ArgestAgeSection24Volonta
Argest
Age – section 24 - Volontà
«Smettila!
Smettila!» Seref era al limite. Il sangue dalla tempia usciva
sempre più copioso e la stretta alla testa era
così forte
da fargli sembrare che si potesse spaccare da un momento
all’altro.
«Non perdere tempo con chi non può combattere e
abbatti i
teknight che stanno combattendo sopra di te.» una voce
diversa
dalla precedente. Aveva l’aria di un ordine che pose fine al
tormento del pilota della Phlayrh, ormai privo di conoscenza.
La barriera venne rilasciata e lo IF cadde senza freni, inattivo e
spaccato in più punti.
Lo Storyatt riaprì i rombi metallici e puntò la
sua testa
in alto: si stava preparando per l’attacco decisivo.
Dal cielo scendeva rapido un teknight marroncino con un grosso fucile
sulla spalla.
Kirabo non aveva molto tempo. Lui e i suoi compagni avevano visto
quello che stava accadendo e non potevano indugiare oltre, dovevano
salvare i loro compagni.
Il pilota del RAD 1 si fece dire da Falk dove era collocata la cabina
di pilotaggio di quel mostro meccanico e appoggiato sulla
base
del kei-kan era pronto a sparare e a fermarlo.
La potenza di fuoco del kei-kan eguagliava quella di
un’aeronave
e fu sufficiente un solo colpo per creare un foro nello Storyatt
all’altezza che era stata indicata da Falk.
Del pilota non rimase traccia e il teknight si fermò.
Kirabo recuperò quel che restava del RAD 3 e lo
appoggiò
delicatamente vicino allo IF, uscì dal suo teknight e
andò a verificare le condizioni dei compagni.
Erano entrambi privi di conoscenza e con il volto ricoperto di sangue
ma sembravano ancora vivi. Tornò a bordo del RAD 1 si mise
in
comunicazione sia con la base che con gli altri piloti.
«C’è bisogno di Lara
immediatamente!»
«Uno di voi venga a prenderla a bordo del proprio teknight.
Con
l’aeronave non possiamo atterrare.» era tutto
quello che
poteva dire Owen in quel momento. Più in alto ancora, lo
scontro
tra le aeronavi non accennava a diminuire di intensità.
Lara si preparò velocemente ed aspettava sul ponte di
lancio.
«Yue va tu! Un MA basta e avanza qui. Sei abbastanza veloce e
forte per proteggerli da sola.»
«Grazie fratello!» la ragazza non se lo
fece ripetere
due volte. Shu le liberò la strada conficcando le dita nel
metallo del busto del GL avversario e lo scaraventò addosso
a
quello che sta per colpire la sorella. Lo MA blu si
precipitò a
tutta velocità verso la sua aeronave per recuperare il
medico di
bordo. Nonostante la Phlayrh fosse in movimento, Yue non ebbe problemi
ad atterrare, chinò il teknight e aprì il
portellone.
«Lara fa presto!» le aveva appoggiato a terra la
mano del
MA per permetterle di raggiungerla. Lara vi salì sopra e
venne
portata al livello della cabina.
«Reggiti a me o cadrai.» Yue era all’in
piedi e con i
sensori per rilevare i movimenti che le coprivano il corpo. Il sistema
di pilotaggio del MA era decisamente unico nel suo genere.
La donna fece come le aveva detto Yue e il portellone venne chiuso.
Lo MA si lanciò con la testa rivolta verso il basso con un
accelerazione decisamente elevata.
Lara resistette come poté, stringendosi il più
possibile alla ragazza e chiudendo gli occhi.
La discesa durò poco e atterrò a fianco ai
compagni
alzando della polvere. Scesero rapidamente e Lara andò ad
accertarsi immediatamente delle condizione dei due piloti feriti.
«Non li ho mossi.» Kirabo
l’affiancò visibilmente teso.
«Hai fatto bene. Ora aiutami a portarli
giù.» e
così sotto la guida di Lara sia Kirabo che Yue prestarono il
loro contributo.
«Kirabo torna a combattere. Fino a quando non
finirà non potrò curarli come si deve.»
Kirabo annuì e si mise a bordo del suo teknight e fare come
gli era stato detto.
«Yue tu resta qui per un eventuale attacco. Le loro
condizioni
non sono buone e non ho tutti i mezzi necessari per intervenire
però farò di tutto per mantenerli in
vita.»
Yue venne percossa da un fremito di paura.
«Non possiamo portarli da qualche parte? Li
trasporterò con lo MA!»
«Potrebbe essere pericoloso.» Yue annuì
piano.
«Ho capito. Di qui non passerà niente e nessuno ma
tu non lasciarli morire.»
