Capitolo 11
O Fortuna
...
and a bottle of rum!
Capitolo 11:
La ballata del capitano Kidd
Anna forse non aveva capito bene
quello che Mary intendeva. Le pareva infatti che la pirata le avesse appena
detto che avrebbero dovuto scalare con una corda tutto il forte fino alla
finestra di Woodes Rogers, per sentire qual'era la destinazione prevista.
Guardava sconsolata il muro di pietra davanti a lei, pensando che mai ce
l'avrebbe fatta a scalarlo... e poi erano al centro della città, qualcuno
avrebbe potuto vederle. Anzi, sicuramente qualcuno le avrebbe viste.
Lo fece notare a Mary.
Questa prese in considerazione
l'osservazione della rossa. Forse lei stessa era stata un po' troppo precipitosa
a tirare fuori quelle corde. Guardò la finestra di Rogers e pensò che stavano
solamente perdendo tempo. Poi sentirono dei passi leggeri alle loro spalle,
accompagnati da una risata che per Mary era conosciuta. Si voltarono entrambe
per vedere la snella figura di Allison dietro di loro.
Mary alzò gli occhi al cielo. -
Oh, mio Dio. - commentò acida. - Allison come mai sei qui? -.
- Beh... in realtà ho seguito te
e Antonella. - ammise Allison. - Mi sono addormentata tenendoti per mano e mi
sono ritrovata a dormire sotto un ponte di questa città. Adesso finalmente ti
ho trovata. - si presentò ad Anna, poi rivolse uno sguardo alla finestra che le
altre stavano guardando qualche minuto prima. - Suppongo che dobbiate sapere
quello che si sta svolgendo al suo interno. -.
Mary rimase colpita dalla sua
perspicacia. Forse era un po' svitata quella ragazza, ma aveva le carte in
regola. Quindi confermò quello che la bionda aveva appena detto. Allison
sorrise, aprendo la borsetta che si portava sempre dietro. - Ho quello che fa
per voi. - e tirò fuori il pupazzetto di un maialino.
- Un maialino? - domandò Anna.
- Perdono Mary che non è vissuta
nel futuro, Anna. - Allison di rivolse a lei con sguardo severo. - Ma non tu che
dovresti saperlo. Questo non è
un maiale qualunque. Questo è l'unico, l'inimitabile Spiderpork spia! - quindi
al tocco di Allison scattarono due piccole ali che fecero sollevare in aria il
maialino. - Alla quinta finestra sopra di te. - poi guardò Anna, rimasta senza
parole nel vedere il maialino volare. - Comando vocale. - spiegò Allie.
Infine afferrò una specie di
walkie talkie e con sorpresa delle due cominciò a cantare. - Spiderpork,
Spiderpork, il soffitto tu mi spork, tu cammini sulle finestr, e registri tutto il
rest. Tu là... registra Spiderpork. -.
Anna cominciava a capire. - E' un
microfono? -.
Allie annuì. - Sai, nessuno si
stupisce nel futuro se hai il portachiavi di Spiderpork. Un posto perfetto per
nascondere un microfono. -.
Cosa assurda. Allison riusciva a
giustificare cose insensate ricorrendo ad argomenti sensati. Mary dovette
riconoscere questa capacità a quella strana ragazza appariscente, che sembrava
sapere perfettamente quello che faceva. In un certo senso era una professionista
come Antonella... ma Allie era decisamente fuori dagli schemi. Quanto ad Anna
pensava che Allison fosse fuori e basta.
- E adesso? - domandò Mary.
- Aspettiamo. - fu Anna a
rispondere.
Quindi le due ragazze e la pirata
si sistemarono in un angolo nel più assoluto silenzio. Mary non doveva farsi
riconoscere. Anna sperò vivamente che Lavinia non fosse con Woodes Rogers
altrimenti avrebbe quasi sicuramente riconosciuto Spiderpork. Dopo circa un
quarto d'ora Spiderpork fece ritorno nelle mani della sua padrona. Allie quindi
premette un altro bottoncino e il maialino cominciò a parlare movendo la
bocca, come se fosse lui a dire le cose che riportava.
- Governatore! - esclamò la
voce dell'uomo che Mary aveva aggredito.
Si sentì il rumore di una
sedia, come se Rogers si fosse alzato. Subito dopo udirono la sua voce. - Avevo
chiesto di non essere disturbato! -.
