Ci
vediamo alla fine del testo ;-)
Buona
lettura!
Epilogo: Poiché
il vero amore tutto potrà
Loewy si guardò
attorno spaesata, la terra era incredibilmente verde e colorata, piante e fiori
facevano da padrone, gli edifici erano pochi e ben integrati nel paesaggio naturale.
Sembrava che la terra fosse tornata alla sua primordiale padrona: la natura.
Ovviamente era solo un’impressione, lì tutto era ben organizzato perché la
natura e l’umano si integrassero in un paesaggio dolce e piacevole. Lì abitava
Sten.
La
donna che l’aveva aiutata le aveva spiegato come accedere alle liste di
residenti, al suo conto in banca, aveva scoperto di essere ricca grazie
all’ultimo viaggio in cui gli stipendi di anni e non di mesi si erano
accumulati, e le aveva spiegato come muoversi nel dedalo di trasporti pubblici
planetari. Aveva cercato subito Jordan ma non l’aveva trovata, ma la speranza
rimaneva visto che non risultava neppure nella lista dei decessi. Il comandante
Ramirez era morto in una delle ultime azioni sul pianeta X33F. Sten invece era
vivo, un arzillo centoduenne almeno così pareva al
telefono. Trovò senza fatica l’appartamento del tedesco e bussò alla porta.
L’uomo che venne ad aprile non aveva centodue anni.
“Salve,
Loewy immagino” Lei annuì e l’uomo le indicò di
entrare, “Sten mi ha parlato molto di voi, adora raccontare di come siete
rimasti bloccati da soli in una landa desolata e di come aveva salvato un
intera base…” Le gettò un’occhiata di tralice come se facesse fatica a legare
quelle storie a lei, “Scusate se sono sorpreso, ma malgrado conosca la storia
dell’ultimo viaggio della Vegan con voi a bordo mi fa strano vedervi così
giovane mentre Sten è così anziano”,
“Non
vi scusate, questa situazione è molto strana anche per me”,
“Loewy!” La voce forte di Sten la raggiunse prima ancora che
lei lo vedesse, un sorriso le sorse sulle labbra e accelerò il passo per
entrare nella stanza, l’uomo era lì, un sorriso enorme su un volto segnato
dall’età, “Oh mia cara, sembra passato un giorno! Sei ancora così giovane!”
L’uomo la prese tra le braccia con affetto e lei sospirò sollevata, le sembrava
di stare meglio ora, come se fosse finalmente a casa.
Le
raccontò di come fossero rimasti stupiti quando dal nulla davanti alla base era
spuntato un ufficiale a dir loro del nuovo metodo di viaggio,
“Basta
un grumo di tessuto degli strappi per spostarsi dove si vuole in pochi minuti,
chiaro che il viaggio è atemporale, se al viaggiatore sembra un istante in
realtà sono due o tre ore ma è un nonnulla rispetto a prima, l’hanno condensato
sai?” Parlarono a lungo, solo una persona non fu nominata e ormai il suo nome
bruciava sulle labbra di Loewy. Sten rimase in
silenzio un attimo guardandola, poi sorrise.
“Jordan”
disse soltanto e il cuore dell’armiere fece un balzo. “Ebbene… io credo che tu
abbia voglia di vederla, dico bene?”
“E’
qui? Come sta? Sa che sono tornata?” L’uomo alzò le mani davanti a sé.
“Quante
domande! Vieni, vedrai tu stessa…”. La condusse in una stanza ma prima di
entrare le fece un piccolo sorriso: “Potrebbe essere… intenso…”.
Loewy sentiva il
cuore rombare dentro di lei, intenso era un termine riduttivo. Jordan era lì,
davanti a lei, stesa su un lettino, in una cassa di vetro, accanto a lei
c’erano dei monitor che facevano dei piccoli bip rassicuranti.
“Lei
è…”
“Viva?”
“Giovane”
Disse invece Loewy, mentre i suoi occhi passavano
lungo il corpo di Jordan, esattamente come lo conosceva. “Come è possibile?”
Sten
sorrise.
“Jordan
era in fin di vita, l’assunzione eccessiva di alcool l’aveva fatta cadere in un
coma etilico, il suo cervello non funzionava più e così il suo corpo, solo le
macchine facevano battere il suo cuore, riempire i suoi polmoni e la
alimentavano. Avrebbe dovuto morire… ma la guerra è finita e noi siamo stati
tutti trasferiti in un battito di ciglia sulla Terra. Qui potevano curarla
facilmente, la medicina è così avanzata… ma, sarebbe invecchiata mentre tu
viaggiavi nello strappo. Così l’ho fatta mettere in ibernazione.”
“Io…
come potrò mai ringraziarti?” Sten scosse la testa.
“Ti
ho mai raccontato perché mi sono arruolato? Ebbene, ero sposato ad una donna
meravigliosa, senza di lei non respiravo, lei era la vita e la mia felicità… ma
morì, un stupido incidente stradale me l’ha portata via… volevo morire perché
senza di lei io… non ero nulla. Ma non sono riuscito a farlo così mi sono
arruolato, sicuro che mi avrebbero ucciso nella mia prima azione.” Sorrise
triste al ricordo. “Non fu così, conobbi Ramirez e poi Jordan, pian piano mi
tornò la voglia di vivere, Jordan con la sua fragilità mi sembrò una figlia da
proteggere e così combattei e vissi, poi arrivasti tu. Ci perdemmo in quella
landa desolata e capii che Jordan ti amava e che tu l’amavi e quando ho saputo
che si era quasi uccisa all’idea di perderti ho capito che era quel tipo di
amore che io avevo avuto. Non potevo permettere che… finisse così. Ho fatto
quello che potevo, ora la storia è di nuovo nelle vostre mani, avete una
seconda possibilità, quella che io avrei voluto”.
Loewy si era
avvicinata e guardava Jordan attraverso il vetro con un misto di timore e
speranza.
“Non
è stato facile avere i permessi ma… so essere persuasivo quando voglio e così
ci sono riuscito. Sono decenni che aspetta che tu torni per svegliarla…”
Sorrise poi sussurrò: “Col primo bacio la sua bella sveglierà, poiché il vero
amore tutto potrà.” Sten si avvicinò ai monitor, Loewy
teneva la mano di Jordan ed era tesa su di lei. Il computer aveva iniziato il
risveglio e mentre lui usciva dalla stanza udì Jordan mormorare:
“Sarah?”
si voltò e vide la donna abbassarsi su di lei per baciarla dolcemente e dire:
“Sono
qui”.
Eccoci
alla fine della storia, non mi resta che ringraziarvi per aver resistito fino a
qui e sperare che la vostra sensazione finale sia: ne è valsa la pena!
Quindi…
grazie mille a tutti! Alla prossima storia… se mai vedrà la luce ;-)
Ciao
ciao