AU BAR 15
- Ehi... Ehi, piccolina, vieni qua, così...
Miles Jr avanza con lo sprint di un fuoristrada quattro per quattro,
sullo stomaco di Bass, disteso sul divano, fino a salirgli sul torace.
Le piace giocare con i suoi padroni. Cammina con sicurezza verso il
volto sorridente di Bass, che le accarezza delicatamente la testolina
con l'indice e le porge una foglia di lattuga come premio.
- Bravissima! - esclama, sollevandola e dandole un bacio sul
musetto. Miles Jr produce un ghigno soddisfatto, come se potesse
esprimere il moto d'orgoglio tartarugoso che la invade tutte le volte
che riceve un premio.
Bass la sbaciucchia rumorosamente finché Miles non compare sulla
soglia e, avendolo colto così, comincia a ridacchiare.
- Mi stai tradendo? - scherza, andando ad accovacciarsi accanto a lui e
posandogli un bacio sulla tempia. A Miles piace vederlo giocare, lo
rasserena. Bass sembra davvero felice di prendersi cura di Miles Jr.
Quella mattina si è preparato in cinque minuti e ha approfittato
del tempo guadagnato per giocare con la tartarughina, mentre Miles
finiva di vestirsi. A volte, la sera, si siede sul letto con lei in
braccio e la accarezza per ore intere, e Miles Jr a poco a poco si
mette comoda, sbadiglia e si addormenta, e a Bass non resta che
prenderla delicatamente e adagiarla nella sua casetta, dove continua a
dormire tranquilla.
L'altro risponde con una risata. - No, voglio bene a tutti e due, lo
sai, - dice, con un sorriso raggiante. Anche Miles allunga una mano per
accarezzare la piccolina, che nel frattempo ha lasciato una serie di
piccole impronte di terra sulla maglietta di Bass. Dopo le prime volte,
è entrata in confidenza anche con Miles e ha smesso di fargli la
cacca addosso quando la prende. Socchiude gli occhi, al tocco di Miles.
- Dai, pulcino, dobbiamo andare. Vorrei restare anch'io a spupazzare la
mia omonima, ma siamo in ritardo. - Miles sorride leggermente mentre lo
dice, e Bass sbuffa appena.
- Lo so, - risponde. E poi, rivolto alla tartaruga: - Ci vediamo dopo.
E via altri baci, prima di rimetterla nel suo spazio. Le hanno
preparato il cibo e l'acqua e hanno cambiato la lettiera. Quando
chiudono la porta, Miles Jr sta gattonando nel suo piccolo impero
come un avventuriero che ha appena scoperto un nuovo continente.
Al bar c'era un sacco di gente, nonostante fossero a fine luglio e gran
parte della clientela abituale fosse già andata in vacanza.
A metà mattina, come per magia, si ritrovarono perfettamente
equilibrati nei ruoli e riuscirono a far tutto: mentre Miles preparava
cappuccini senza mai fermarsi, Bass riempiva coni e coppette alla
velocità dei neutrini. Servirono anche un paio di birre,
nonostante l'ora non proprio adatta, e quando tutti i clienti furono
sistemati, Bass cominciò a litigare con il rullo di carta da
scontrino della cassa che si era incastrato e non voleva saperne di
uscire. Ci mise cinque minuti buoni ad estrarlo, accartocciato e
inutilizzabile, usando la punta della penna che inevitabilmente gli si
ruppe in mano facendogli colare una grossa macchia d'inchiostro sulle
mani.
- Mi sa che dobbiamo cambiarla, - disse, mentre andava a lavarsi,
scrutando con sospetto la cassa che aveva già mangiato due
rotoli di carta e
sembrava desiderosa di ingoiarne un terzo.
Miles gli passò il blocchetto dei post-it, mentre scartava un pacco nuovo di bustine di carta.