- Mi dispiace signore. Ma sono
stato aggredito da una figura misteriosa che prima aveva minacciato una ragazza.
-.
- Quello che ti succede durante
il servizio non è affar mio. -.
- La figura voleva sapere della
prigioniera chiamata Isabella. Voleva sapere se era ancora nelle prigioni. -.
Silenzio. Poi Woodes Rogers
trasse un respiro. - Certo che è ancora nelle prigioni. Dove starà fino a
quando non sarà impiccata. - fece un'altra pausa per poi ricominciare a parlare
più a sé stesso che alla guardia. - Se Mary pensa che un trucchetto del genere
possa bastare per convincermi a spostare Isabella si sbaglia di grosso. Che
vengano pure lei e i suoi a liberarla: troveranno una bella sorpresa stanotte.
-.
- Ma non sarebbe più prudente
spostarla? - domandò la guardia.
- No. - rispose Rogers. - In un
modo o nell'altro quella dannata pirata e la sua amica Bonn verrebbero a
conoscenza del nuovo luogo dove si nasconde, o proverebbero a salvarla durante
lo spostamento. Pertanto preferisco tenerla qui
dove posso controllare le cose di persona.Un mio spostamento adesso sarebbe
troppo sospetto. -.
Sembrò che l'uomo davanti al
governatore stesse indugiando a dire qualcosa. - Signore... che ne direste di
anticipare l'esecuzione di quella pirata per oggi? -.
- Vuoi che faccia uccidere
l'esca? - domandò Rogers incredulo. - Isabella mi serve per attirare come
mosche tutti i suoi compagni in nome dei quali ha deciso di morire. Non la farò
uccidere prima: la notizia si diffonderebbe di sicuro e Mary e gli altri
andrebbero via in attesa di un'occasione più propizia per farcela pagare. E io
non ho intenzione di dar loro questa possibilità. Stanotte li prenderemo tutti.
-.
Dopo queste pochi scambi di
battute si sentì la porta sbattere: era evidente che l'uomo era uscito. Nel
resto della registrazione non era stato detto niente di interessante... sembrava
proprio che il governatore non volesse apportare alcuna modifica ai suoi piani,
e questo per le nostre tre eroine era un problema, perché erano all'oscuro dei
piani e lo rimanevano.
- E adesso che si fa? - domandò
Anna.
Mary guardò il sole che stava per
tramontare. - Tra un po' è ora. - disse solamente. - Raggiungiamo gli altri. -.
Anna pensò che Mary avesse
ragione: il tempo stringeva, non ne avevano abbastanza per scoprire i piani
completi di Rogers. Dovevano solamente avere fortuna.
oO0Oo oO0Oo
oO0Oo oO0Oo
oO0Oo oO0Oo
oO0Oo oO0Oo
oO0Oo oO0Oo
oO0Oo oO0Oo
oO0Oo oO0Oo
oO0Oo oO0Oo
Ad Allison non sembrava vero di
essere veramente in mezzo ai pirati: si trovava in una locanda piena di omoni
mezzi ubriachi (alcuni già completamenti andati) che cantavano canzoni
minacciose e raccontavano di avventure sugli oceani bevendo rum.
Mary trovava tutto nella norma.
Anna lo trovava disgustoso. Allison lotrovava mitico!!
Le tre ragazze presero posto alla
tavolata dei loro compagni. C'erano tutti tranne Calico e Anne che avevano
deciso di appartarsi davanti al camino della locanda e al momento sembravano
troppo impegnati per prestare attenzione alla nuova arrivata. Allie non se la
prese per questo... Fenis le offrì addirittura da bere un boccale di birra.
Allison sorrise nella sua direzione.
- Grazie John. -.
- Chiamami Fenis. - le disse lui.
In quel momento Anne si accorse
della nuova arrivata e si risistemò sulle ginocchia di Calico, interrompendo il
loro bacio che durava ormai da troppo tempo. - Ehy, pirati! - urlò lei a gran
voce. Tutta la locanda si voltò verso di lei, che si alzò in piedi e salì su
un tavolo, strappando di mano un boccale di rum ad un uomo che nemmeno
conosceva, ma che era rimasto incantato dai suoi capelli. - Ehy bellezza... -
provò ad afferrarle la lunga gonna che aveva indossato, ma Anne lo allontanò
con un calcio in testa, l'uomo cadde e il tutto suscitò l'ilarità generale.