«Contaci!» Lara le sorrise per rassicurarla e
infonderle un
po’ di coraggio. Si mise subito ad operare con gli strumenti
che
aveva portato con se mentre Yue era di guardia sul suo MA .
«Com’è la situazione
giù?» si premurò di domandare Kyla.
«Non buona. Rischieranno di morire se non riceveranno le cure
adeguate.» rispose Kirabo appena tornato dai suoi compagni.
«Allora sbrighiamoci orami sono quasi finiti.»
disse Shu
facendo riferimento ai loro avversari che stavano rapidamente
diminuendo di numero. Lo scontro era stato faticoso e aveva portato via
energie e risorse ai piloti della Phlayrh che erano rimasti in cinque.
Continuarono a lottare come prima, poi arrivarono dei fasci laser che
colpirono una gamba del RAD 2 e un braccio del MA.
«Che diamine!» esclamò Kirabo sorpreso
dal raggio
che lo sfiorò di cui non si era minimamente accorto del suo
arrivo.
«Lasciateli a me! Sono i teknight di Dia e Ward.»
spiegò Falk.
Quei due teknight si facevano vedere molto raramente. Quello del
colonnello Vedis Dia era bordeaux, imponente, con la testa
infossata nel busto, due protuberanze sulla schiena che nascondevano
diverse armi e le braccia che terminavano come cilindri con tre dita:
lo AC-002-β anche noto come Vraren.
Il teknight del generale Nerek Ward era simile, solo leggermente
più alto, meno massiccio e di colore blu zaffiro. Si
trattava
del AG-000-α conosciuto col nome di Lighet.
«Non puoi affrontarli da solo.»
«Kyla, bisogna essere al massimo delle condizioni per
abbatterli.» Falk intuì che la ragazza voleva
seguirlo e
non voleva coinvolgerla in un ulteriore combattimento estremamente
pericoloso e con il teknight malridotto.
«Lascia che venga con te.»
«No, Kirabo. Il RAD 1 non starebbe al loro passo,
è troppo lento.»
«Allora verrò io!» Takehito si fece
avanti «non ho subito danni e ho abbastanza
energia.»
«Fallo venire con te. Ti sarà indubbiamente
d’aiuto
e quando avremo finito di sbarazzarci di questi inutili GL verremo da
voi.»
Falk si fermò un attimo a riflettere. In fondo quel ragazzo
gli
era piaciuto fin dal primo momento e ritenne che poteva trovare una
buona complicità.
«Va bene.»
Kirabo, Kyla e Shu rimasero con i pochi GL della Jaculus ad abbattere i
restanti nemici mentre Falk e Takehito erano di fronte a i due nuovi
avversari.
«Avevo sempre nutrito dei sospetti nei tuo confronti e a
quanto pare non mi sbagliavo. Sei un traditore di Argest!»
«E’ il contrario! Io mi ero fidato delle parole
dell’imperatore mentre lui non ha fatto altro che
usarmi.»
«Come osi parlare così del nostro imperatore? Tu
che
volevi far cadere nel caos il glorioso impero di Argest.»
«Arrivati a questo punto è inutile parlarne. Nerek
Ward,
poniamo fine alla guerra!» Falk era deciso come non mai,
concentrato e determinato. Impugnò la sua lancia a Red
Fusion e
assunse una posizione di guardia. Alla sua destra l’AU-0 era
già pronto con un chi-ken.
Di fronte a loro il Lighet impugnava due spade e il Vraren aveva scudo
e fucile a Red Fusion.
La prima mossa venne fatta dal GL-S che sparò con la lancia
in
direzione del teknight di Ward che schivò elegantemente.
Si portò avanti attaccando dall’alto con una delle
spade.
Falk riuscì a parare portando la lancia orizzontalmente
sulla
propria testa, la fece ruotare facendo scivolare la spada su di essa.
Poi arrivò un altro attacco dall’alto che
parò con
la parte iniziale della lancia e compiendo una rotazione, si
spostò di lato e attaccò con un affondo.
Il Lighet fu rapido nello schivare facendo un balzo
all’indietro
ma l’attacco di Falk non era finito. Avanzava cambiando la
guardia e attaccando dall’alto e di lato. Tutti i colpi
vennero
parati e l’ultimo venne fermato bloccando la lancia tra le
spade,
accorciò le distanze e lo allontanò con un
calcio.
Nello stesso tempo in cui avevano iniziato a combattere Falk e Ward,
cominciò lo scontro tra Takehito e Vedis. I due si
scambiavano
raffiche si colpi dei loro fucili che schivavano e pararono uno con la
barriera dell’end eer e l’altro con lo scudo.
