gender bender eva cap 2
Nota:
in effetti ho notato che è parecchio difficile trascrivere
tuuutti gli avvenimenti di ogni episodio,
per cui mi concentrerò su quelli che con un cambio di genere
risulterebbero assurdi.
In questo caso... beh.. una quattordicenne che va a vivere da un uomo
da poco conosciuto
che gira in casa seminudo e eccede col bere.. non è come
minimo un po' strano??? O__0
POV Shinko
Avevo sconfitto l’angelo. Era stato terrificante, ma ce
l’avevo fatta, in qualche modo.
Ora dovevo solo pensare a come vivere la mia nuova vita da pilota di
Evangelion.
Il capitano Sato Katsuragi si stupì un sacco quando apprese
che sarei andata a vivere in un appartamento da sola. Ma, nonostante
avessi 14 anni, era la cosa più naturale. Che si aspettava,
che sarei stata con mia madre?
“Ma.. sei sicura, Shinko?” mi chiese, preoccupato.
“Davvero, è meglio così”
dissi io con un falso sorriso. “Per me un posto vale
l’altro”.
Ma a quanto pare, per il capitano non andava affatto bene. Mi chiese di
attenderlo, mentre faceva una telefonata in un’area di
servizio della NERV. Parlavano piano, ma qualche istante dopo sentii
distintamente la voce metallica del dottor Tsuko Akagi
dall’altra parte dell’apparecchio.
“COS’HAI DETTO???” urlò il
dottore.
“Ti stavo dicendo che Shinko verrà a vivere da
me!” ripetè Sato più forte,
allontanando la cornetta per non assordarsi. “Ho anche
ottenuto il permesso dai superiori!”
Un attimo… cosa???
“Non ti preoccupare, Tsuko.. non ho intenzione di sedurre la
nostra giovane pilota” ridacchiò Sato.
“E CI MANCHEREBBE ALTRO!!”
Per poco non svenni sul posto. Ma non potevo oppormi. Erano ordini
superiori.
Ero nervosa in macchina quando Sato disse che avremmo fatto
faville… cosa intendeva dire?
A quanto pare, significava solamente che avremmo festeggiato il mio
nuovo arrivo con una bella cenetta. A base di cibo precotto.
Mostrarmi la città che avevo protetto dall’Angelo
la notte precedente, mentre il tramonto scendeva e gli edifici
salivano, non mi mise in un umore migliore.
La casa del signor Katsuragi era un porcile. D’accordo, era
un maschio, quindi meno ordinato, ma non credo che la dieta
di un uomo adulto sia costituita principalmente da birra e cibo
precotto! E’ malsano! C’erano bottiglie di alcolici
e confezioni vuote ovunque!
In qualche modo riuscimmo a trovare posto sul tavolo per cenare.
E Sato mi offrì quel che aveva. Si fece fuori circa una
decina di lattine di birra. Era in calzoncini e canotta.
“Tu non mangi?” chiese ridendo vedendo che non
avevo toccato quasi nulla.
“No.. è che .. non sono abituata a questo genere
di cibo” ammisi. Di solito mangiavo cibo vero.
Sato si accigliò e si sporse dal tavolo, avvicinando il suo
volto al mio. Notai che era davvero molto carino. Ma puzzava di birra.
“Ehi, non fare la principessina e mangia!”
esclamò guardandomi male.
Oddio. Voleva picchiarmi!
Ma un istante dopo cambiò completamente
espressione e ridacchiò.
“Non è divertente, cenare in compagnia?”
chiese sorridendomi.
“Beh.. sì..” riuscii a dire.
“Ora, quel che devi fare è abbandonare tuuuutti i
pensieri e le preoccupazioni. Fatti un bel bagno, Shinko” mi
disse una volta che finimmo di cenare.
“Non mi farà male alla digestione?”
“Fai un bagno e basta.” Chiuse il discorso lui.
Provai a farlo. Ma il bagno era occupato. Uno strano animale simile a
un pinguino agitò le alette e starnazzò
beccandomi quando aprii la porta. Urlai terrorizzata e scappai via, in
cucina.
“Che succede, Shinko?” chiese il signor Katsuragi.
Sato mi guardò, io lo guardai, per un lungo attimo. Sembrava
imbarazzato. Mi accorsi improvvisamente di essere nuda e tornai in
bagno, terrorizzata. Il pinguino se ne era andato.
Chiusi la porta del bagno a chiave, ancora nervosa.
“Eddai, Shinko, non è successo niente!
Quello è un pinguino delle sorgenti termali, Pen Pen! E'
un'altro nostro coinquilino” disse la voce di Sato da oltre
la porta. Da quel che sentivo stava cercando di trattenere a stento le
risate.
Non riposi. Tremavo nella vasca da bagno. Non avevo passato neanche un
giorno in quella casa e già ero stata vista nuda da un uomo
ubriaco che aveva il doppio della mia età! La mia innocenza
era seriamente a rischio.
Ma in fondo (mooolto in fondo) il signor Sato non sembrava
una brutta persona.
Mi sistemai nella mia stanza. Mi era indifferente, una valeva
l’altra.
Era notte fonda e non riuscivo a dormire. Poi sentii rumore di passi,
che si avvicinavano alla mia stanza.
“Shinko, apro la porta.” Disse Sato. Dannati
pannelli scorrevoli giapponesi!
Finsi di dormire. Se fossi sembrata convincente, non sarebbe accaduto
nulla. Era meglio così. Dall'ombra che si stagliava nella
stanza vidi che il capitano era avvolto in un asciugamano, doveva aver
appena finito di farsi la doccia.
Non ne sarei uscita pura e innocente da quella casa. Lo sapevo.
Ma Katsuragi rimase all’ingresso della stanza.
“Mi sono dimenticato di dirti una cosa.” Disse
piano. “Meriteresti le lodi di tutta
l’umanità per quello che hai fatto. Puoi esserne
fiera.”
Non risposi, incredula.
“Buonanotte, Shinko. Fatti forza.” Concluse, e
chiuse la porta.
Bei complimenti.
Ma poteva dirmelo prima.
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