- Ehy amico. Sembra proprio che la
nostra Bonn ti abbia rifiutato. - fece uno.
- Già. - fece un altro. -
D'altronde lei è solo di Calico. -.
Si levarono delle urla. - DI CHI
E' LEI? -.
- DI CALICO! -.
- DI CHI E' LEI? -.
- DI CALICO! -.
- Va bene, va bene. - la voce di
Mary risuonò, e tutti si zittirono come se avesse ordinato di fare silenzio.
Anna si stupì... perché tutti pendevani dalle labbra di Mary? - Credo che lui abbia capito il concetto. -
continuò Mary; poi si rivolse all'uomo che si sentiva umiliato. - La cara Bonn voleva da te
solo della birra con abbastanza schiuma che tu, sfortunato amico, non
riusciresti a produrre in una notte nemmeno con la donna più bella di tutti i
Caraibi. -.
Mary accompagnò la sua cattiveria
con un sorriso maligno, e tutti scoppiarono volgarmente a ridere. Anna guardò
Stub come per dire che erano pazzi. Che quelle erano battutacce da non fare. Ma
erano pirati. E Mary sapeva perfettamente che ai pirati piacevano le battute
sconce: più o erano meglio era. Quindi Calico si alzò.
- E io invece ne sono capace,
Mary! - esclamò orgoglioso.
Mary non lo guardò nemmeno. -
Beh... non so se i 2 centimetri fanno miracoli... - commentò, per poi bere il
rum.
Calico arrossì violentemente a
quelle parole e di nuovo tutti scoppiarono a ridere. Bonn riprese la parola,
levando in aria il suo boccale. - Uomini! Pirati! Compagni! - urlò. - Volevo
fare un brindisi questa sera. Un brindisi a noi, che governiamo i mari! A noi
che siamo invincibili! A noi che siamo indomabili come il mare che amiamo!
UOMINI! PIRATI! COMPAGNI! A NOI! - urlò a squarciagola.
Poi uno bravo col pianoforte cominciò a suonare un motivetto tetro. Le luci
delle candele furono oscurate. E Bonn fece del tavolo il suo palcoscenico.
Vi racconto la storia di uno
di noi.
Di uno che ormai non c'è
più.
- Perché? - fece uno.
- Chi è? -.
- E' Teach? Oppur no? -.
- Lo so, mi sa che è Misson. -.
No no, sentite un po' me.
Ora vi narro lui chi è.
E' un pirata dei numeri uno
come lui non ne fanno più.
Il suo nome è alla storia
passato ormai .
- Insomma, Bonn, dicci lui chi è
mai! -.
Ah beh, se volete il nome io
ve lo dirò
e la sua ballata canterò.
A quelle parole tutti sembrarono
capire di chi stava parlando. Infatti Bonn potette cantare da sola solamente i
primi due versi della ballata.
Il mio nome era William Kidd
quando navigavo, quando navigavo,
il mio nome era William Kidd, quando navigavo,
il mio nome era William Kidd.
Le leggi di Dio proibii,
e malvagiamente agii, quando navigavo
Avevo una Bibbia in mano
quando navigavo, quando navigavo,
avevo una Bibbia in mano, quando navigavo,
avevo una Bibbia in mano.
Secondo il grande comandamento di mio padre,
e la affondai nella sabbia quando navigavo.
Spiavo le navi di Francia
quando navigavo, quando navigavo,
spiavo le navi di Francia, quando navigavo,
spiavo le navi di Francia.
Ad esse mi avvicinai
e tutte per caso le catturai quando navigavo.
Avevo 90 lingotti d'oro,
quando navigavo, quando navigavo,
avevo 90 lingotti d'oro, quando navigavo,
avevo 90 lingotti d'oro.
E molti dollari,
e ricchezze senza pari quando navigavo.
Bonn finì di cantare la ballata
del Capitano Kidd con un inchino, dopodiché esplosero gli applausi.
E se Allison addirittura conosceva le parole della ballata e si era unita al
coro insieme a Fenis, che sembrava non volerla lasciare un attimo, per Anna
l'atmosfera della locanda non era l'ideale: troppi uomini che la guardavano con
fare troppo ardito.