Però
il Vraren con il fucile a Red Fusion era più veloce, essendo
più piccolo e maneggevole del chi-ken. Sparò un
altro
colpo e l’AU-0 si protesse con la barriera ma il teknight
imperiale con tutta la forza che aveva la colpì con la punta
dello scudo. La barriera cominciò a cedere e Takehito,
resosi
conto che non avrebbe retto a lungo, puntò il chi-ken contro
il
suo avversario.
La barriera si spezzò e si trovò addosso lo scudo
il
teknight bordeaux sul quale sparò con il chi-ken ma lo
danneggiò soltanto. Senza farsi intimorire Dia, con la
metà che restava dell’arma protettiva,
colpì
violentemente l’AU-0 e poi col calco del fucile lo fece
cadere
per alcuni metri.
Liberatosi per alcuni minuti del rivale, decise di dare man forte al
Lighet. Le mani si staccarono dal braccio che restarono unite ad esso
grazie a dei cavi. Le dita si strinsero attorno al GL-S bloccandolo.
Il teknight si dimenava tentando di liberarsi inutilmente da quella
morsa. Ward si avvicinava con la spada tesa in avanti per trafiggerlo,
quando dal basso una spada laser tagliò i cavi delle mani
liberando il GL-S.
L’AU-0 scattò in alto per recuperare la spada e
insieme a Falk si allontanarono per riorganizzarsi.
La battaglia continuava anche per le aeronavi ed era diventata
logorante. Nessuno delle due fazioni riusciva a danneggiare seriamente
l’avversario ma si notava un’evidente svantaggio
della
Phlayrh.
L’aeronave non riusciva a sostenere più lo stesso
ritmo
dell’inizio. Le forze a bordo erano poche e cominciavano a
percepire la stanchezza di una battaglia prolungata. Il supporto della
Jaculus era stato fondamentale ma non poteva farcela ancora per lungo.
«Abbiamo bisogno dell’aiuto dei
teknight!» Erin
governava l’aeronave al meglio delle sue capacità
unendo
le forze con Owen.
«Lo so … ne arriva un altro!» i due
iniziarono
l’ennesima manovra per evitare il colpo in avvicinamento ma
non
riuscirono ad eseguirla.
«Si è inceppata! L’ala mobile si
è inceppata!»
«Dannazione!»
La parte bassa della Phlayrh venne colpita, creando diverse aperture
sul ponte di lancio.
La Jaculus lanciò tre missili diretti alla Galeos che la
fece arrestare.
«Owen, la Jaculus speronerà la Galeos e in qualche
modo vedrò di fermare anche la Dreizack.»
«Maggiore Norbert non lo faccia è una mossa troppo
azzardata.»
«Siamo al limite anche noi. Sul cargo ci sono la maggior
parte
degli uomini della Jaculus, vi saranno ancora di supporto.»
«Proviamo a resistere ancora. I ragazzi hanno quasi terminato
con i teknight, verranno in nostro soccorso.»
«Non c’è più tempo per
aspettare. Lo faccio
per Falk perché possa riuscire a realizzare i suoi desideri
e
con quelle due aeronavi in circolazione non potrà
farlo.»
«Si fermi!» lo implorò anche Erin ma
ormai aveva deciso.
Il cargo si era staccato dalla Jaculus rendendola un’aeronave
leggera, veloce e letale all’interno della quale erano
rimaste
solo atre due persone oltre a Norbert.
«Vi ho trascinato con me in un’azione
suicida.»
«E’ una nostra scelta, maggiore.»
«Potrò ripagare il mio debito con il colonnello
Falk.»
«Vi ringrazio. Avete capito tutto di quello che vi ho
spiegato prima?»
«Ogni parola, maggiore.»
«Non gli lasceremo via di scampo in ogni caso.»
«Bene! Motori avanti tutta. Speroniamo quell’odioso
squalo.»
«Sissignore!» risposero all’unisono i due
uomini.
I propulsori della Jaculus si attivarono, facendola acquistare
velocità. La Galeos era davanti a loro che non aspettava
altro
che essere infilzata dal muso affilato della Jaculus.
Nessuno avrebbe potuto fermarla. Eppure sulla sua traiettoria si
frappose la Dreizack che si abbassò dall’alto per
proteggere l’alleata.
Lo scontro fu violentissimo, il rumore del metallo che strideva si
propagò nell’atmosfera.
Quella che venne trapassata fu la parte più esterna della
Dreizack ma era sufficiente.
«Come previsto, dovevano proteggere l’imperatore.
Avanti
tutta! Avviciniamoci il più possibile alla Urano
Galeos.»
ordinò Norbert.
Il motori vennero portati al limite e le due aeronavi si mossero.
La principale delle aeronavi imperiali cominciò a fare
fuoco per distruggerle ed evitare l’attacco.
