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Autore: MaryMatrix    27/08/2008    3 recensioni
In passato li abbiamo visti lottare per le loro vite.
In passato li abbiamo visti compiere azioni rocambolesche.
In passato li abbiamo visti sorridere. Combattere. Uccidere.
Adesso è il passato che li vuole.
Perché forse
le loro azioni
non sono state
quello che sembravano.
ANNA, la ragazza forte e orgogliosa.
GEREMIA, il bellissimo ragazzo che ha rischiato la vita per farla ricca
STUB, il killer che l'ha salvata.
E' il passato che li pretende.
E' il passato che li chiama.
E' il passato che li avrà.
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11

O Fortuna

      ... and a bottle of rum!

 

Capitolo 11:
La ballata del capitano Kidd

Anna forse non aveva capito bene quello che Mary intendeva. Le pareva infatti che la pirata le avesse appena detto che avrebbero dovuto scalare con una corda tutto il forte fino alla finestra di Woodes Rogers, per sentire qual'era la destinazione prevista.
Guardava sconsolata il muro di pietra davanti a lei, pensando che mai ce l'avrebbe fatta a scalarlo... e poi erano al centro della città, qualcuno avrebbe potuto vederle. Anzi, sicuramente qualcuno le avrebbe viste.
Lo fece notare a Mary.

Questa prese in considerazione l'osservazione della rossa. Forse lei stessa era stata un po' troppo precipitosa a tirare fuori quelle corde. Guardò la finestra di Rogers e pensò che stavano solamente perdendo tempo. Poi sentirono dei passi leggeri alle loro spalle, accompagnati da una risata che per Mary era conosciuta. Si voltarono entrambe per vedere la snella figura di Allison dietro di loro.

Mary alzò gli occhi al cielo. - Oh, mio Dio. - commentò acida. - Allison come mai sei qui? -.

- Beh... in realtà ho seguito te e Antonella. - ammise Allison. - Mi sono addormentata tenendoti per mano e mi sono ritrovata a dormire sotto un ponte di questa città. Adesso finalmente ti ho trovata. - si presentò ad Anna, poi rivolse uno sguardo alla finestra che le altre stavano guardando qualche minuto prima. - Suppongo che dobbiate sapere quello che si sta svolgendo al suo interno. -.

Mary rimase colpita dalla sua perspicacia. Forse era un po' svitata quella ragazza, ma aveva le carte in regola. Quindi confermò quello che la bionda aveva appena detto. Allison sorrise, aprendo la borsetta che si portava sempre dietro. - Ho quello che fa per voi. - e tirò fuori il pupazzetto di un maialino.

- Un maialino? - domandò Anna.

- Perdono Mary che non è vissuta nel futuro, Anna. - Allison di rivolse a lei con sguardo severo. - Ma non tu che dovresti saperlo. Questo non è un maiale qualunque. Questo è l'unico, l'inimitabile Spiderpork spia! - quindi al tocco di Allison scattarono due piccole ali che fecero sollevare in aria il maialino. - Alla quinta finestra sopra di te. - poi guardò Anna, rimasta senza parole nel vedere il maialino volare. - Comando vocale. - spiegò Allie.

Infine afferrò una specie di walkie talkie e con sorpresa delle due cominciò a cantare. - Spiderpork, Spiderpork, il soffitto tu mi spork, tu cammini sulle finestr, e registri tutto il rest. Tu là... registra Spiderpork. -.

Anna cominciava a capire. - E' un microfono? -.

Allie annuì. - Sai, nessuno si stupisce nel futuro se hai il portachiavi di Spiderpork. Un posto perfetto per nascondere un microfono. -.

Cosa assurda. Allison riusciva a giustificare cose insensate ricorrendo ad argomenti sensati. Mary dovette riconoscere questa capacità a quella strana ragazza appariscente, che sembrava sapere perfettamente quello che faceva. In un certo senso era una professionista come Antonella... ma Allie era decisamente fuori dagli schemi. Quanto ad Anna pensava che Allison fosse fuori e basta.

- E adesso? - domandò Mary.

- Aspettiamo. - fu Anna a rispondere.