Decise quindi di prendere una
boccata d'aria. Uscì dalla locanda prima che la canzone fosse finita per
ritrovarsi in una strada illuminata solamente da qualche lanterna appesa fuori
dalle abitazioni.
Le faceva caldo... decise di avvicinarsi un po' al mare, di andare alla nave.
Lei quella sera in fondo non doveva far nulla. Poi all'improvviso si sentì
poggiare una mano unticcia sulla spalla. Fu percorsa da un brivido di paura e si
voltò verso il suo aggressore. Un pirata ubriaco fradicio che evidentemente non
aveva trovato di suo gusto il bordello e aveva preferito vagare per strada in
cerca di ragazze più interessante.
- Non dovresti andartene in giro
da sola. - le disse con una vociona e un alito che avrebbero ucciso un morto. -
Non di notte. Non al porto. -.
Anna cercò di liberarsi dalla
presa, ma non ce la poteva fare. - MI LASCI! - urlò.
- No... non credo proprio. - il
farabutto tentò di avvicinare il brutto muso al suo e avrebbe baciato Anna,
mentre con una mano aveva già cominciato a scenderle sul braccio, se non fosse
stato per il fatto che aveva appena sentito sul suo collo la canna di una
pistola.
- Non hai sentito la ragazza? -
domandò una voce maschile. - Non gradisce la tua compagnia. -.
L'uomo si voltò. - E tu chi sei?
- squadrò quel ragazzo che aveva davanti. Stub ricambiò con il suo sguardo
più gelido.
- Non importa chi sono io. -
rispose. - Se vuoi vivere vattene. -.
- E se non volessi farlo? -.
- Addio. - concluse Stub.
L'uomo si avventò su di lui
tirandogli un pugno che fece barcollare Stub, debole. Quindi lui senza più
esitazione sparò. Un colpo solo. Secco. Sparato da mano esperta. L'uomo
concluse in quel modo i suoi giorni.
Anna guardava Stub spaventata, a
metà tra la voglia di vomitare e lo svenimento. Forse in quel momento quella
che prevaleva era la prima.
Stub andò da lei per sorreggerla. Lei si aggrappò a lui come se fosse stato una boa.
- Ma che ti è
saltato in mente di uscire da sola, eh? -.
Anna non sapeva cosa rispondere.
Sapeva solamente di essere contenta che lui fosse lì. Per la prima volta Stub
vide Anna piangere. L'abbracciò a sé.
- Ci sono io adesso. - la
rassicurò. - Andrà tutto bene, ragazzina. -.
- Grazie killer. - Anna si riprese
subito e si diede della sciocca per aver ceduto in quel modo... per non essere
stata abbastanza forte da cavarsela da sola. Fu più per quello che per altro
che si scusò. - Mi dispiace... -.
Stub la prese per le spalle e la
guardò negli occhi. - E' tutto a posto ora. Anche il mio naso ha smesso di
sanguinare. - sorrise.
- Pensavo che avrei potuto farcela
da sola. E invece ho avuto paura. -.
Stub le sorrise. - E' normale. Tu
non sei come Antonella, o Mary, o Bonn... o Allison... beh, nessuna credo sia
come lei, ma questo è un altro discorso... sto cercando di dirti che sei una
ragazza normale... - non sapeva bene come esprimere quello che pensava.
Anna lo guardò malissimo. - E
tutte le volte che hai detto che sono diversa? -.
- Lo sei. Nessuna delle altre
avrebbe avuto altrettanta incoscienza da avventurarsi da sola. - confermò lui.
- E cosa vorresti dire con questo?
Che sono più stupida? - Anna si infervorò.
Stub non fece una piega. - In
questo caso? Sì. -.
- Beh, guarda come sei ridotto
adesso. - indicò il suo modo di camminare claudicante. - Come definiresti uno
che è voluto tornare nel passato passando per degli squali? -.
- Come definiresti una ragazza che
lo ha seguito? Io almeno sapevo quello che facevo. -.
- Ah, quindi adesso mi stai anche
dando della pazza? -.
- Non puoi fraintendere tutto
quello che ti dico... -.
Nel frattempo si erano avvicinati
al porto, ed erano su una banchina. - Non sono io che fraintendo, è il tuo
cervello che non ce la fa a mettere insieme le parole per formare un pensiero.
-.
- E adesso chi è che mi sta dando
dello stupido, ragazzina? - domandò Stub, divertendosi.