«Maggiore ci stanno sparando sul serio!»
«Sparano anche alla Dreizack … proprio come aveva
previsto.»
«Non permetteranno mai che la Galeos venga abbattuta, a costo
di
perdere un’aeronave. Avanti dobbiamo raggiungerla prima che
ci
facciano saltare in area.»
Il fuoco nemico si riversava su entrambe le aeronavi che prendevano
fuoco, dalle quali si staccavano delle parti e si verificavano delle
micro esplosioni.
Ma la Jaculus avanzava. Orami non avevano nulla da perdere.
La Phlayrh provò ad impedirlo con tutti i mezzi ma
riuscì
solo a rallentare la furia di fuoco che si stava avventando sulle
aeronavi incatenate l’un l’altra.
«Ci siamo … Falk, il resto lo lascio a
te.»
disse Norbert vedendo ormai vicinissimo il loro vero obbiettivo.
Un motore venne perforato e lo stesso avvenne per la
Dreizack. Si
susseguirono due esplosioni decisamente grandi che distrussero le
aeronavi. Venne coinvolta anche la Galeos per l’eccessiva
vicinanza al luogo di impatto. Parte della fiancata venne completamente
distrutta e cominciò a perdere quota.
Dopo che Falk si era liberato dalla morsa del nemico, grazie
all’intervento di Takehito i due erano riusciti ad
allontanarsi
un attimo per riorganizzarsi.
Lo stesso sembrava che stessero facendo i loro nemici.
Poi dei forti rumori li distrassero. Erano delle esplosioni e guardando
in alto videro la Jaculus e la Dreizack andare in pezzi a causa di due
terribile esplosioni.
«Nor … bert …»
sussurrò incredulo
Falk. Osservava impietrito quei piccoli frammenti della Jaculus
precipitare al suolo.
«Non è vero … Owen!»Falk si
mise in contatto
con la Phlayrh disperato «Owen …» non
aveva il
coraggio di chiedere ciò che temeva.
«Era sulla Jaculus.» il generale della Phlayrh
aveva di
certo capito cosa volesse chiedere e gli fece male dargli conferma
delle sue paure.
Falk cominciò a piangere senza accorgersene. Erano in
guerra, stavano combattendo eppure non riusciva a sopportarlo.
Dopo i frammenti della Jaculus e della Dreizack, incominciò
a
vedersi anche la Galeos che si abbassava sempre più in
direzione
della capitale.
Nel GL-S si liberarono urla di dolore che si tramutarono in rabbia. Lo
sguardo di Falk divenne duro, le pupille si fecero piccole e le mani
strette a pugno. Guardò con odio la Urano Galeos: avrebbe
distrutto quell’aeronave.
Il GL-S scattò senza preavviso nella direzione della Galeos
sparando alcuni colpi con la lancia a Red Fusion.
Il Vraren e il Lighet si lanciarono al suo inseguimento con
l’obbiettivo di fermarlo e annientarlo approfittando del
fatto
che fosse solo.
Takehito rimase indietro non aspettandosi una reazione del genere da
parte di Falk ma presto si mise anche lui all’inseguimento.
Il GL-S nella sua disperata corsa verso la Galeos era un bersaglio
abbastanza facile per il fucile del Vraren che lo colpì di
striscio diverse volte. Incurante di essere sotto tiro, Falk proseguiva
ma la sua corsa venne comunque rallentata dai danni che riceveva e la
distanza tra lui e i suoi nemici diminuiva, fino a quando non lo
raggiunsero.
Ricevette un fendente alle spalle con una delle spada del Lighet che
arrestò la sua corsa e lo costrinse a voltarsi verso i vuoi
nemici.
«Lasciatemi andare!» urlò con foga e
dimenando la lancia riportò un minimo di distanza tra i
teknight.
I movimenti del GL-S erano scoordinati e privi di logica ma
spigionavano una grande potenza. Il pilota era mosso dall’ira
e
attaccava come una belva feroce.
I fendenti delle due spade arrivavano da ogni direzione e il GL-S li
parava con colpi poderosi della lancia, così forti da far
vacillare la presa del Lighet sulle spade.
Ma gli avversari erano due e alcuni colpi di fucile lo raggiunsero.
Infastidito il GL-S si scagliò sull’intruso,
battendogli
sul capo e con forza la lancia. Il Vraren accusò il colpo
piegandosi in avanti e portando le braccia all’esterno. Per
sua
fortuna Falk non ebbe modo di finirlo. Dalle spade del Lighet
provennero due darsi rossi, proprio come la lancia del GL-S, anche
quelle erano armi a Red Fusion.
Il teknight argentato si fermò e cominciò ad
emanare del
fumo da una spalla, il tempo che bastò al Vraren di
riprendersi
e bloccarlo con le braccia non potendolo fare più con le
mani.