Quindi le due ragazze e la pirata si sistemarono in un angolo nel più assoluto silenzio. Mary non doveva farsi riconoscere. Anna sperò vivamente che Lavinia non fosse con Woodes Rogers altrimenti avrebbe quasi sicuramente riconosciuto Spiderpork. Dopo circa un quarto d'ora Spiderpork fece ritorno nelle mani della sua padrona. Allie quindi premette un altro bottoncino e il maialino cominciò a parlare movendo la bocca, come se fosse lui a dire le cose che riportava.

- Governatore! - esclamò la voce dell'uomo che Mary aveva aggredito.

Si sentì il rumore di una sedia, come se Rogers si fosse alzato. Subito dopo udirono la sua voce. - Avevo chiesto di non essere disturbato! -.

- Mi dispiace signore. Ma sono stato aggredito da una figura misteriosa che prima aveva minacciato una ragazza. -.

- Quello che ti succede durante il servizio non è affar mio. -.

- La figura voleva sapere della prigioniera chiamata Isabella. Voleva sapere se era ancora nelle prigioni. -.

Silenzio. Poi Woodes Rogers trasse un respiro. - Certo che è ancora nelle prigioni. Dove starà fino a quando non sarà impiccata. - fece un'altra pausa per poi ricominciare a parlare più a sé stesso che alla guardia. - Se Mary pensa che un trucchetto del genere possa bastare per convincermi a spostare Isabella si sbaglia di grosso. Che vengano pure lei e i suoi a liberarla: troveranno una bella sorpresa stanotte. -.

- Ma non sarebbe più prudente spostarla? - domandò la guardia.

- No. - rispose Rogers. - In un modo o nell'altro quella dannata pirata e la sua amica Bonn verrebbero a conoscenza del nuovo luogo dove si nasconde, o proverebbero a salvarla durante lo spostamento. Pertanto preferisco tenerla qui dove posso controllare le cose di persona.Un mio spostamento adesso sarebbe troppo sospetto. -.

Sembrò che l'uomo davanti al governatore stesse indugiando a dire qualcosa. - Signore... che ne direste di anticipare l'esecuzione di quella pirata per oggi? -.

- Vuoi che faccia uccidere l'esca? - domandò Rogers incredulo. - Isabella mi serve per attirare come mosche tutti i suoi compagni in nome dei quali ha deciso di morire. Non la farò uccidere prima: la notizia si diffonderebbe di sicuro e Mary e gli altri andrebbero via in attesa di un'occasione più propizia per farcela pagare. E io non ho intenzione di dar loro questa possibilità. Stanotte li prenderemo tutti. -.

Dopo queste pochi scambi di battute si sentì la porta sbattere: era evidente che l'uomo era uscito. Nel resto della registrazione non era stato detto niente di interessante... sembrava proprio che il governatore non volesse apportare alcuna modifica ai suoi piani, e questo per le nostre tre eroine era un problema, perché erano all'oscuro dei piani e lo rimanevano.

- E adesso che si fa? - domandò Anna.

Mary guardò il sole che stava per tramontare. - Tra un po' è ora. - disse solamente. - Raggiungiamo gli altri. -.

Anna pensò che Mary avesse ragione: il tempo stringeva, non ne avevano abbastanza per scoprire i piani completi di Rogers. Dovevano solamente avere fortuna.

oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo

Ad Allison non sembrava vero di essere veramente in mezzo ai pirati: si trovava in una locanda piena di omoni mezzi ubriachi (alcuni già completamenti andati) che cantavano canzoni minacciose e raccontavano di avventure sugli oceani bevendo rum.

Mary trovava tutto nella norma. Anna lo trovava disgustoso. Allison lotrovava mitico!!

Le tre ragazze presero posto alla tavolata dei loro compagni. C'erano tutti tranne Calico e Anne che avevano deciso di appartarsi davanti al camino della locanda e al momento sembravano troppo impegnati per prestare attenzione alla nuova arrivata. Allie non se la prese per questo... Fenis le offrì addirittura da bere un boccale di birra. Allison sorrise nella sua direzione.

- Grazie John. -. 

- Chiamami Fenis. - le disse lui.

In quel momento Anne si accorse della nuova arrivata e si risistemò sulle ginocchia di Calico, interrompendo il loro bacio che durava ormai da troppo tempo. - Ehy, pirati! - urlò lei a gran voce. Tutta la locanda si voltò verso di lei, che si alzò in piedi e salì su un tavolo, strappando di mano un boccale di rum ad un uomo che nemmeno conosceva, ma che era rimasto incantato dai suoi capelli. - Ehy bellezza... - provò ad afferrarle la lunga gonna che aveva indossato, ma Anne lo allontanò con un calcio in testa, l'uomo cadde e il tutto suscitò l'ilarità generale.