- Scrivi tutto quello che ci serve, poi ci penso io, - disse,
riempiendone subito una con una fetta di crostata che poi porse a una
signora che stava attendendo, dall'altra parte del bancone. Bass lo
guardò mentre si dava da fare, e sorrise fra sé e
sé mentre strofinava l'asciugamano per togliersi di dosso
l'inchiostro. Miles gli piaceva da morire. Per molti versi, erano
l'opposto uno dell'altro, non solo caratterialmente ma anche
fisicamente, e forse era anche questa diversità che c'era tra
loro ad attrarlo in maniera spropositata verso l'uomo accanto al quale
aveva scelto di stare.
Qualche minuto dopo, l'ondata di maggiore afflusso cominciò a
diminuire, così Bass infilò i guanti di gomma e prese
panno e sapone spray per dare una pulita al bancone e in cucina.
Fu in quel momento che Jeremy comparve sulla porta, e lui e Miles cominciarono a dare il solito spettacolino.
Jeremy faceva il rappresentante per una ditta di caffé, ed era
così che se l'erano ritrovato tra i piedi, la prima volta. Poi
aveva continuato a presentarsi, veniva a bere un caffé ogni
tanto, ma Miles sospettava che avesse messo gli occhi addosso a Bass e
aveva sentito la gelosia e la possessività salirgli nel
cervello, risvegliando in lui antichi istinti di dominazione e difesa
del territorio. Così, aveva cominciato a marcare stretto il
nemico, inducendolo alla ritirata. Il repertorio di Miles nei confronti
di Jeremy era un fiorire di velate minacce pronunciate col sorriso.
Come quella volta che gli aveva promesso di spezzargli una sedia sulla
schiena se non si fosse sbrigato a bere il caffé e sparire, e
Jeremy, che certo non brillava per coraggio, si era affrettato ad
obbedire ed era sparito attraverso la porta dopo aver letteralmente lanciato le monetine sul bancone.
Bass sorrise. La gelosia di Miles un po' lo inteneriva e un po' lo
lusingava, anche se sapeva che l'altro non aveva alcun bisogno di
essere geloso. Bass non aveva occhi che per lui. Così era da
sempre e così sarebbe sempre stato. Lo aveva fatto capire lui
stesso, con delicatezza, al "terzo incomodo", che non ce n'era per
nessuno che non fosse Miles.
Come da copione, fu Miles ad andare incontro allo sprovveduto avventore
per servirlo. Per evitare di scatenare conflitti inutili, Bass decise
comunque di restare in cucina a rassettare, anche perché aveva
un mucchio di cose da fare e non sapeva se poi avrebbe avuto il tempo
di occuparsene. Si applicò con dedizione a lucidare il lavello e
l'interno della lavastoviglie, e qualche minuto dopo fu raggiunto da
Miles che aveva sulla faccia il caratteristico sorriso trionfante da
"Ho scacciato l'invasore!". Lo accolse sorridendo a sua volta, ma nel
consueto modo dolce.
- È incredibile, continua ancora a farsi vedere in giro, -
commentò Miles, e un attimo dopo gli fu addosso, lo
circondò da dietro, cingendolo stretto alla vita. Bass
lasciò ricadere la spugnetta sul ripiano, assieme al detersivo
che stava usando.
Bass alzò un braccio flettendolo leggermente all'indietro per
riuscire ad accarezzarlo sulla testa. Miles fece scorrere le mani sui
suoi fianchi.
- Non l'ha capito che tu sei mio, - disse,
sottolineando apposta l'ultima parola, prima di chinarsi sul collo di
Bass e lasciargli il segno di un succhiotto. Bass mugolò
leggermente, eccitato.
- Spiegaglielo di nuovo, - rispose piano, ridendo. Miles lo strinse
ancora di più, spingendosi contro di lui. Aderiva perfettamente
contro la sua schiena e sentiva il profumo di lui invadergli i polmoni,
misto a quello della stanchezza e del sapone liquido. Posò una
fila verticale di piccoli baci sulla sua nuca, e Bass rabbrividì
leggermente. Si sentiva così sensibile, tra le sue mani...