Per Ward era giunto il momento di uccidere il traditore di Argest con
una spada protratta in avanti e l’altra elegantemente tenuta
all’indietro, era ormai vicino quando all’ultimo
dovette
fermarsi per non trafiggere l’altro soldato imperiale.
Takehito era giunto in tempo e senza arrestare la sua corsa si era
scaraventato sul Vraren. La potenza dello scontro fece allentare la
presa e il GL-S riuscì a liberarsi in tempo.
Come se non fosse accaduto nulla riprese ad attaccare il Lighet con
ferocia, una furia potente ma prevedibile. Ci voleva una certa energia
per parare i colpi della lancia ma nulla più, Ward avrebbe
concluso presto quel duello a suo favore.
«Falk fermati!»
«Deve pagarla cara! L’imperatore, Ward e tutto
Argest devono pagarla!»
«Così ti farai ammazzare!» Takehito
provò a
riportarlo alla ragione. Non poteva essere la stessa persona che aveva
conosciuto, non poteva essere la stessa persona di cui gli avevano
parlato.
«Li abbatterò!» e mentre Falk lo diceva
un braccio del suo teknight volò via.
«Falk datti una calmata!» l’AU-0
continuava a tenere occupato il Vraren e non poteva fare molto altro.
Il pilota del teknight argentato parve ignorarlo, in quel momento
esisteva solo il Lighet davanti a lui. Spostò di lato la
lancia
che manteneva con una sola mano e Ward fece lo stesso con le due spade
e prima piano e poi ad una velocità maggiore, andarono
l’uno contro l’altro.
“Devo fare qualcosa!” con una scatto
ruotò alle
spalle del Vraren e prima che gli altri due teknight potessero
colpirsi, Takehito si frappose tra loro innalzando la barriera.
La lancia era stata parata e spostata di lato da una delle
due
spade e l’altra era stata fermata dalla barriera. Se non ci
fosse
stato Takehito a fermarla, avrebbe diviso in due parti il GL-S.
Falk elaborò quello che era successo e non si accorse
nemmeno che non stava respirando.
Aveva perso la ragione e stava per perdere la vita. Riprese a
respirare, prima aspirando una gran quantità
d’aria e poi
regolarmente.
«Scusa …» si rese conto di avere gli
occhi umidi e
li asciugò con la manica della veste e un’altra
lacrima
tornò ad inumidirli.
«Ti sei calmato?»
«Sì …»
«Non fare quella voce abbattuta dobbiamo ancora toglierci di
torno questi due e fermare definitivamente la Galeos. Fatti forza nulla
andrà perduto.»
Falk fece un altro gran respiro e tirò indietro il resto
delle
lacrime «Hai ragione. Occupati del Vraren, io devo concludere
il
duello con Ward.»
«Non c’è bisogno di affrontarlo da
solo.»
«Questa volta andrà bene. L’hai detto tu
che nulla
andrà perduto quindi anche il tuo salvataggio di
prima.»
Takehito sentendolo tranquillo e decisamente più calmo lo
lasciò fare pregando di non essersi sbagliato.
GL-S e Lighet si trovarono ancora faccia a faccia nella
stessa posizione precedente.
Caricarono e pochissimi metri mancavano all’impatto.
«Come …?» Ward si ritrovò
trafitto dalla lancia.
Il GL-S aveva impugnato la lancia in modo diverso non potendo
più fruttare due braccia. La teneva dalla punta e poco prima
di
raggiungere il raggio d’azione delle spade,
affondò la
lancia nel Lighet che teneva la spada tesa in avanti a pochi centimetri
dal GL-S.
Falk estrasse la lancia e il teknight imperiale precipitò.
Gli altri due rimasero ad assistere increduli.
«Generale … Ward …»
inaspettatamente Vedis
condusse il suo teknight nella direzione in cui stava precipitando
quello del suo generale.
«Takehito!»
“Mi dispiace.” l’AU-0 prese la mira con
il chi-ken e
fece fuoco. Lo distrusse lasciando intatta solo la cabina di
pilotaggio. Probabilmente il pilota si sarebbe salvato ma non avrebbe
più potuto essere di intralcio durante la battaglia.
La discesa della Urano Galeos proseguiva con al seguito la Phlayrh e i
suoi teknight ai quali si aggiunsero Falk e Takehito.
«Vuoi abbatterla?»
«Sembra non ce ne sarà bisogno.» rispose
Owen alla domanda di Falk.
Da una comunicazione che si era attivata si sentì una
risata.
«E hai fatto male mio caro Owen. Per te e tutta la Phlayrh
è giunta la fine.» Hunwer si era introdotto nel
sistema di
comunicazione.