- Ehy amico. Sembra proprio che la nostra Bonn ti abbia rifiutato. - fece uno.

- Già. - fece un altro. - D'altronde lei è solo di Calico. -.

Si levarono delle urla. - DI CHI E' LEI? -.

- DI CALICO! -.

- DI CHI E' LEI? -.

- DI CALICO! -.

- Va bene, va bene. - la voce di Mary risuonò, e tutti si zittirono come se avesse ordinato di fare silenzio. Anna si stupì... perché tutti pendevani dalle labbra di Mary? - Credo che lui abbia capito il concetto. - continuò Mary; poi si rivolse all'uomo che si sentiva umiliato. - La cara Bonn voleva da te solo della birra con abbastanza schiuma che tu, sfortunato amico, non riusciresti a produrre in una notte nemmeno con la donna più bella di tutti i Caraibi. -.

Mary accompagnò la sua cattiveria con un sorriso maligno, e tutti scoppiarono volgarmente a ridere. Anna guardò Stub come per dire che erano pazzi. Che quelle erano battutacce da non fare. Ma erano pirati. E Mary sapeva perfettamente che ai pirati piacevano le battute sconce: più o erano meglio era. Quindi Calico si alzò.

- E io invece ne sono capace, Mary! - esclamò orgoglioso.

Mary non lo guardò nemmeno. - Beh... non so se i 2 centimetri fanno miracoli... - commentò, per poi bere il rum.

Calico arrossì violentemente a quelle parole e di nuovo tutti scoppiarono a ridere. Bonn riprese la parola, levando in aria il suo boccale. - Uomini! Pirati! Compagni! - urlò. - Volevo fare un brindisi questa sera. Un brindisi a noi, che governiamo i mari! A noi che siamo invincibili! A noi che siamo indomabili come il mare che amiamo! UOMINI! PIRATI! COMPAGNI! A NOI! - urlò a squarciagola.
Poi uno bravo col pianoforte cominciò a suonare un motivetto tetro. Le luci delle candele furono oscurate. E Bonn fece del tavolo il suo palcoscenico.

Vi racconto la storia di uno di noi.

Di uno che ormai non c'è più.

- Perché? - fece uno.

- Chi è? -.

- E' Teach? Oppur no? -.

- Lo so, mi sa che è Misson. -.

No no, sentite un po' me.
Ora vi narro lui chi è.

E' un pirata dei numeri uno
come lui non ne fanno più.

Il suo nome è alla storia passato ormai .

- Insomma, Bonn, dicci lui chi è mai! -.

Ah beh, se volete il nome io ve lo dirò

e la sua ballata canterò.

A quelle parole tutti sembrarono capire di chi stava parlando. Infatti Bonn potette cantare da sola solamente i primi due versi della ballata.

Il mio nome era William Kidd quando navigavo, quando navigavo,
il mio nome era William Kidd, quando navigavo,
il mio nome era William Kidd.
Le leggi di Dio proibii,
e malvagiamente agii, quando navigavo

Avevo una Bibbia in mano quando navigavo, quando navigavo,
avevo una Bibbia in mano, quando navigavo,
avevo una Bibbia in mano.
Secondo il grande comandamento di mio padre,
e la affondai nella sabbia quando navigavo.

Spiavo le navi di Francia quando navigavo, quando navigavo,
spiavo le navi di Francia, quando navigavo,
spiavo le navi di Francia.
Ad esse mi avvicinai
e tutte per caso le catturai quando navigavo.

Avevo 90 lingotti d'oro, quando navigavo, quando navigavo,
avevo 90 lingotti d'oro, quando navigavo,
avevo 90 lingotti d'oro.
E molti dollari,
e ricchezze senza pari quando navigavo.

Bonn finì di cantare la ballata del Capitano Kidd con un inchino, dopodiché esplosero gli applausi.
E se Allison addirittura conosceva le parole della ballata e si era unita al coro insieme a Fenis, che sembrava non volerla lasciare un attimo, per Anna l'atmosfera della locanda non era l'ideale: troppi uomini che la guardavano con fare troppo ardito.

