vulcano?^^ no dai nessuna occhiataccia... però vedi che ho
aggiornato? la prima parte della promessa l'ho rispettata^^ ora
cercherò di rispettare anche la seconda^^)
VVTTTTB a tutte!!!!!!!!
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