«Che diavolo stai dicendo? Cosa potresti fare
ancora? Non
hai più un teknight, la Dreizack è distrutta e la
Galeos
a malapena vola.»
«E’ vero ma hai dimenticato qualcosa, qualcosa che
si trova
ben oltre il cielo.» seguì
un’altra risata.
«FSCannon … non può essere
l’ho
distrutto.» era l’unica cosa ai cui poteva pensare
ma non
potevano averne costruito un altro in così poco tempo.
«Si Falk Horn proprio quello. Ne avevamo un altro che
è
stato migliorato dopo la distruzione del precedente e tra poco vi
cancellerà dalla faccia della Terra.»
«Che razza di assurdità! Così facendo
verrà spazzata via anche la capitale e la Galeos.»
«Stai sbagliando, Owen.» rispose seriamente
l’imperatore «in questo modo la Phlayrh
verrà
cancellata mentre l’impero Argest dovrà solo
riorganizzarsi secondo le mie volontà che ho lasciato
pocanzi. Argest deve continuare a vivere in questo mondo e lo
farà.»
Owen provò ribrezzo per se stesso. In quel momento si rese
conto
che prima di quella battaglia avrebbe sacrificato la capitale pur di
distruggere l’impero, proprio la stessa cosa che stava per
fare
Hunwer Argest.
«E’ assurdo! Quante persone moriranno per
questo?» a
Takehito sembrava che fosse fatta e invece il peggio doveva ancora
arrivare.
«Possibile che debba finire così?»
pronunciò Katsu sconvolto e spaventato.
«No, non può!» disse incredula Kyla.
«Non deve! Ci sono ancora troppe persone da
proteggere.»
fece con più energia Kirabo mentre pensava alla sua
famiglia.
«Non vanificheremo gli sforzi di tutti e le
volontà di chi
ha combattuto! Non voglio vedere morire ancora i miei
compagni.»
Falk sembrava determinato ma in quella situazione la sola
determinazione poteva far poco.
Shu non disse nulla ma si rivolse nella direzione in cui doveva essere
la sorella. Anche lei stava sicuramente ascoltando la conversazione e
sapeva che non avrebbe mai lasciato soli i suoi compagni.
«Dannazione! Ci deve essere un modo per fermalo.»
«Disperati pure Owen, il modo non esiste.» Hunwer
continuava volutamente a tenere il canale aperto e quasi provava
piacere nel sentire la disperazione nelle loro voci.
«Katsu vieni.» Aruto si mosse dalla postazione di
fuoco seguito dal figlio che gli era dietro.
Aruto lo afferrò per il braccio e lo trascinò al
suo
fianco, poi gli passò il braccio sulla spalla e
passò a
scompigliagli i capelli.
«Coraggio, non avere paura.»
«Hai qualcosa in mente papà?»
Aruto non rispose nulla limitandosi a tenerlo stretto a se. Raggiunsero
la sala comandi dove si trovavano Erin e Owen.
«Aruto!» l’uomo li guardò
entrambi e poi si avvicinò da solo ai comandi.
«Sai Hunwer, Seref si diverte molto a smanettare con sistemi
informatici e aggeggi tecnologici e in genere quello che sto facendo io
lo farebbe lui. Forse nemmeno lo sai ma è un piccolo genio,
è un bravo ragazzo, volenteroso e generoso …
peccato che
non te ne sia mai accorto. Per quanto detesta ammetterlo avrebbe voluto
un padre che lo amasse e che lo considerasse per quello che
è.
Sono un semplice meccanico ma per il mio ragazzo, per Seref e per tutti
gli altri non lascerò che i tuoi piani vadano a buon
fine.» Aruto aveva finito di maneggiare con i pulsanti e fece
una
breve pausa « ora sta a guardare come non ci faremo
distruggere
il nostro futuro.» premette l’ultimo pulsante e la
comunicazione terminò.
«Aruto cosa hai in mente?» domandò Owen
decisamente sorpreso.
«Ora non si intrometteranno più nelle
comunicazioni,
possiamo parlare tranquillamente. Ho intenzione di usare la barriera
della Phlayrh per fermare quell’arma.»
«E’ possibile?» Erin temeva si trattasse
di un tentativo disperato.
«C’è indubbiamente un margine di
fallimento ma
facendo ricorso ad ogni briciolo di energia di questa aeronave,
possiamo farcela!»
«Papà quant’è questo margine
di
fallimento?» purtroppo Katsu non riusciva ad essere
ottimista. Di
solito il padre era molto preciso in queste cose e avrebbe dovuto usare
una percentuale numerica piuttosto che restare sul vago e questo poteva
significare che probabilmente quella percentuale era alta se non totale.