Decise quindi di prendere una boccata d'aria. Uscì dalla locanda prima che la canzone fosse finita per ritrovarsi in una strada illuminata solamente da qualche lanterna appesa fuori dalle abitazioni.
Le faceva caldo... decise di avvicinarsi un po' al mare, di andare alla nave. Lei quella sera in fondo non doveva far nulla. Poi all'improvviso si sentì poggiare una mano unticcia sulla spalla. Fu percorsa da un brivido di paura e si voltò verso il suo aggressore. Un pirata ubriaco fradicio che evidentemente non aveva trovato di suo gusto il bordello e aveva preferito vagare per strada in cerca di ragazze più interessante.

- Non dovresti andartene in giro da sola. - le disse con una vociona e un alito che avrebbero ucciso un morto. - Non di notte. Non al porto. -.

Anna cercò di liberarsi dalla presa, ma non ce la poteva fare. - MI LASCI! - urlò.

- No... non credo proprio. - il farabutto tentò di avvicinare il brutto muso al suo e avrebbe baciato Anna, mentre con una mano aveva già cominciato a scenderle sul braccio, se non fosse stato per il fatto che aveva appena sentito sul suo collo la canna di una pistola.

- Non hai sentito la ragazza? - domandò una voce maschile. - Non gradisce la tua compagnia. -.

L'uomo si voltò. - E tu chi sei? - squadrò quel ragazzo che aveva davanti. Stub ricambiò con il suo sguardo più gelido.

- Non importa chi sono io. - rispose. - Se vuoi vivere vattene. -.

- E se non volessi farlo? -.

- Addio. - concluse Stub.

L'uomo si avventò su di lui tirandogli un pugno che fece barcollare Stub, debole. Quindi lui senza più esitazione sparò. Un colpo solo. Secco. Sparato da mano esperta. L'uomo concluse in quel modo i suoi giorni.

Anna guardava Stub spaventata, a metà tra la voglia di vomitare e lo svenimento. Forse in quel momento quella che prevaleva era la prima.
 Stub andò da lei per sorreggerla. Lei si aggrappò a lui come se fosse stato una boa. 

- Ma che ti è saltato in mente di uscire da sola, eh? -.

Anna non sapeva cosa rispondere. Sapeva solamente di essere contenta che lui fosse lì. Per la prima volta Stub vide Anna piangere. L'abbracciò a sé.

- Ci sono io adesso. - la rassicurò. - Andrà tutto bene, ragazzina. -.

- Grazie killer. - Anna si riprese subito e si diede della sciocca per aver ceduto in quel modo... per non essere stata abbastanza forte da cavarsela da sola. Fu più per quello che per altro che si scusò. - Mi dispiace... -.

Stub la prese per le spalle e la guardò negli occhi. - E' tutto a posto ora. Anche il mio naso ha smesso di sanguinare. - sorrise.

- Pensavo che avrei potuto farcela da sola. E invece ho avuto paura. -.

Stub le sorrise. - E' normale. Tu non sei come Antonella, o Mary, o Bonn... o Allison... beh, nessuna credo sia come lei, ma questo è un altro discorso... sto cercando di dirti che sei una ragazza normale... - non sapeva bene come esprimere quello che pensava.

Anna lo guardò malissimo. - E tutte le volte che hai detto che sono diversa? -.

- Lo sei. Nessuna delle altre avrebbe avuto altrettanta incoscienza da avventurarsi da sola. - confermò lui.

- E cosa vorresti dire con questo? Che sono più stupida? - Anna si infervorò.

Stub non fece una piega. - In questo caso? Sì. -.

- Beh, guarda come sei ridotto adesso. - indicò il suo modo di camminare claudicante. - Come definiresti uno che è voluto tornare nel passato passando per degli squali? -.

- Come definiresti una ragazza che lo ha seguito? Io almeno sapevo quello che facevo. -.

- Ah, quindi adesso mi stai anche dando della pazza? -.

- Non puoi fraintendere tutto quello che ti dico... -.

Nel frattempo si erano avvicinati al porto, ed erano su una banchina. - Non sono io che fraintendo, è il tuo cervello che non ce la fa a mettere insieme le parole per formare un pensiero. -.

- E adesso chi è che mi sta dando dello stupido, ragazzina? - domandò Stub, divertendosi.

