Il sogno di una vampira

di The_Chromatic_Girl
(/viewuser.php?uid=833103)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Il viaggio fu lungo e nel completo silenzio: ero troppo in ansia per poter dire qualcosa. Con quello stesso silenzio arrivammo anche se sogliando l'entrata facemmo un po' di rumore e ci ritrovammo Yamato e Rebellion puntate contro. "Ma che bel benvenuto, ragazzi. Che gentile da parte vostra!" Accompagnate da questa nota di sano sarcasmo, ci togliemmo i cappucci e ci accomodammo nella stanza principale. "Ma chi credevate che fossimo?!" "Ehm... Demoni?" Rispose Dante quasi ridendo: noi eravamo demoni. Vergil mi saltò quasi addosso e mi strinse forte. "Cominciavo a temere che ti avessero catturata di nuovo." "Ma che pessimista! Hahah." "Imbranata." "Lo so." Ci guardammo negli occhi per un po' tenendo una perfetta gara di sguardi, poi lo baciai. "Ora sono qui, no? Non ti devi più preoccupare." Licia ci guardò con sguardo perso. Tutto ciò le ricordava il suo ragazzo, ormai morto. "Qualcosa non va, Licia?" Sasha, che notava sempre tutto, si accorse di quello sguardo prima ancora che potessi farlo io, ma la tenera vampira dai capelli rossi ignorò la domanda accasciandosi semplicemente contro il muro e, stringendosi al petto le ginocchia, scoppiò a piangere. Restammo a guardarla in silenzio perchè sapevamo che consolarla sarebbe stato inutile, una persona morta non può tornare. "Magari è vivo da qualche parte." Gwen le si fece vicina. "Ma che stai dicendo?! Gli umani sono stati tutti sterminati. Non c'è speranza di trovarlo." Licia parlava tra i singhiozzi. Lei era una persona piena di speranza un tempo e per questo la chiamavamo Hope, ma dopo la morte del suo ragazzo era cambiata e il suo cuore si era oscurato. Sentirla parlare così faceva male ai ricordi. Mi guardò e dai suoi occhi non penetrava nulla, solo oscurità e disperazione. "Adesso tu ti alzi da lì! Non posso vedere mia sorella in questo stato pietoso." "Tu?! Proprio tu parli?! Ti rinfresco un attimo la memoria: lo hai ucciso tu." Vanessa non lo aveva fatto di proposito, solo perchè era stata catturata da Mundus che l'aveva messa sotto tortura e ipnotizzata come aveva fatto con tutti coloro che gli fossero avversi per sbarazzarsi degli umani. Il povero Andrea, così si chiamò il ragazzo di Licia, aveva provato a farla tornare in sè, ma, quando ce l'aveva finalmente fatta, era troppo tardi: era già morto.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3100879