«Abbastanza piccolo da non preoccuparcene più di
tanto
però tu scendi dall’aeronave.»
con questa
risposta diede conferma ai suoi timori ma non protestò
soggiogato dalla strana atmosfera.
«Takehito vieni a prenderlo per favore.»
«Sì.»
«Katsu, ci vediamo dopo promesso!»
«Ci rivedremo senz’altro e questo vale per
tutti.»
ribadì Owen. Il ragazzo annuì ed andò
al ponte di
lancio dove lo attendeva l’amico.
La Phlayrh si spostò più in basso
rispetto alla
Galeos nel punto in cui il raggio avrebbe colpito secondo i
calcoli del meccanico.
Tutti i teknight dietro l’aeronave speravano e pregavano che
tutto andasse per il meglio.
Dal cielo stava giungendo una forte luce, all’apparenza lenta
ma
man mano che si avvicinava si percepiva la sue reale
velocità.
La barriera venne attivata e quattro azzurri scudi energetici di
ergevano sopra la Phlayrh. Al momento dell’impatto i primi
due
cedettero immediatamente e poi il raggio si bloccò al terzo.
Ogni cosa della Phlayrh potesse produrre energia era convogliata ad
alimentare la barriera, le strumentazioni riportavano che tutto su
quell’aeronave era stato portato al limite e che non
avrebbero
retto ancora a lungo, quando la terza barriera venne distrutta. Mancava
l’ultimo strato.
La potenza era così elevata che spingeva indietro
l’aeronave così i cinque teknight alle sue spalle
preso a
spingerla con tutte le loro forze. La Phlayrh si fermò e
stranamente l’energia prodotta dai teknight venne catturata
dall’aeronave e trasmessa alla barriera.
«Cosa succede?» domandò Erin.
«Non lo so ma è straordinario. Quei teknight non
dovrebbero avere così tanta energia.
C’è un flusso
che proviene anche dal MA di Yue da terra … è
pazzesco.» spiegò Aruto incredulo.
«Non passerà! Non ci supererà
mai!» dopo le
parole di Takehito un emissione di energia ancora maggiore
andò
a rafforzare la barriera.
Quel margine di fallimento non esisteva più.
«Non può essere! E’ impossibile non
doveva finire
così!» furono le ultime parole
dell’imperatore di
Argest di fronte all’incredulità di quello che
stava
accadendo.
Il raggio venne annientato e riflesso in più direzioni:
pochi
colpirono la città, molti altri si dispersero più
lontano
e molti altri si riversarono sulla Galeos che venne distrutta.
La base della Phlayrh parve come priva di vita, la barriera si era
disattivata e senza più forze stava per adagiarsi al suolo.
Tutti gli altri tentarono di fermarla ma i loro teknight erano a corto
di qualunque energia.
Ma non aveva più importanza: avevano vinto.
Due
anni dopo
Un teknight vermiglio si occupava della manutenzione di un satellite
nello spazio. Il pilota svolgeva il suo lavoro con precisione e calma.
Era tutto silenzioso, nessuna seccatura dalla torre di controllo,
nessun imprevisto o complicazione, insomma era tutto tranquillo.
«E pensare che questo era lo FSCannon … quante ce
ne ha
fatte passare, vero AU-0?» disse tra se Takehito fermandosi
un
attimo ad osservare prima il satellite su cui lavorava e poi ad
ammirare la Terra.
“Da qui la Terra è uguale alla prima volta che la
vidi
eppure è cambiata proprio come lo FSCannon”
pensò
il ragazzo.
La sua mente tornò al momento della loro vittoria contro
Argest.
Di quello che accadde non trovarono una spiegazione valida. Tutta
l’energia che alimentò la barriera non poteva
essere stata
prodotta solo dalla Phlayrh e dai teknight, era impossibile.
Aruto ritenne che era merito delle loro volontà e
a
Takehito piaceva pensarla in quel modo.
I momenti successivi non furono facilissimi.
L’impero Argest non esisteva più e per non creare
scompigli e rivolte, Falk e Kyla presero il controllo politico. Venne
ristabilita la situazione precedente all’impero Argest: i
singoli
stati tornarono ad autogovernarsi e ovviamente tutte le colonie vennero
abolite, lascandone solo il ricordo. Ma questo non era sufficiente.
Infatti, venne stabilita una politica di sostegno reciproco grazie alla
quale risorse, ricchezza e conoscenze venivano condivise da tutti per
uno sviluppo equo e sostenibile. Nessuno avrebbe dovuto prevaricare o
soggiogare l’altro. Progetto ambizioso che richiedeva rigidi
controlli soprattutto per i primi tempi.
Dopo alcuni mesi di convalescenza si unì anche Seref.