Anna capì che in quel modo lo stava solo facendo divertire. Pensava che per lui fosse serio quello di cui stavano parlando. Del fatto che lei fosse diversa.Per lui invece era sempre la solita sfida. Anna ne aveva abbastanza. Scosse la testa, delusa, improvvisamente. - Per te non è mai stato niente di importante, killer. -.

- Che cosa? - Stub tornò serio.

Anna non rispose. Quindi si voltò troppo velocemente per tornare alla locanda e perse l'equilibrio. Sarebbe caduta in mare, invece cadde tra le braccia di Stub che furono pronte a riprenderla. Di nuovo abbracciati.
"Che cos'è? Una maledizione?" pensò Anna.

- Che cosa non è mai stato niente di importante? - ripeté lui la domanda, sapendo che quella volta lei non poteva sfuggire.

Anna alzò fiera il suo sguardo verso di lui. - Non sono affari tuoi killer. -.

- Quello che tu pensi di me è affar mio, ragazzina. - replicò lui, tagliente.

- Lasciami andare. -.

- E se non lo facessi? -.

Anna lo guardà male, quindi si liberò dalla presa, accennando un sorriso di sfida. Si alzò in punta di piedi. Posando le sue labbra su quelle di lui.

Stub rimase come impietrito. Lei tornò alla sua altezza naturale. - Vedi che ce l'ho fatta a far sì che tu mi lasciassi? - il tono era ancora quello di sfida che usava sempre, ma la voce era bassa, come se fosse reduce da una grande fatica. A Stub venne spontaneo di abbracciarla. Abbracciare quella ragazza diversa dalle altre che lo aveva mandato in confusione fin dal primo momento. Non si era mai saputo spiegare il perché.
Anna quella volta non gli chiese di lasciarla. Era esattamente dove doveva essere in quel momento.
Li illuminava la luce della luna, sentivano il rollio delle onde del mare, sentivano che sbattevano contro la banchina dove si trovavano.
Stub le regalò un bacio. Lungo. Dolce.
Perché lei se lo meritava.
Perché lei era diversa.
Perché ora lui aveva finalmente riconosciuto di amarla
.
E questo era l'importante.
Al diavolo il resto... anzi per dirla come i pirati, al capitano Kidd.

 

 

 

 

L'angolo della Matrix

Scommetto che vi ho sorprese vero? Beh... in realtà avrei voluto che accadesse nell'ultimo capitolo... ma poi ho pensato che non fosse giusto. Quindi ho deciso di anticipare un po' xD.
Devo ammettere che l'ultima parte del capitolo non mi soddisfa del tutto... ho fatto molta fatica a scriverla, perché io non sono il tipo che di solito scrive queste cose... quindi per favore fatemi sapere che cosa ne pensate.

Spero anche che vi sia piaciuta la ballata del Capitano Kidd... l'ho trovata qualche tempo fa in un vecchio libro abbandonato sulla storia della pirateria... non lo voleva nessuno poverino... :(
Ah, mi scuso per le "battute" pesanti... ma sono pirati... insomma dovette immaginarvi omini abbronzati e mutilati ubriachi che cantano e ridono in coro, ognuno con una o più prostitute... pesantezze del genere erano comuni in quegli ambienti.

Ma adesso passiamo ai ringraziamenti.

  • myki: felice che ti senti con la Puffe xD. Va beh.. gli errori sono un dato secondario.. lo sai che mi fa fatica rileggere quello che ho scritto per correggere!! Se ci sono andata per una missione non lo saprai mai... quanto a Stub e Anna... piaciuto questo capitolo? *__* Bacione!

  • DamaArwen88: allora il mitico Spiderpork non può mancare alla tua collezione xD. E a proposito dei colori... verde e argento vanno bene? ;) Bacione!

  • BabyzQueeny: che aveva in mente Mary lo hai appena letto... come si evolvono le cose tra Anna e Stub ti piacciono??? Bacione!

  • Lallix: punture no, ma mal di piedi sì. E di ginocchio. Se la cosa può consolarti. Spero comunque che con questo chappy tu mi perdoni per il ritardo :) Però non piangere... e come al solito sei troppo buona... grazie :):)!! Bacione!

Ciao a tutti,

@matrix@

 

 

 

 

 

 

  
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