- Lo farò, - disse Miles. - Magari facendogli un esempio con un
paio di cazzotti in faccia, così è più chiaro, -
aggiunse, e sentì di nuovo quella sensazione salirgli lungo la
schiena. Bass, terra conquistata che non avrebbe permesso a nessuno di
esplorare. Fortezza che non avrebbe permesso a nessuno di espugnare.
Constatò di essere eccitatissimo, e si rammaricò al
pensiero che avevano ancora tutto il pomeriggio davanti, prima di poter
tornare a casa.
- Mi piace quando sei geloso, - confessò Bass, in un sussurro,
voltandosi nel suo abbraccio e mettendogli le braccia al collo. Le mani
di Miles si adagiarono sui suoi fianchi. Poteva sentire benissimo sotto
le dita la curva dura e sinuosa delle ossa iliache dell'altro, e
finì istintivamente a spingersi contro il suo bacino. Bass
gemette a quella frizione, e si abbandonò al lunghissimo bacio
con cui Miles lo aveva impegnato, chiudendo gli occhi.
- Tu sei mio, - ripeté Miles, sulla sua bocca, quando si furono
appena appena separati. - Dillo, - gli ordinò, muovendosi piano
e percependo che Bass era eccitato tanto quanto lui.
L'altro tremò quasi impercettibilmente.
- Sono... Tuo, - soffiò
fuori, posando le mani sulle braccia di Miles, prima di cercare di
nuovo la sua bocca. Poi piantò lo sguardo chiaro negli occhi di
Miles, e pretese che l'altro gli giurasse la stessa identica cosa.
Miles non se lo fece ripetere due volte.
- Sono tutto tuo, - disse, posando entrambe le mani sulle sue guance e
accompagnandolo fino in fondo a un altro bacio. Quando si separarono,
Bass sospirò contrariato.
- Dannazione, - mugolò, perché il desiderio di fare
l'amore con Miles era stato risvegliato di colpo e sapeva che non
avrebbe potuto soddisfarlo fino a sera.
- Resisti, - gli sussurrò Miles, prima di baciarlo ancora, stavolta sulla fronte. - Ti amo, pulcino.
- Ti amo anch'io, - rispose Bass, guardandolo allontanarsi.
Gettò uno sguardo sconsolato ai saponi per le pulizie. Come
avrebbe potuto continuare a fare il suo lavoro, con il pensiero
pressante di Miles che gli annebbiava la testa?
Fecero l'amore sul divano, per il semplice motivo che era l'unica
superficie orizzontale più vicina alla porta d'ingresso -
escludendo il pavimento. Avevano resistito meglio che potevano, si
erano limitati a baciarsi come ragazzini contro il bancone del bar poco
prima di chiudere tutto e andare via, e si erano trattenuti dal
saltarsi addosso in macchina solo perché non era il massimo
della comodità e neanche della sicurezza.
Bass aveva aperto la porta e preso Miles per mano, erano scivolati
rapidi nell'ingresso avvinghiati come in una coreografia; Miles aveva
spinto Bass sul divano e aveva cominciato a spogliarlo, e l'altro,
sotto di lui, aveva cominciato a fare lo stesso, ricambiando i suoi
baci con crescente foga.
- È tutto il giorno che aspetto, - ammise, offrendogli il collo
che Miles baciò avidamente prima di percorrere con lo stesso
incontenibile desiderio ogni centimetro del corpo snello, nervoso e
lievemente abbronzato - dna australiano, diceva Bass - che aveva sotto di lui.
Qualche minuto dopo, Miles prese completamente possesso di lui e Bass
annaspò, stravolto, gemendo forte. Restarono a coccolarsi per
qualche minuto, ridendo e scambiandosi battute; poi Miles, che si
sentiva in formissima e voleva dare sfoggio delle sue capacità
di gentiluomo, lo sorprese prendendolo in braccio e portandolo in
camera, dove si dedicò a lui, accarezzandolo e baciandolo,
finché non si sentì pronto a fare il bis.
Alla fine, crollarono sulle coperte, stanchi e abbracciati, dopo essersi baciati ancora per darsi la buonanotte.
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