Nell’ultima battaglia aveva riportato danni cerebrali con la
conseguente perdita parziale dell’uso di una gamba. Ma
l’essere zoppo e l’aiuto del bastone per camminare
non lo
fermò. Con il sostegno costante di Yue, dette tutto se
stesso
nel sostenere la nuova politica portata avanti dai compagni.
Yue ritenendo che di politica ci capiva poco, decise di dare il suo
contributo con un ruolo più pratico istituendo un piccolo
corpo
armato addetto alla sicurezza al quale si unì anche Shu.
Anche tutti gli altri diedero una mano nei primi mesi e quando le cose
cominciarono a stabilizzarsi, ognuno rese la propria strada.
Lev fece ritorno a Kadak per mantenere la promessa fatta al piccolo
Steve tempo prima. Si stabilì lì e divenne un
istruttore
di nuoto. Un po’ a malincuore dovette rinunciare a nuotare al
livello agonistico poiché dopo l’ultima battaglia
aveva
difficoltà nel compiere i movimenti più complessi
e
sforzi eccessivi. Ma ben presto i bambini a cui insegnava con la loro
vitalità ed entusiasmo, gli fecero passare ogni rimpianto.
Kirabo riuscì a realizzare il suo sogno e giocare in una
importante squadra di basket allenata addirittura dal suo giocatore
preferito, lo stesso che gli aveva autografato il pallone da piccolo e
che conservava gelosamente.
Shae, priva del suo lavoro quotidiano alla Phlayrh, si
dedicò
alla scrittura di romanzi di cui ne pubblicò ben due. Nello
stesso tempo la loro famiglia si allargò con
l’arrivo di
un nuovo figlio ben accolto da Fuhara che continuava a crescere insieme
alla sua passione per i rettili.
Katsu dimostrò tutto la sua bravura nella FW e le scuderie
facevano a gara per averlo, domandandosi dove si era potuto nascondere
un talento del genere per tutto quel tempo.
Per quanto riguardava Owen, Erin, Aruto e Lara immediatamente dopo la
battaglia finale, si separarono ritirandosi a vivere in luoghi isolati.
Con loro si continuò a mantenere un contatto ma vollero
farsi da
parte e lasciare spazio alle buone intenzioni dei loro ragazzi.
«E io sono tornato nello spazio.» concluse
così i suoi pensieri.
Takehito fu incoraggiato da Falk a diventare un ricercatore spaziale,
avendo condiviso la stessa esperienza, comprendeva la voglia del
ragazzo di tornare fuori dall’atmosfera terrestre e poter
osservare ancora una volta il loro meraviglioso pianeta.
«Takehito! Ancora indaffarato nello spazio?»
«Seref?» Takehito venne destato dai suoi pensieri
da una voce decisamente inaspettata.
«Si sono io non sorprenderti, non è
difficile intromettersi in un sistema di
comunicazione.»
«Non mi aspettavo certo di sentirti.»
«Falk mi sta tormentando di chiederti se hai preso le
fedi.»
«Ah è per quello! Si certo le ho qui con
me.»
«Bene così si tranquillizza … piuttosto
riuscirai a venire in tempo al matrimonio?»
«Ma certo qui ho quasi finito. Vi raggiungerò a
bordo dell’ AU-0.»
«Non vorrai venire in tuta da pilota? Lo sai che Kyla te la
farà pagare se ti presenti in quel modo al suo
matrimonio.»
«Tranquillo ho pensato anche a quello. Ho il vestito elegante
proprio qui al mio fianco.»
«Allora sbrigati che tutti gli altri sono già
arrivati.»
«Agli ordini! E dimmi la prossima rimpatriata la faremo al
tuo di
matrimonio con Yue?» Seref divenne completamente rosso. I due
ragazzi non nascondevano la loro relazione ma parlarne apertamente lo
imbarazzava ogni volta.
«Ch … che dici? Non c’è
bisogno per forza di
un grande evento.» Takehito ridacchiò divertito
« fa
presto che ti aspettiamo.» la conversazione venne interrotta.
Takehito guardò ancora una volta la Terra.
«E’ proprio un bellissimo
pianeta.»
Angolo dell'autrice:
Eccoci alla fine.
Quando ho terminato di scrivere mi sono resa conto di
essermi in qualche modo affezionata e legata a questa storia, in fondo
è anche la prima a cui ho dedicato più impegno.
Forse però non terminerà del tutto qui, in testa
mi sta ronzando l'idea di un prequel.
Grazie di cuore alle due persone che hanno sempre letto ogni capitolo
appena lo aggiungevo, a belfire99 con le sue recesioni (aspetto con
ansia il tuo parere finale) e tutti coloro che hanno continuato a
seguire Argest. Grazie!
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