Anna capì che in quel modo lo
stava solo facendo divertire. Pensava che per lui fosse serio quello di cui
stavano parlando. Del fatto che lei fosse diversa.Per lui invece era sempre la
solita sfida. Anna ne aveva abbastanza. Scosse la testa, delusa,
improvvisamente. - Per te non è mai stato niente di importante, killer. -.
- Che cosa? - Stub tornò serio.
Anna non rispose. Quindi si voltò
troppo velocemente per tornare alla locanda e perse l'equilibrio. Sarebbe caduta in mare, invece cadde
tra le braccia di Stub che furono pronte a riprenderla. Di nuovo abbracciati.
"Che cos'è? Una maledizione?" pensò Anna.
- Che cosa non è mai stato niente
di importante? - ripeté lui la domanda, sapendo che quella volta lei non poteva
sfuggire.
Anna alzò fiera il suo sguardo
verso di lui. - Non sono affari tuoi killer. -.
- Quello che tu pensi di me è affar
mio, ragazzina. - replicò lui, tagliente.
- Lasciami andare. -.
- E se non lo facessi? -.
Anna lo guardà male, quindi si liberò
dalla presa, accennando un sorriso di sfida. Si alzò in
punta di piedi. Posando le sue labbra su quelle di lui.
Stub rimase come impietrito. Lei tornò alla sua altezza naturale. -
Vedi che ce l'ho fatta a far sì che tu mi lasciassi? - il tono era ancora
quello di sfida che usava sempre, ma la voce era bassa, come se fosse reduce da una grande fatica. A
Stub venne spontaneo di abbracciarla. Abbracciare quella ragazza diversa dalle
altre che lo aveva mandato in confusione fin dal primo momento. Non si era mai
saputo spiegare il perché.
Anna quella volta non gli chiese di lasciarla. Era esattamente dove doveva
essere in quel momento.
Li illuminava la luce della luna, sentivano il rollio delle onde del mare,
sentivano che sbattevano contro la banchina dove si trovavano.
Stub le regalò un bacio. Lungo. Dolce.
Perché lei se lo meritava.
Perché lei era diversa.
Perché ora lui aveva finalmente riconosciuto di amarla.
E questo era l'importante.
Al diavolo il resto... anzi per dirla come i pirati, al capitano Kidd.
L'angolo della Matrix
Scommetto che vi ho sorprese vero?
Beh... in realtà avrei voluto che accadesse nell'ultimo capitolo... ma poi ho
pensato che non fosse giusto. Quindi ho deciso di anticipare un po' xD.
Devo ammettere che l'ultima parte del capitolo non mi soddisfa del tutto... ho
fatto molta fatica a scriverla, perché io non sono il tipo che di solito
scrive queste cose... quindi per favore fatemi sapere che cosa ne pensate.
Spero anche che vi sia piaciuta la
ballata del Capitano Kidd... l'ho trovata qualche tempo fa in un vecchio libro
abbandonato sulla storia della pirateria... non lo voleva nessuno poverino... :(
Ah, mi scuso per le "battute" pesanti... ma sono pirati... insomma
dovette immaginarvi omini abbronzati e mutilati ubriachi che cantano e ridono in
coro, ognuno con una o più prostitute... pesantezze del genere erano comuni in
quegli ambienti.
Ma adesso passiamo ai
ringraziamenti.
-
myki: felice che ti
senti con la Puffe xD. Va beh.. gli errori sono un dato secondario.. lo sai
che mi fa fatica rileggere quello che ho scritto per correggere!! Se ci sono
andata per una missione non lo saprai mai... quanto a Stub e Anna...
piaciuto questo capitolo? *__* Bacione!
-
DamaArwen88: allora il
mitico Spiderpork non può mancare alla tua collezione xD. E a proposito dei
colori... verde e argento vanno bene? ;) Bacione!
-
BabyzQueeny: che aveva
in mente Mary lo hai appena letto... come si evolvono le cose tra Anna e
Stub ti piacciono??? Bacione!
-
Lallix: punture no, ma
mal di piedi sì. E di ginocchio. Se la cosa può consolarti. Spero comunque
che con questo chappy tu mi perdoni per il ritardo :) Però non piangere...
e come al solito sei troppo buona... grazie :):)!! Bacione!
Ciao a tutti,
@matrix@
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